BastaBugie n�811 del 08 marzo 2023

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1 IL PD DI ELLY SCHLEIN E' AGGRESSIVO DA FAR PAURA
La Schlein ha il volto giacobino della violenza per il tuo bene e dell'imposizione del relativismo come verità assoluta di sapore religioso (e quando la politica si eleva a religione diventa totalitarismo)
Autore: Paolo Piro - Fonte: Società Domani
2 IL VUOTO DELLA DEMOCRAZIA SARA' RIEMPITO DALL'ISLAM
In seguito all'attentato terroristico contro Charlie Hebdo il mondo occidentale ha difeso la libertà di pensiero... ma è una strategia perdente (VIDEO: Intervista all'imam di Londra)
Autore: Pietro Guidi - Fonte: Redazione di BastaBugie
3 SANREMO: COSA HA DECISO IL TRIBUNALE SULLA DENUNCIA CONTRO FEDEZ E ROSA CHEMICAL
A Sanremo i due ''artisti'' avevano simulato un atto omosessuale... eppure la Procura di Imperia ha deciso di archiviare l'esposto perché va tutto bene, non c'è reato
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Provita & Famiglia
4 BEPPE GRILLO FONDA LA SUA ''CHIESA''
La Chiesa dell'Altrove consiste in una provocazione che serve al comico per incanalare consensi
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
5 DIFENDERE L'AGGREDITO: LA SCUSA DEGLI USA PER FARE LE GUERRE CHE VOGLIONO
Dalla Guerra di Crimea del 1854 a quella in Ucraina di oggi, le potenze di mare (Usa e Gran Bretagna) non possono tollerare l'abbraccio economico tra Russia e Germania
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Il Timone
6 NESSUNO ATTENDEVA LA FINE DEL MONDO PER L'ANNO MILLE
Sulla base di tale sciocchezza la Rivoluzione Francese giustificò la confisca dei beni della Chiesa come doverosa restituzione al popolo di ricchezze sottratte con sotterfugi nei secoli bui
Autore: Marco Di Matteo - Fonte: I Tre Sentieri
7 LEMAITRE, IL SACERDOTE CHE INTUI' IL BIG BANG
La teoria del Big Bang, ridicolizzata da molti (ad es. Einstein), è ora comunemente accettata ed ha fatto finalmente accantonare l'idea di un universo eterno (VIDEO: La teoria del Big Bang)
Autore: Marco Respinti - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
8 OMELIA III DOM. DI QUARESIMA - ANNO A (Gv 4,5-42)
Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - IL PD DI ELLY SCHLEIN E' AGGRESSIVO DA FAR PAURA
La Schlein ha il volto giacobino della violenza per il tuo bene e dell'imposizione del relativismo come verità assoluta di sapore religioso (e quando la politica si eleva a religione diventa totalitarismo)
Autore: Paolo Piro - Fonte: Società Domani, 2 marzo 2023

La vittoria di Elly Ethel Schlein alle primarie del PD, suggerisce diverse riflessioni. Ai vertici di quello che fu il "glorioso" Partito Comunista Italiano, arriva una leader dai tratti antitetici a tutto ciò che è tradizionale. La Schlein ha tre cittadinanze, la diremmo cittadina del mondo, negazione della Patria. Si dichiara paladina degli LGBT+, negazione della natura. È plenipotenziaria di tutti i diritti immaginabili - utero in affitto, libera cannabis, pillola abortiva Ru486 gratis, adozione da parte delle coppie gay, eutanasia, aborto - insomma l'individualismo libertario più radicale, negazione di ogni identità. Viene votata, da non tesserata, a segretaria del PD, da molti non tesserati al partito, gli uomini qualunque dei 5Stelle, negazione di ogni appartenenza. Con la Schlein, i motivi dominanti della sinistra non saranno più i diritti sociali (lavoro, welfare) ma i diritti civili, in un quadro di precarietà ed instabilità sociale ed esistenziale, dato per acquisito.
Nel 1943 Palmiro Togliatti torna in Italia dall'URSS, con un progetto condiviso e "benedetto" da Stalin. Un piano che prevede quanto, in effetti, accadrà successivamente: la partecipazione dei comunisti al governo Badoglio, il referendum tra monarchia e repubblica etc..., ma soprattutto calibrato, come lui stesso afferma: "per cambiare gli italiani nel modo di essere e di sentire", attraverso l'affermazione dell'egemonia culturale gramsciana ed il divieto della rivoluzione armata, surrogata da una lenta, progressiva e vincente occupazione di tutti gli spazi socioculturali. È il partito radicale di massa, l'obiettivo individuato da Togliatti che con la Schlein, si compie. Il dimenticato Augusto Del Noce in "Il Suicidio della Rivoluzione", aveva visto giusto anche perché il fine del marxleninismo è l'anarchia come modello politico e umano. Togliatti aveva spiegato bene che "il marxismo non è un dogma ma una guida per l'azione politica". Una parte dei militanti del PD non capiranno questa progressione, ma non dimentichiamo quel genio di Giorgio Gaber ed il suo "Qualcuno era Comunista". I motivi per far parte di quel partito erano i più eterogenei. Una eterogeneità che non fa problema ai 5S, evanescenti come sono, ma farà qualche problema ai cattocomunisti. I pronipoti di Don Sturzo, De Gasperi, Moro, Martinazzoli, come concilieranno la radicalizzazione del partito con la loro militanza? Ci sarà ancora posto per i cattolici nel Pd? Per alcuni il problema non c'è perché hanno già completato quel trasbordo ideologico che li ha transitati dalla fede cattolica ad una fede disincarnata, privatizzata, protestantizzata, approdando ad una chiesa pneumatica, che Papa PIO XII aveva previsto e condannato negli anni cinquanta. Per altri sarà più difficile sposare il loro progressismo cattolico con il radicalismo della Schlein, anche perché la linea ambientalista ed immigrazionista, acquisirà presto un inevitabile sapore religioso e quando la politica si eleva a religione diventa totalitarismo. Il PD si batterà per reintrodurre a pieno titolo il reddito di cittadinanza, sconfiggere il "malcostume" dell'obiezione di coscienza del personale sanitario sulla 194, combattere ogni obiezione alla ovvietà del relativismo in ogni campo. I cattocomunisti, dovranno decidere se diventare definitivamente i chierici della "nuova" chiesa globalista/ambientalista. Una chiesa che giudica tutti sulla base di criteri morali leninisti dove la "moralità è ciò che serve alla distruzione della vecchia società" o di quel che ne rimane, e per l'avvento di un uomo nuovo che cambia dall'esterno verso l'interno, come e dove il potere vuole. Il sorriso delle sardine, Santori e Schlein è tutt'altro che innocente, ha il volto giacobino della "violenza per il tuo bene" e dell'imposizione del relativismo come verità assoluta. Un relativismo ambiguo, che ignorando il principio di non contraddizione, riuscirà a mettere insieme il voto per l'invio delle armi in Ucraina, con un pacifismo modello Imagine di Lennon, senza rinunciare, per amore ai 5S, alla convinzione che le armi non risolvano i conflitti. La Schlein è nata a Lugano, figlia di due professori universitari, sorella di una diplomatica in carriera e di un matematico, è agiata, poliglotta, intellettuale e cosmopolita, esponente dell'alta borghesia progressista ed incarna il prototipo dell'oltredonna di Nietzsce, potrà stare vicino agli eredi di un'altra storia? La nuova segretari* è sponsorizzata dai capicorrente del Partito Democratico, Franceschini, Zingaretti, Cuperlo, Orlando, Bersani e Bettini e, udite, udite, da Romano Prodi, ultimo elemento, questo, che fa comprendere le delicate parole che Mons. Corrado Lorefice, vescovo di Palermo, le ha dedicato in un intervista sul Giornale di Sicilia. Il cattocomunista Beppe Fioroni è già fuori dal partito, ma ad una certa età... si sa... certe emozioni...! E tutti gli altri? Alla fine il cattocomunista medio, dopo decenni di militanza rivoluzionaria, è diventato evanescente nelle idee e numericamente irrilevante e trascurabile in quanto elettore. Quasi certamente finirà con il transitare l'impegno politico, dai diritti sociali ai diritti civili, dissolvendosi nel partito radicale di massa. Una parte probabilmente sarà fagocitata da Renzi, mentre la riserva indiana bolognese nella quale sono ridotti i cattodem d'èlite, continuerà a sostenere il PD, anche perché, da chi potrebbero andare? Voi li prendereste?

