BastaBugie n�853 del 27 dicembre 2023

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1 GESU' MAESTRO, IL LIBRO DI DON STEFANO BIMBI SULLA SCUOLA PARENTALE CATTOLICA
Fondata 10 anni fa a Staggia Senese, la scuola Gesù Maestro ha elementari e medie: la sua esperienza è raccontata in un libro con prefazione di Camillo Bortolato, inventore del metodo analogico (VIDEO: La vera scuola cattolica)
Autore: Fabio Piemonte - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 IL NUOVO PRESEPE PIU' INCLUSIVO, LAICO E GREEN
Dopo il presepe con due mamme, ''cucù'' al posto di ''Gesù'', +Europa si copre di ridicolo (ed ecco le indicazioni per le scuole e le parrocchie che vogliono mantenersi al passo con i tempi)
Autore: Raffaella Frullone - Fonte: Sito del Timone
3 AUMENTA L'ODIO CONTRO I CRISTIANI, MA L'EUROPA PROTEGGE I MUSULMANI
L'Unione Europea tace sull'odio anticristiano, mentre la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) incoraggia la blasfemia anticristiana sotto la maschera della libertà di espressione
Autore: Thibault van den Bossche - Fonte: Provita & Famiglia
4 LE CENERI DEL DEFUNTO IN CASA CON LA BENEDIZIONE DEL DICASTERO PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
Dopo la benedizione sulle coppie gay, sdoganata anche la conservazione delle ceneri in luogo diverso dal cimitero (viene così stravolta la precedente istruzione che la vietava per non cadere nel paganesimo)
Autore: Luisella Scrosati - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
5 PUO' VENIRE QUALCOSA DI BUONO DA NAZARETH? SI, LA SANTA CASA (DOVE MARIA HA DETTO IL SUO SI)
La miracolosa traslazione della Santa Casa a Loreto è forse il maggior onore riservato dalla Provvidenza all'Italia, dopo la scelta di Roma come sede della Cattedra di Pietro
Autore: Roberto De Mattei - Fonte: Radio Roma Libera
6 GIOIELLIERE CONDANNATO A 17 ANNI DI CARCERE PER AVER DIFESO LA SUA FAMIGLIA
Mario Roggero è stato inoltre condannato a risarcire 480mila euro alle famiglie delle vittime, cioè i ladri che lo hanno rapinato (VIDEO: Intervista al gioielliere)
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 OMELIA SANTA FAMIGLIA - ANNO B (Lc 2,22-40)
Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace
Autore: don Angelo Sceppacerca - Fonte: Agenzia SIR
8 OMELIA MARIA MADRE DI DIO - ANNO B - (Lc 2,16-21)
Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - GESU' MAESTRO, IL LIBRO DI DON STEFANO BIMBI SULLA SCUOLA PARENTALE CATTOLICA
Fondata 10 anni fa a Staggia Senese, la scuola Gesù Maestro ha elementari e medie: la sua esperienza è raccontata in un libro con prefazione di Camillo Bortolato, inventore del metodo analogico (VIDEO: La vera scuola cattolica)
Autore: Fabio Piemonte - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 12 dicembre 2023

«La scuola dell'obbligo non esiste, mentre esiste il diritto da parte dei genitori di dare un'istruzione ai propri figli. È l'istruzione a essere obbligatoria, afferma l'articolo 34 della Costituzione, non la scuola. L'istruzione è in primis una responsabilità dei genitori». È quanto afferma don Stefano Bimbi nel suo volume Gesù Maestro, giunto recentemente alla seconda edizione. Collaboratore della Nuova Bussola con la rubrica "Schegge di Vangelo", don Bimbi ha fondato a Staggia Senese una scuola parentale cattolica che accoglie bambini dalle elementari alle medie per farli diventare uomini e donne maturi, radicati in Cristo, pronti a dare ragione della propria fede attraverso una risposta generosa alla propria vocazione.
A Staggia don Stefano arriva nel 2003. In un paesino di neanche tremila anime il gruppo giovani ha solo quattro ragazze. Ma il tenace sacerdote non si dà per vinto; anzi, rispolverando un po' di sana apologetica su temi storici e d'attualità, riesce a ridestare la fede e l'interesse nei parrocchiani per la Verità. Di qui fiorisce il centro culturale "Amici del Timone"; sorgono iniziative quali gli esercizi spirituali; nascono famiglie anche con più di tre figli che all'indottrinamento di Stato preferiscono l'insegnamento della Chiesa. Alla scuola fondata da don Stefano gli alunni sono molto seguiti, massimo dieci per classe, in modo da consentire a ciascuno «di sviluppare tutte le sue qualità, e aiutarlo nelle difficoltà». C'è poi lo "zaino leggero", ossia si lavora sostanzialmente in classe, così da avere tempo libero al pomeriggio per coltivare talenti e interessi e vivere la dimensione familiare. La giornata scolastica, dal lunedì al venerdì, è così suddivisa: ingresso alle ore 8:20, preghiera; lezioni 8:30-10:30; intervallo di mezz'ora; lezioni 11-13.