Nota di BastaBugie
: il precedente articolo sul nuovo segretario del PD si può leggere andando al link qui sotto.

ELLY SCHLEIN, IL NUOVO SEGRETARIO DEL PD E' LESBICA E PIACE ANCHE A SOROS
Alla Meloni che aveva dichiarato ''Sono una donna, sono una madre, sono cristiana'' aveva risposto ''Sono una donna, amo un'altra donna e non sono una madre, ma non per questo sono meno donna''
di Giuliano Guzzo
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7329

Fonte: Società Domani, 2 marzo 2023

2 - IL VUOTO DELLA DEMOCRAZIA SARA' RIEMPITO DALL'ISLAM
In seguito all'attentato terroristico contro Charlie Hebdo il mondo occidentale ha difeso la libertà di pensiero... ma è una strategia perdente (VIDEO: Intervista all'imam di Londra)
Autore: Pietro Guidi - Fonte: Redazione di BastaBugie, 8 marzo 2023

"Je suis Charlie" era lo slogan che imperversava un po' dappertutto in seguito all'attentato terroristico del 7 gennaio 2015 nei confronti dei giornalisti di "Charlie Hebdo". La rivista satirica francese pubblicava vignette dissacranti contro la religione, tra cui alcune a sfondo sessuale contro Gesù Cristo e la beata Vergine Maria. Hanno anche fatto vignette sull'islam che prendevano in giro Maometto e i musulmani non l'hanno presa tanto bene. Infatti due islamici hanno pensato di vendicare l'onore del loro profeta uccidendo i giornalisti della redazione della rivista, facendo fuori in totale dodici persone. Molti ne furono scandalizzati e, senza dare la colpa all'islam, difendevano la rivista al patetico grido di "Je suis Charlie" cioè "Io sono Charlie" per mostrare solidarietà e schierarsi a favore della libertà di espressione che vedevano minacciata. La giornalista Alessandra Buccini intervistò Anjem Choudary, un imam di Londra, per chiedergli la sua posizione riguardo all'attentato. A mio avviso questa intervista rappresenta un incontro tra due universi paralleli, due visioni del mondo inconciliabili, che mette in luce la psicologia islamica e quella occidentale. Ecco alcune frasi significative di quella intervista.
Imam: Chiunque insulti il profeta deve morire. Io personalmente credo che andrebbe processato da un tribunale della Sharia e se colpevole giustiziato. Perché non imparate la lezione e basta? Questo è quello che dice l'islam. Perché hanno continuato a fare una cosa del genere?
Giornalista: Perché noi crediamo nella libertà di espressione e di pensiero.
Imam: Gliel'ho già detto: io non ci credo.
Giornalista: Ma lei in questo momento mi sta parlando, dicendo cose inaccettabili da sentire dopo quello che è successo a Parigi. Eppure sta parlando. Non è questa la libertà di espressione?
Imam: Io sto parlando perché Allah mi ha creato e mi ha dato il permesso di dare il punto di vista islamico al mondo. (...) La democrazia ha fallito. (...) È l'islam il futuro dell'umanità

RIFLESSIONI CONTROCORRENTE
Ho guardato questo video con altre persone ed ho notato che si erano divisi in due gruppi: il primo diceva che questo imam rappresenta solo una piccola parte dell'islam, la parte più estremista, ma i musulmani normali non sono così. L'altro gruppo diceva che l'islam è un pericolo serio per la nostra democrazia e la nostra libertà perché i terroristi stanno semplicemente seguendo quanto gli insegna la loro religione. Quindi non sono estremisti, ma semplicemente dei bravi musulmani. Se a questo punto state pensando chi ha ragione, vi anticipo subito che secondo me hanno torto entrambi. Infatti mentre i due gruppi si scontravano, io me ne stavo il silenzio, invaso da un sentimento di ammirazione. Aveva ragione l'imam. La giornalista aveva torto. Con una chiarezza di idee sconcertante il musulmano l'aveva lasciata nell'impossibilità di ribattere. Lei ha continuato a fargli domande sulla possibilità che si verifichino altri attacchi, ma non è più tornata sull'argomento incriminato. Devo ammetterlo: un po' mi fa pena la povera giornalista occidentale quando gli parla della libertà di espressione. Pensa davvero che sia una difesa nei confronti dell'islam? Quando verranno armati per conquistare l'Europa, la giornalista gli chiederà se hanno il permesso del parlamento o se hanno fatto un referendum democratico per l'annessione dell'Italia allo stato islamico? Bisogna ammettere che ha ragione l'imam: la democrazia ha fallito, la libertà di espressione è sbagliata e la bestemmia contro Dio è una cosa grave. Provocatoriamente potrei dire che ascoltando l'intervista di quel video ho finalmente trovato qualcuno che la pensa come me.
Devo premettere, per evitare equivoci pericolosi, che i valori dell'imam sono diversi dai miei, ma almeno entrambi abbiamo dei principi. Il mio modo di pensare è molto più vicino al suo che non a quello dell'occidentale apolide e liquido. Se potessimo io e l'imam ci faremmo la guerra a vicenda, ma almeno saremmo d'accordo sulle premesse: entrambi pensiamo che c'è una sola verità, una sola religione giusta, che non si può dire liberamente la menzogna, né bestemmiare il nome di Dio e tante altre cose. Ovviamente devo dire anche che io credo che la verità sia Gesù Cristo, mentre il musulmano crede che sia quello che ha sognato Maometto, ma entrambi abbiamo una visione simile del mondo. Siamo d'accordo sull'intolleranza: io non potrei tollerare le sue idee e lui le mie. Invece l'occidentale medio afferma la tolleranza come principio del vivere in società. Proprio per questo relativismo l'Occidente odierno non ha valori. Non ha un'idea di giusto o di sbagliato ed è indifferente a tutto. Quelli che vengono spacciati per valori della nostra società, come la democrazia e la libertà di espressione, sono dei non-valori. Infatti la democrazia è, in realtà, indifferenza politica perché non gli interessa sapere quale linea di governo sia giusta, ma solo quella che ha preso più voti. La libertà di pensiero è indifferenza nei confronti della verità perché la mette sullo stesso piano della menzogna. La laicità è indifferenza nei confronti delle religioni, visto che non si preoccupa di stabilire quale sia vera e quali false. Il multiculturalismo è indifferenza verso l'identità di un popolo. La tolleranza è indifferenza verso qualcosa che ti danneggia. E si potrebbe continuare così all'infinito.

L'INTOLLERANZA DEI TOLLERANTI
Tutto questo indifferentismo in realtà viene trattato come fosse un valore e, come tutti i principi fondanti una società, deve essere imposto a tutti i cittadini. Puoi dire quello che vuoi, basta che non affermi che esiste una verità, altrimenti vieni censurato. Tutto viene tollerato, ma non che venga messa in discussione la tolleranza. Quindi anche questo viene considerato un principio dalla maggioranza degli occidentali per cui non è disposto a trattare. Il problema è che si tratta di un valore vuoto, che ha trasmesso il suo vuoto agli europei di oggi.
Abbiamo raggiunto un livello di benessere impensabile per le generazioni passate, ma siamo privi di principi per cui lottare. E quindi siamo diventati deboli e apatici. Da quanto siamo rammolliti ci siamo persino dimenticati dei nostri bisogni primari, come quello di riprodurci e quindi facciamo meno di due figli per coppia, quando la natura ci ha programmati per farne una decina, come è evidente se andiamo a vedere la situazione un secolo fa. Siamo quindi vuoti anche di figli, che sono il futuro e la forza di un popolo. E tutti sanno che in fisica ogni vuoto viene riempito. È un processo inevitabile. Siamo vuoti di figli e di valori: qualcuno con figli e valori ci sostituirà. Infatti i musulmani non si sono dimenticati del bisogno di riprodursi e nel giro di poco saranno molto più potenti di noi. Loro sono compatti e marciano tutti verso un solo fine: l'imposizione della Sharia in tutto il mondo.
Questo non è complottismo in quanto sono loro stessi a dirlo, come fa l'imam del video citato. Fino a che sono in minoranza non alzano la testa, ma quando sono in maggioranza i musulmani impongono sempre la loro legge. Anche il vostro amico marocchino con cui giocate a calcetto quando arriverà la Sharia starà dalla loro parte. Lo possiamo già vedere nei quartieri islamici della Francia del sud o dell'Inghilterra dove non entra nemmeno la polizia locale. A differenza di loro, noi occidentali non abbiamo un'identità, un fine comune e nemmeno dei giovani in grado di difenderli, quindi ci faremo distruggere. Eppure non è sempre stato così.
Nel medioevo, quando le civiltà europee erano cristiane, i musulmani li abbiamo sconfitti diverse volte. Sono sempre stati inferiori a noi in tutto: era l'Occidente il faro della civiltà. Di fronte al crociato, l'islamico se ne andava con la coda fra le gambe. Nelle gloriose battaglie di Lepanto e di Vienna li abbiamo sbaragliati con un esercito molto inferiore del loro e li abbiamo respinti dalle vie di mare e di terra per sempre. O meglio, li abbiamo respinti fino ad oggi...
Se vogliamo davvero salvare la nostra Europa dall'invasione islamica dobbiamo tornare quello che eravamo un tempo, quando la società era impregnata dei valori del cristianesimo. Solo così potremmo fargli vedere che caput mundi, capitale del mondo, è Roma, non la Mecca.

Nota di BastaBugie: ecco il video con la scioccante intervista (durata: 3 minuti) trasmessa da La7 di Anjem Choudary dopo l'attentato a Charlie Hebdo. L'imam di Londra esprime chiaramente il pensiero islamico alla luce dell'insegnamento del Corano e della vita e dei detti di Maometto. Da vedere e diffondere per far aprire gli occhi a chi ancora non vuol vedere cosa viene regolarmente predicato nelle moschee in Europa.


https://www.youtube.com/watch?v=r_vkNAFy3Ck

Fonte: Redazione di BastaBugie, 8 marzo 2023

3 - SANREMO: COSA HA DECISO IL TRIBUNALE SULLA DENUNCIA CONTRO FEDEZ E ROSA CHEMICAL
A Sanremo i due ''artisti'' avevano simulato un atto omosessuale... eppure la Procura di Imperia ha deciso di archiviare l'esposto perché va tutto bene, non c'è reato
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Provita & Famiglia, 24 febbraio 2023