MACCHÈ CAMPANA DI VETRO!
Don Bimbi sfata poi alcuni falsi miti legati alle scuole parentali. In primo luogo l'accusa mossa dai suoi detrattori di far crescere i figli in delle "bolle" per l'eccessiva protezione che genererebbe una chiusura verso il mondo esterno. La realtà però dimostra il contrario: «I bimbi sono più socievoli crescendo in un ambiente sano in cui ciascuno è riconosciuto e apprezzato per le sue qualità. Non si formano gruppetti perché, essendo pochi, sono un unico gruppo». Insomma, di bullismo e standardizzazione del metodo alla scuola di don Bimbi non c'è traccia, perché ciascuno è invitato a fiorire nella propria dimensione personale. Senza troppa burocrazia, poi, gli alunni di "Gesù Maestro" fanno almeno una gita al mese, per cui a scuola ci vanno più che volentieri.
La maestra unica è anche mamma perché non c'è relazione educativa che non sia generata dall'amore. Inoltre, la divisione in classi omogenee consente di rispettare le caratteristiche di apprendimento differenti tra maschi e femmine, favorendo risultati migliori. Di qui i bambini, dati i tempi d'attenzione decisamente più ridotti rispetto alle bambine, possono finire prima la lezione e andare a giocare a pallone, mentre le ragazze hanno modo di intrattenersi con la maestra per far domande con serenità. Inoltre se «l'educazione è l'incontro della persona con il vero, il buono e il bello, in ogni materia non può mancare Gesù Cristo». Non si può perciò fare storia dimenticando che si divide in prima o dopo Cristo e il ruolo della Chiesa; letteratura; storia dell'arte o persino matematica senza tener conto che essa è il linguaggio col quale il Creatore ha progettato e realizzato il mondo. D'altra parte non bisogna dimenticare che le scholae le ha inventate proprio la Chiesa.
Don Bimbi evidenzia gli ingredienti fondamentali per la riuscita di una scuola parentale cattolica: un gruppo di amici radicati nella fede; mamme che siano casalinghe felici, perché la vocazione della donna è quella di essere sostanzialmente madre; famiglie con tanti figli, perché «i doni si accolgono. I figli sono doni. E più doni hai e più ringrazi chi te li ha fatti».

PREFAZIONE DI CAMILLO BORTOLATO
Don Bimbi valorizza in modo particolare il metodo preventivo di don Bosco e mette in guardia dai cattivi maestri infarciti di teosofia ed esoterismo, in particolare Rudolf Steiner e Maria Montessori, o di marxismo, come don Lorenzo Milani.
Perciò alla scuola di Staggia non ci si annoia, si coltiva «la disponibilità ad apprendere» - per dirla con le parole della prefazione di Camillo Bortolato - e si privilegia la visione d'insieme, e non quella analitica della scuola pubblica, decisamente fallimentare nella misura in cui mira «al controllo cognitivo attraverso programmazioni senza fine» e parcellizza la realtà, frantumandone così gli stessi saperi. Al contrario, osserva ancora Bortolato, «il Metodo Analogico invita tutti i bambini a volare alto nei cieli della conoscenza, come fa il pettirosso Pitti, perché proprio da lì alto si può capire tutto. La visione d'insieme, lo sguardo panoramico in anteprima, la leggerezza che permette di volare evitando il peso delle concettualizzazioni, sono i connotati che rovesciano la prospettiva in ogni materia di insegnamento. È in questo modo che la competenza si sprigiona come "insight", in forza delle analogie. I bambini per la loro semplicità hanno il dono di apprendere che tutti rimpiangiamo e a cui è faticoso ritornare. [...] La scuola Gesù Maestro di Don Stefano Bimbi ha accolto questo approccio con grande fiducia ed è per me una grande soddisfazione sapere che ora quei bambini possono vivere un tempo scolastico più gioioso, accorciando i tempi sui banchi per dedicarsi ancor più, come nel loro programma a tante altre attività per incontrare gente, visitare luoghi e vivere esperienze più ampie di vita.»