Va tutto bene, «non c'è reato». È questa la motivazione per cui, nelle scorse ore, la Procura di Imperia avrebbe deciso di archiviare l'esposto che era stato presentato dall'associazione Pro Vita & Famiglia - insieme con l'On. Carlo Giovanardi e l'avv. Cianciulli - contro la simulazione di un atto sessuale di Fedez e Rosa Chemical nel corso dell'ultimo festival di Sanremo. Il condizionale è però d'obbligo perché - almeno fino a quando scriviamo, ovvero venerdì mattina 24 febbraio - come fanno sapere gli stessi proponenti, la notizia dell'archiviazione è arrivata solo tramite le agenzie di stampa e non ancora tramite un atto ufficiale della Procura.
Tuttavia, va detto che pure attorno a questo esposto, sono in poco tempo circolate svariate fake news, almeno una delle quali è bene smascherare una volta per tutte.
Stiamo parlando dell'inesattezza, cui purtroppo hanno abboccato svariati organi di informazione - dall'Ansa a Repubblica fino a Tg24 - , secondo cui l'esposto in questione sarebbe stato presentato per «il bacio» tra Fedez e Rosa Chemical. Ecco, questo non è vero. Quell'atto di denuncia, depositato anche a seguito di oltre 37.000 firme (ora diventata addirittura oltre 51.000) di una petizione popolare, nasceva per altro, e cioè per il fuoriprogramma che ha visto i due artisti mimare un rapporto sessuale con relativo amplesso. «Si tratta», recitava l'esposto, «di un comportamento di una gravità inaudita, che ha portato a un'ondata di indignazione generale per la vergogna, il disagio e la repulsione provocata dalla volgarità di un comportamento che riguarda la sfera sessuale».
Peraltro, sarebbe stato pure assai singolare un esposto contro un bacio tra due uomini per il semplice fatto che un bacio del tutto analogo - e proprio sul palco dell'Ariston - non è affatto una novità, anzi: è un avvilente déjà vu. Proprio così: già oltre dieci anni fa, e precisamente nel Sanremo 2011, c'era infatti già stato un bacio sulle labbra tra due uomini, vale a dire quello che si scambiarono Luca Bizzarri e Gianni Morandi, a loro volta bissando le effusioni tra due donne, che avevano avuto come protagoniste Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis.
Dunque, Fedez e Rosa Chemical baciandosi davanti alle telecamere non hanno inventato nulla. Viceversa, hanno "inventato" - anche troppo - mimando un atto sessuale esplicito, questo sì oggetto dell'esposto poi archiviato.
La decisione della magistratura, se confermava, che va ovviamente rispettata, ma che ha già visto la risposta dei proponenti. L'avvocato Luca Ghelfi, infatti - che aveva depositato l'esposto - ha già fatto sapere che se e quando arriverà l'atto ufficiale della Procura i proponenti stessi presenteranno opposizione al giudice per le indagini preliminari.
Ciò detto, va però anche ribadito come non tutto ciò che non sia - secondo la Magistratura - penalmente rilevante risulti anche moralmente accettabile. Tutt'altro: vi sono innumerevoli azioni e gesti che il Codice penale non persegue ma che sono, tanto più se fatti in televisione, qualcosa di gravissimo e intollerabile.
Un caso che pare proprio riguardare, evidentemente, quello che è a svariate decine di milioni di italiani, lo scorso 11 febbraio - alla finalissima del 73° Festival di Sanremo - è toccato vedere. Da questo punto di vista, se qualcuno forse tirerà un sospiro di sollievo per il possibile naufragio dell'esposto di Pro Vita & Famiglia, di certo né questa associazione né molti altri si dicono pentiti, anzi, di una denuncia che ritenevano e continuano a ritenere più che fondata, per le ragioni anche morali poc'anzi ricordate. Ciò che deve passare, infatti, è un'idea molto semplice: la televisione, a maggior ragione la televisione finanziata dai contribuenti - e quindi di tutti -, non può permettersi il lusso di mandare in onda qualsiasi cosa.
Ne consegue, dunque, che - dopo quello che è stato mandato in onda - una forma di risposta dovrebbe comunque essere messa in conto dai responsabili del programma e del canale. Perché davvero tutto si può chiedere, oggi, al popolo che ha a cuore i valori della vita e della famiglia, tranne di accettare in silenzio la propagazione di contenuti che di provocatorio non hanno nulla, mentre di offensivo per la sensibilità comune hanno moltissimo.

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Fonte: Provita & Famiglia, 24 febbraio 2023

4 - BEPPE GRILLO FONDA LA SUA ''CHIESA''
La Chiesa dell'Altrove consiste in una provocazione che serve al comico per incanalare consensi
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 4 marzo 2023

Grillo ha fondato una chiesa. Non è uno scherzo o, meglio, è uno scherzo averla fondata veramente. Ad Orvieto, prima tappa del suo nuovo spettacolo "Io sono il peggiore", il comico genovese ha annunciato: «Fondo la Chiesa dell'Altrove e andiamo tutti insieme alla conquista dell'8×1000. Ho già pronto lo statuto, già fatta l'associazione, c'è il sito». Poi ha aggiunto: «Dio non c'è più, questo è il problema. Tutti i grandi capolavori non ci sarebbero senza Dio, motore del mondo, e oggi che non c'è più, non c'è più niente. Lo abbiamo sostituito con il capitalismo, con il denaro. Abbiamo bisogno di un'entità. La scienza non dà risposte, la tecnologia non dà risposte, la religione non dà più risposte. Poi succede che negli Usa nascono nuove strane religioni. Allora perché io non posso fare una mia chiesa? Perché non posso fondare una Chiesa dell'Altrove? È tutto altrove, altrove non dà risposte ma si va alla ricerca».
La Chiesa dell'Altrove è consapevolmente una entità, questo il termine usato dal suo stesso fondatore, di carattere sincretista. E quindi abbiamo in primis un elemento gnostico: esiste sì una Rivelazione, non certo quella cristiana bensì quella che fa riferimento al Grillo pensiero, ma dato che gli uomini non l'hanno accolta, ecco che la salvezza avverrà grazie ad una élite di Elevati che guideranno i fedeli nel cammino di fede (e il primo Elevato è Grillo stesso, ovviamente). Altro ingrediente è una via di mezzo tra lo spirito nichilista e il relativismo. Sul sito si legge: "Non cercate risposte, ma domande: le risposte arriveranno da sole". Naturalmente c'è anche una spruzzata di ambientalismo: "Gli uomini [...] travolsero piante e animali e si misero al centro della Natura". La struttura della Chiesa è gerarchica con a capo l'Elevato. Costui "ha stabilito che il suo Ordine nel pianeta Terra è costituito dal Ministero dell'Altrove. Il Ministero dell'Altrove è formato dagli Altrovatar, che presiedono le leggi, l'apostolato e l'amministrazione della Chiesa dell'Altrove nel pianeta Terra. Gli Altrovatar sono nominati e deposti dall'Elevato, e a loro volta nominano l'Elevato. Gli Altrovatar nominano, d'intesa con l'Elevato, gli addetti al Ministero dell'Altrove".

DOPO IL MOVIMENTO POLITICO, ECCO QUELLO RELIGIOSO
Cosa sta escogitando Grillo? Tentiamo di formulare un'ipotesi. Dato che la sua creatura, il Movimento 5 Stelle, gli è un po' sfuggita di mano e ha perso l'appeal proprio delle novità, ecco che il comico ligure è alla ricerca di un qualcosa che possa innescare un fenomeno sociale inedito. Dopo un movimento politico, viene il turno quindi di uno religioso. I contenuti di questa nuova chiesa, così crediamo, sono pressochè irrilevanti e volutamente indefiniti, come se fosse una materia prima ancora da plasmare secondo i desiderata del suo pubblico che, una volta, fu popolo di elettori ed ora comunità di credenti. Dunque la vaghezza della "dottrina" di questa "chiesa" risponde all'esigenza di aspettare di vedere dove soffierà il vento.
C'è quindi da ritenere che la Chiesa dell'Altrove consista in una provocazione, non fine a se stessa, ma strumentale, nuovamente, a incanalare consensi. Una volta che questi consensi saranno incamerati, allora si potranno gestire nella direzione che il Grillo Elevato vorrà.
Banale a ricordarsi, uno dei principi basilari della vendita è proporre prodotti nuovi. Ecco perché Grillo tentò con tutte le proprie forze di evitare che al M5S fosse affibbiata l'etichetta di partito, perché il termine era vetusto e, inoltre, rimandava ad un portato concettuale di segno negativo. Il M5S doveva fare politica pur rimanendo apartitico e, per paradosso, impolitico. Ora, forse, Grillo cerca un inedito contenitore di consensi: non un partito, non un movimento di opinione, non una associazione, ma una religione. Getta la rete aspettando di vedere quali pesci prenderà e compie questa operazione presentando il progetto come trovata goliardica.

GRILLO PONTEFICE
La scelta di fondare una "chiesa", vorremmo dire, ad uso domestico, ossia utile per lucrare i propri scopi, forse discende consapevolmente o meno dall'esperienza del M5S. In un certo qual senso il Movimento pentastellato è una chiesa, con un Papa (Grillo), i suoi cardinali (Di Maio, Conte, Di Battista ed altri), i suoi dogmi assai negoziabili (si vedano la regola del doppio mandato e la restituzione degli stipendi), le scomuniche a danno di eretici e i suoi seguaci, cioè la base elettorale che si riunisce in un luogo di culto virtuale, ossia la piattaforma Rousseau. In fondo il M5S nacque come fenomeno proprio di un certo messianismo politico: la volontà di un cambiamento radicale, la lotta al male indicato nella partitocrazia e nella casta dei potenti, la speranza in un futuro migliore, una escatologia che vedeva nel Movimento lo strumento per salvare l'Italia. Questo afflato para-religioso ora si è concretizzato in una chiesa che, quasi per contrappunto, assume una struttura organizzativa simile a quella di uno Stato: ci sono infatti un Ministero dell'Altrove e delle leggi.
E così Grillo da pontefice e mascherando il tutto con la sua consueta ironia si è auto promosso ad illuminato, a profeta, a prescelto per guidare un popolo di delusi nel deserto di valori - "Dio non c'è più" ci ricorda Grillo - così come un tempo il M5S voleva guidare questo stesso popolo nel deserto delle proposte politiche. Staremo a vedere se il culto altrovista rimarrà confinato nei limiti di una provocazione oppure acquisterà i profili di un nuovo fenomeno sociale.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 4 marzo 2023

5 - DIFENDERE L'AGGREDITO: LA SCUSA DEGLI USA PER FARE LE GUERRE CHE VOGLIONO
Dalla Guerra di Crimea del 1854 a quella in Ucraina di oggi, le potenze di mare (Usa e Gran Bretagna) non possono tollerare l'abbraccio economico tra Russia e Germania
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Il Timone, luglio-agosto 2022

La guerra russo-ucraina è in corso mentre scrivo e i rarissimi commentatori che cercano di analizzare le ragioni dei russi devono, prima di aprir bocca, distinguere tra aggressore e aggredito e proclamare che stanno, ovviamente, dalla parte di quest'ultimo. Ora, poiché tale professione di fede da cavaliere medievale - al servizio della vedova e dell'orfano. Dell'oppresso e della fede - stona non poco sulle labbra di laicisti atei e agnostici per i quali la morale non è che moralismo, vediamo di vederci un po' più chiaro. Quella è una guerra combattuta in Europa, per interposto ucraino, da potenze che europee non sono: gli Usa la Gran Bretagna contro la Russia. La Russia post-sovietica aveva tentato di entrare nell'occidente ma ne era stata progressivamente respinta, fino all'esito bellico.

USA E GRAN BRETAGNA, ALLEATI DI FERRO
Secondo l'antica dottrina geostrategica, risalente ai tempi di Napoleone, le potenze di mare (Usa e GB) non possono tollerare l'avvento di una superpotenza continentale quale sarebbe data dall'abbraccio economico tra Russia e Germania. Dalla Guerra di Crimea del 1854 in avanti la musica è stata sempre la stessa, al di là delle varianti del caso. Voi mi direte: vabbè gli Usa, che devono mantenere un impero mondiale, ma gli inglesi? Si dimentica che anche questi avevano un impero mondiale, Australia e Nuova Zelanda, tanto per dirne tre, continuano a navigare nell'orbita anglofona insieme al resto. Le più importanti Borse del mondo stanno a Wall Street e nella city londinese. L'alleanza è così di ferro che anche nei film di 007 non c'è una volta che James Bond non possa contare sul supporto della Cia. Se ci fate caso, anche l'ideologia woke, che sta squassando gli Usa, da questa parte dell'oceano trova nell'Inghilterra il suo terreno più fertile. Ma se, data la loro lunga tradizione bellica, gli inglesi non devono faticare molto a convincere la loro opinione pubblica a indossare l'elmetto Her Majesty Service (ricordate la guerra per la Falkland-Malvinas?), non così gli Usa.
Gli States sono profondamente spaccati in due: da una parte i dem (aborto, nozze gay, lgbt, trans, cancel culture, antifa, blm, etc.) dall'altra i rep (Dio-patria-famiglia, gospel, porto d'armi, etc.). Se ci si fa caso, entrambi i fronti hanno in comune, però, il moralismo (il politicamente corretto non è altro), perciò ogni guerra deve essere giustificata. Cioè, gli Usa non possono mai essere aggressori, bensì aggrediti. Prima dell'avvento della filosofia woke, il moralismo vi era vieppiù impregnato di puritanesimo, anche perché su quest'ultimo gli Usa sono stati fondati e la vita per i Padri pellegrini non era altro che Dio-Patria-Famiglia e guerra contro il Male, fossero i pagani (indiani) o gli eretici (papisti in primis).

IL CASO DEL MESSICO
C'è un vecchio detto messicano che fa al caso nostro: "Povero Messico, così lontano da Dio e così vicino agli Stati Uniti!". Quando Napoleone III supportò Massimiliano d'Asburgo quale imperatore del Messico, gli Usa gridarono, con Monroe: "L'America agli americani!". Cioè a loro. E armarono zitti zitti la rivolta di Juarez. Il povero fratello di Francesco Giuseppe finì fucilato a Queretaro. Ma il Messico era ancora un impero. Cos, quando il presidente Santa Ana abolì la schiavitù, i texani insorsero, invocando l'aiuto fraterno degli Usa (un po' come il Donbass oggi coi russi). Con molta calma, il generale Houston attese che gli insorti di Alamo venissero liquidati, poi, al grido di "Remember the Alamo!", il Messico si trovò la capitale invasa. Ma gli Usa fecero due conti: annettere tutto avrebbe significato far diventare cittadini milioni di papisti, sconvolgendo gli equilibri wasp. Così, si accontentarono di tutti quegli States che ancora oggi hanno nomi spagnoli: California, Arizona, ect. Ovviamente, a colpi di plebisciti sul tipo di quelli fatti dai piemontesi nel Risorgimento. Poi venne la Guerra di secessione: il Nord industriale e protezionista contro il Sud agrario e liberista. La Costituzione prevedeva il diritto di ogni Stato di uscire dall'Unione, ma contro i cannoni non valet argumentum. E gli Usa divennero il monolito che sappiamo.
Ed eccoci al 1898. Gli Usa adocchiarono quel che rimaneva dell'impero spagnolo. Ma gli spagnoli non avevano alcuna intenzione di aggredirli. Allora a Cuba, colonia spagnola, esplose e affondò misteriosamente la corazzata americana Maine (300 morti) nel porto dell'Avana. Presidente McKinley, la guerra subito dichiarata tolse alla Spagna, oltre Cuba, l'isola di Guam e le Filippine. I filippini fecero presto ad accorgersi che stavano meglio quando stavano peggio (gli occupanti fucilavano da dieci anni in su, cosa che sollevò uno scandalo sugli stessi giornali americani), ma questa è un'altra storia. Tutta la - breve - guerra fu condotta con questo ritornello: "Remember the Maine!". Saltiamo i passaggi e andiamo alle guerre più importanti.

LE GUERRE MONDIALI
La Grande guerra. Gli inglesi, in difficoltà, chiesero aiuto ai cugini, anche perché, se avessero perso, ai crediti che le banche americane avevano erogato per sostenere lo sforzo bellico si sarebbe potuto dire ciao. Argomento convincente, ma il presidente Wilson come avrebbe potuto convincere gli americani (ai quali era stato detto "l'America agli americani") ad andare a morire in Europa? Nel 1915 un sottomarino tedesco affondò il transatlantico Lusitania, sul quale c'erano pure un migliaio di americani. Ma anche materiale bellico per gli inglesi: i tedeschi avevano avvertito che navi del genere sarebbero state un bersaglio. E fu così che, al grido "Remember the Lusitania!", gli Usa entrarono in guerra. Seconda guerra mondiale, stesso discorso. Il Giappone era in guerra con la Cina e gli Usa gli misero l'embargo totale su petrolio e gomma; alla disperazione, questi si affidò all'ammiraglio Yamamoto, già addetto militare all'ambasciata nipponica a Washington, il quale disse che non si poteva pensare a una guerra con gli Usa. L'unica chance era un colpo preventivo alla flotta di Pearl Harbor. I servizi Usa lo sapevano, ma Roosevelt lasciò fare. Il resto è la storia del "proditorio attacco" celebrato in tanti film. "Remember Pearl Harbor!".
Su su per li rami, la guerra in Iraq contro Saddam e le sue fantomatiche "armi di distruzione di massa" l'abbiamo vista in mondovisione, come pure, ahimè, le precipitose ritirate dal Vietnam e dall'Afghanistan. Ora, i lettori più avveduti capiscono bene che non si tratta di recriminare o di fare come i bambini all'asilo che si lamentano con la maestra della slealtà del prepotente. No, si tratta solo di non farsi imbambolare dalla propaganda, nella quale i padroni dei media sono maestri. Le guerre ci sono sempre state, e Dio ce ne scampi. Ma oggi chi ti riduce povero o orfano pretende che gli baci la mano grato.

DOSSIER "GUERRA RUSSIA-UCRAINA"
L'offensiva di Putin nel 2022

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Fonte: Il Timone, luglio-agosto 2022

6 - NESSUNO ATTENDEVA LA FINE DEL MONDO PER L'ANNO MILLE
Sulla base di tale sciocchezza la Rivoluzione Francese giustificò la confisca dei beni della Chiesa come doverosa restituzione al popolo di ricchezze sottratte con sotterfugi nei secoli bui
Autore: Marco Di Matteo - Fonte: I Tre Sentieri, 5 marzo 2023

Un mito storiografico ci presenta la società europea al termine del X secolo come paralizzata, per colpa di una superstizione cristiana, dal terrore della prossima fine del mondo, che si credeva coincidente con il compimento del millesimo anno dalla nascita di Cristo. Per prepararsi adeguatamente alla mezzanotte di S. Silvestro del 999, gli uomini del tempo avrebbero abbandonato ogni attività e si sarebbero dedicati solo alle opere di preghiera e di penitenza; essi inoltre sarebbero accorsi ad offrire ai monasteri i propri beni e tesori, per ottenere il perdono delle colpe. Vedendo poi spuntare l'alba del nuovo millennio, avrebbero tirato un sospiro di sollievo e si sarebbero impegnati con gioia e rinnovata alacrità in tutti i campi della vita.

UN MITO STORIOGRAFICO
In realtà questa ricostruzione è puramente immaginaria e si basa su leggende inventate circa cinquecento anni dopo tali presunti eventi, che compaiono per la prima volta negli Annales del monaco benedettino occultista Giovanni Tritemio (1462-1517).
Nel Settecento anche alcuni ecclesiastici, soprattutto benedettini, animati dall'intento di purificare la devozione religiosa da ogni elemento superstizioso, hanno accreditato la leggenda dei terrori dell'anno Mille, che essi intendevano condannare alla stregua di tutte le altre manifestazioni di barbarie del passato. Poi, le immagini di queste presunte paure e superstizioni collettive furono riprese prima e durante la Rivoluzione Francese da philosophes e pamphletisti anticlericali, che accusavano la Chiesa non solo di aver diffuso credenze irrazionali tra il popolo, ma di averle sfruttate ingannevolmente per incitare nobili, borghesi e contadini a donare i loro beni ai conventi e alla Chiesa. Sulla base di tale arbitraria ricostruzione, in Francia, nel 1791, si giustificò la confisca dei beni del clero, che fu presentata come una doverosa restituzione al popolo di ricchezze sottratte con sotterfugi nei "secoli bui".
In età romantica diversi storiografi, in primis Jules Michelet, bramosi di scene tragiche e apocalittiche, diedero pieno credito a tali leggende, raccontando in termini melodrammatici le angosce del popolo cristiano alla vigilia del Millennio. Nel 1876 Le Dictionnaire Universel Larousse conferì un'ulteriore consacrazione a questo mito storiografico, contribuendo a diffonderlo nei manuali scolastici. In Italia soprattutto Giosuè Carducci accreditò tali fantasie nei suoi Discorsi sullo svolgimento della letteratura nazionale.

LA VERITÀ STORICA
Se questa è la leggenda, che cosa in realtà ci raccontano le fonti coeve o di poco posteriori al Mille?
Cominciamo col dire che anche questa, come tutte le menzogne, parte da un nucleo di verità: da un lato l'attesa escatologica, biblicamente fondata, della seconda venuta di Cristo, che ha sempre accompagnato la storia della cristianità, soprattutto medievale (alimentando talvolta tendenze millenaristiche poi condannate dalla Chiesa); dall'altro, l'evidente fioritura demografica, economica, artistica ed intellettuale che ha caratterizzato l'Europa dopo il Mille.
Tutto questo però non avalla la tesi dei terrori dell'anno Mille, perché dalle fonti non risulta alcun indizio del fatto che l'umanità, al volgere del X secolo, fosse triste e inerte nell'attesa della fine. Al contrario, tutti i documenti ci presentano un'umanità che vive come sempre, lavorando e progettando per il futuro, come se avesse davanti a sé tutto l'avvenire. Le centocinquanta bolle papali pubblicate dal 970 al 1000 non fanno menzione della fine del mondo. I venti concili svoltisi dal 990 al 1000 non accennano a questa drammatica scadenza, al contrario legiferano per gli anni successivi al Mille, a dimostrazione che i vescovi non credevano all'imminente catastrofe (ad esempio nel 998 il concilio di Roma imponeva al re di Francia Roberto II una penitenza di sette anni, quindi fino al 1005). Il 31 dicembre 999 Silvestro II riconfermava Arnoldo arcivescovo di Reims. I Veneziani si impadronivano dell'Istria e della Dalmazia nel 998-999 e, nello stesso periodo, Stefano d'Ungheria otteneva dal Papa il titolo di re. Inoltre dal 950 al 1000 solo in Francia furono costruiti o restaurati circa centoventi monasteri. [...]
Ci sono inoltre chiare attestazioni di come gli uomini di Chiesa si adoperassero per sconfessare le profezie apocalittiche circolanti in certi ambienti: quando il 22 dicembre 968 si verificò un'eclissi totale di sole che spaventò l'armata di Ottone I, il vescovo di Liegi rassicurò i soldati sostenendo il carattere naturale del fenomeno; Abbone di Fleury (945-1004) racconta di aver dovuto in due occasioni confutare pubblicamente false profezie sul prossimo avvento dell'Anticristo.
Da quanto riportato risulta evidente che la leggenda dell'Anno Mille, come ha riconosciuto anche lo storico Georges Duby, rappresenta una delle tante manifestazioni di ingiustificato disprezzo nei confronti delle proprie radici medievali da parte della cultura occidentale.

Fonte: I Tre Sentieri, 5 marzo 2023

7 - LEMAITRE, IL SACERDOTE CHE INTUI' IL BIG BANG
La teoria del Big Bang, ridicolizzata da molti (ad es. Einstein), è ora comunemente accettata ed ha fatto finalmente accantonare l'idea di un universo eterno (VIDEO: La teoria del Big Bang)
Autore: Marco Respinti - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 20-06-2016

Mezzo secolo fa, il 20 giugno 1966, moriva il sacerdote cattolico che ha descritto la nascita dell'Universo secondo un modello in cui ciò che la scienza scopre non nega ciò che la fede afferma.
Georges Henry Joseph Eduard Lemaître nasce il 17 luglio 1894 a Charleroi, in Belgio, e lì compie studi classici nel Collegio del Sacro Cuore retto dai gesuiti. Dopo avere frequentato un anno propedeutico di Matematica nel Collegio Saint-Michel di Etterbeek, vicino a Bruxelles, nel 1911 è ammesso nell'Università Cattolica di Lovanio, all'École des Mines, la facoltà d'Ingegneria. Volontario nel primo conflitto mondiale, si guadagna la Croce di Guerra. Poi, nel 1919, torna agli studi, riorientandosi su Matematica e Fisica. Nello stesso anno consegue il baccellierato in Filosofia.
Ma in lui la vocazione sacerdotale cresce forte sin dall'età di 9 anni e può corrispondervi con pienezza una volta terminati gli studi universitari, come gli aveva domandato il padre. Nell'ottobre 1920 entra così nella Maison Saint-Rombaut, che nel Seminario di Malines accoglie le vocazioni adulte, e, grazie alla lungimiranza dei superiori, prosegue gli studi scientifici approfondendo la conoscenza dei princìpi della relatività. Nel 1922 vince una borsa di studio per l'estero con la memoria La physique d'Einstein e può studiare Astronomia nell'Università di Cambdrige.
In quello stesso 1922 aderisce alla Fraternità sacerdotale degli amici di Gesù, fondata dal cardinal Desiré-Félicien-François-Joseph Mercier (1851-1926), arcivescovo metropolita di Malines e figura significativa del neotomismo, che il 22 settembre 1923 lo ordina sacerdote.
Si perfeziona quindi all'Harvard College Observatory (1924-1925) e al Massachusetts Institute of Technology consegue il Ph.D. in Fisica. Nel 1925 rientra finalmente in Belgio per insegnare nella facoltà di Scienze della sua alma mater corsi di astronomia, meccanica quantistica, calcolo delle probabilità, storia e metodologia della matematica nonché teoria della relatività e questo fino al 1964, allorché un infarto lo ferma. Ripresosi, nel 1966 sviluppa però la leucemia, e nella notte tra il 19 e il 20 giugno muore. Nel 1960 Papa san Giovanni XXIII (1881-1963) lo aveva nominato "prelato domestico di Sua Santità" nonché presidente della Pontificia Accademia delle Scienze in sostituzione di Agostino Gemelli O.F.M. (1878-1959).

L'ATOMO PRIMITIVO
A quella che si rivelerà essere una delle intuizioni più importanti di tutta la storia dell'astronomia il sacerdote belga giunge dando alle equazioni sulla relatività generale formulate da Albert Einstein (1879-1955) una soluzione diversa da quella prevista dall'idea di un Universo eterno e statico allora in voga e di fatto più onnicomprensiva (stizzito, il celebre fisico introdurrà infatti una nuova variabile con un gesto che solo più tardi definirà come il maggiore errore della propria vita).
Nel saggio Un Univers homogène de masse constante, pubblicato nell'aprile 1927 negli Annales de la Société Scientifique de Bruxelles, don Lemaître ipotizza infatti che la velocità con cui le galassie si separano e allontanano l'una dall'altra - la cosiddetta velocità di recessione delle nebulose - sia la conseguenza diretta dell'Universo che si espande. È l'elaborazione di questo presupposto che porta ad affermare, certamente sul piano logico ma indubbiamente anche su quello fisico, che l'Universo debba avere un inizio: un punto di avvio che, postulato risalendo teoricamente a ritroso lungo il percorso descritto dal moto delle galassie, concentri tutta la materia di cui è fatto tutto l'Universo in uno stato di ordine perfetto opposto a quella descritto proprio dal moto di recessione. L'origine di tutto, insomma, in un'anticipazione clamorosa di quanto due anni dopo ri-scoprirà l'astrofisico statunitense Edwin Hubble (1889-1953) descrivendo empiricamente quella relazione tra distanza e velocità delle galassie che è passata alla storia appunto come "legge di Hubble".

LO SCHERNO E LA CONFERMA
Il modello che don Lemaître propone - stimando pure in circa 10 miliardi di anni l'età dell'Universo - è quello dell'«atomo primitivo», la cui esplosione radioattiva molto violenta e di breve durata avrebbe dapprima rapidamente portato il raggio dell'Universo da un valore prossimo allo zero (nel punto di origine) all'estensione ipotizzata anche dal modello einsteiniano, poi avviato due fasi ulteriori ma più lente di espansione (noi stiamo vivendo l'ultima).
Per la maggior parte della comunità scientifica l'idea è però semplicemente inconcepibile. Lo stesso Einstein boccia pubblicamente il sacerdote nel 1927 e nel 1931 per via di quell'insopportabile (ai suoi occhi) "creazionismo" che la sua ipotesi veicolerebbe. Un ostracismo ancora più severo don Lemaître lo subisce peraltro dopo la Seconda guerra mondiale, quando l'astronomo inglese Fred Hoyle (1915-2001), ardente e ascoltato ripropositore dell'Universo statico, lo dileggia bollandone l'ipotesi come «Big Bang», il "grande botto" da cui, contro ogni plausibilità (dice Hoyle), sarebbero nati la materia e il tempo. Ma, come spesso accadde, proprio questa espressione canzonatoria ha fatto la fortuna di un modello intelligente di spiegazione della realtà capace di ridurre al silenzio gli avversari. Soprattutto da quando gli astronomi statunitensi Arno Penzias e Robert Woodrow Wilson, premi Nobel nel 1978, ne hanno trovato empiricamente i riscontri nel 1964 misurando la radiazione elettromagnetica di fondo presente nel cosmo come "eco" dell'esplosione lemaîtreana originaria.
Tomista rigoroso, animato da profonda devozione mariana, ispirato dal modello sacerdotale di san Giovanni Maria Vianney (1786-1859), don Lemaître si è sempre ben guardato dai facili "concordismi" con cui scienza e teologia si sovrappongono. A lui, presbitero e scienziato, bastava contemplare la sinfonia della verità.

Nota di BastaBugie:
nel seguente video dal titolo "La teoria del Big Bang ideata e verificata da uno scienziato e prete cattolico: George Lemaitre" (durata: 3 minuti) si spiega come nacque la teoria del Big Bang che all'inizio fu disprezzata dal suo collega Einstein in quanto, secondo lui, troppo legata alla visione cristiana della creazione dal nulla. In seguito Einstein cambiò idea accettando quanto il sacerdote Lemaitre aveva sempre sostenuto.


https://www.youtube.com/watch?v=q1MUSvVb41A

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 20-06-2016

8 - OMELIA III DOM. DI QUARESIMA - ANNO A (Gv 4,5-42)
Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato
Fonte Il settimanale di Padre Pio

Il brano evangelico della terza Domenica di Quaresima ci presenta l'episodio di Gesù che incontra una donna samaritana al pozzo di Giacobbe della città samaritana di Sicar. L'episodio è molto significativo per due motivi. Prima di tutto perché si tratta di una città samaritana; e, subito dopo, per il fatto che Gesù parla ad una donna. La Samaria era una regione posta tra la Giudea e la Galilea. Essa era il risultato di una mescolanza di diverse popolazioni. Nel 721 a.C., infatti, gli assiri avevano deportato il meglio della popolazione samaritana, sostituendola con coloni babilonesi ed aramei che portarono con sé i loro culti pagani. Col tempo ne risultò una popolazione mista, sia di razza che di religione, al punto che i giudei non vollero mai considerare i samaritani come fratelli di sangue e di fede. Questo episodio ci insegna che Gesù è venuto per la salvezza di tutti e che il Vangelo deve essere predicato fino agli estremi confini della terra.
Gesù parla ad una donna. Questo stupì non poco i suoi Discepoli. Secondo la mentalità degli ebrei dell'epoca, un uomo non doveva perdere il suo tempo a parlare con una donna della Legge mosaica. Il fatto che Gesù si fermi a parlare con la samaritana al pozzo di Sicar ci insegna la pari dignità che vi è tra l'uomo e la donna.
All'inizio del suo ministero pubblico, andando dalla Giudea verso la Galilea, Gesù prese la via che, attraverso la montagna, passa per la Samaria. Gesù si fermò nei pressi di un pozzo e lì vide una donna che andava ad attingere dell'acqua. Assetato per il lungo cammino, il Maestro divino domanda un po' da bere a quella donna. A nessuno si poteva negare un bicchiere d'acqua; ma, per la parlata di Gesù, quella donna si accorse subito che colui che gli domandava da bere era un ebreo e non un samaritano. Ella si meravigliò che un ebreo si degnasse di fare una simile domanda. Iniziò allora un dialogo.
In cambio di quella poca acqua necessaria per dissetarsi, Gesù promette "l'acqua viva". L'acqua viva è l'acqua di sorgente, l'acqua che zampilla, a differenza di quella di pozzo che è ferma. L'acqua viva simboleggia molto bene la grazia che scaturisce dal Cuore trafitto di Gesù. Di quest'acqua ha parlato la prima lettura di oggi; Dio disse a Mosè: «Tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà» (Es 17,6). Quella roccia simboleggiava Cristo Crocifisso, dal cui Costato trafitto uscì sangue e acqua, simbolo di grazia e di salvezza. Di quest'acqua ha parlato anche la seconda lettura di oggi, quando dice che «l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5).
L'acqua è simbolo di grazia e purificazione, ed è importante notare come Gesù parlò di quest'acqua viva e parlò anche della situazione di peccato nella quale si trovava la donna samaritana, la quale conviveva con un uomo che non era suo marito. Un po' per volta, Gesù volle portare quella donna alla conversione, e volle farle comprendere che ella aveva bisogno di una profonda purificazione. La donna si convertì al punto che corse nel villaggio per portare tutti a Gesù. In più occasioni Gesù aveva presentato i samaritani, a differenza dei farisei, come i più sensibili alla sua predicazione. Pensiamo ad esempio alla bella parabola del Buon Samaritano: essa doveva risuonare come un severo rimprovero per i maestri della Legge.
Come quella donna, anche noi abbiamo avuto bisogno della grazia purificatrice. Questa grazia l'abbiamo ricevuta nel giorno del nostro Battesimo, con il quale ci è stato tolto il peccato originale. Il Battesimo si riceve una sola volta nella vita, mentre noi pecchiamo ogni giorno, e ogni giorno abbiamo bisogno di perdono e purificazione.
Dopo il Battesimo, la grazia del perdono e della purificazione ci è offerta dal sacramento della Confessione. Questo Sacramento si può ricevere molte volte. La Chiesa ci fa obbligo di riceverlo perlomeno una volta all'anno. Si capisce però che ci è fortemente raccomandato di confessare i nostri peccati molto più spesso, ogni mese, o anche ogni settimana se ci è possibile. Facendo così, l'acqua della grazia ci purificherà continuamente e la nostra anima sarà più bianca della neve.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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