Nota di BastaBugie: per acquistare il libro "Gesù Maestro. La scuola parentale cattolica" di Don Stefano Bimbi arrivato in sei mesi alla seconda edizione (Anno 2023 / pag. 148 / € 10), clicca qui!

VIDEO: LA VERA SCUOLA CATTOLICA di Don Stefano Bimbi
Nel seguente video dal titolo "Conversazione sulla vita pratica delle scuole parentali" (durata: 52 minuti) si può vedere la conferenza di Don Stefano Bimbi in occasione della II Giornata nazionale della vera scuola cattolica organizzata dall'Osservatorio Van Thuan svoltasi a Lonigo (VI) il 29 aprile 2023.


https://www.youtube.com/watch?v=FGaQauSp8Zo

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 12 dicembre 2023

2 - IL NUOVO PRESEPE PIU' INCLUSIVO, LAICO E GREEN
Dopo il presepe con due mamme, ''cucù'' al posto di ''Gesù'', +Europa si copre di ridicolo (ed ecco le indicazioni per le scuole e le parrocchie che vogliono mantenersi al passo con i tempi)
Autore: Raffaella Frullone - Fonte: Sito del Timone, 27 dicembre 2023

Cosa non si fa in nome dell'inclusione. Anche a Natale. Prima vennero le maestre di Agna, nel padovano, preoccupate del nome "Gesù" nelle canzoncine per i bimbi, che hanno sostituito ad un più melodico "cucù". D'altra parte perché questa smania di citare Gesù? Manco fosse il protagonista della festa. Travolte dalle polemiche si sono scusate: «Non era assolutamente nostra intenzione mancare di rispetto ai bambini e alla comunità intera - hanno detto-. Tutto ciò che viene fatto nella scuola è sempre stato a favore della crescita, per una formazione umana, culturale e civile dei bambini». Ci sarebbe da chiedersi come il "cucù" potesse contribuire alla crescita umana, culturale e civile, ma teniamo buone almeno le scuse.
Che pare non siano invece arrivate da don Vitaliano Della Sala, parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Capocastello, frazione di Mercogliano, nell'avellinese, che per questo Natale ha allestito un presepe "con due mamme", "due Madonne" per la precisione, e senza san Giuseppe. «La logica dell'inclusività è l'avvenire della Chiesa» aveva spiegato, intanto ed essere escluso era stato il padre putativo di Gesù, espunto da quella grotta di Betlemme in cui sono arrivati proprio perché ce li ha portati Giuseppe per il censimento. Immediatamente ha reagito un altro parroco campano, don Maurizio Patriciello, che ha chiesto a don Vitaliano di rimettere San Giuseppe al proprio posto. Detto fatto, San Giuseppe è stato rimesso nel presepe, ma accanto alle due Madonne, che lì sono rimaste perché secondo don Vitaliano «bisogna accogliere queste famiglie».
Se il quadro è questo dunque, perché stupirsi se "Più Europa" propone ben quattro versioni alternative della natività? Sulle sue pagine social infatti il partito europeista nato dai Radicali ha ben pensato di augurare "buone feste" con un collage di quattro varianti di altrettante natività arcobaleno, c'è quella "con due Madonne", quella "con due San Giuseppe", quella con il Bambino Gesù nero, quella con la Madonna e Gesù neri, ma senza San Giuseppe. Il testo è eloquente: «Il bello delle tradizioni è che possono cambiare. Buone feste da +Europa ».
E così quella formazione che alle ultime politiche non è riuscita a sforare la soglia di sbarramento del 3% è tornata a far parlar di sé. Per una campagna che non è stata apprezzata nemmeno dai suoi. Tra chi ha detto addio al partito c'è stata Anita Likmeta, imprenditrice italo albanese, che ha postato su Facebook il suo dissenso: «Se +Europa pensa di difendere la diversità con ammiccamenti ipocriti alla tradizione, io per il ruolo della Madonna lesbica non sono disponibile. Addio a Più Europa e buon suicidio politico (non assistito)!»
Niente di nuovo sotto il sole. Oggi come ieri il cristianesimo è un facile bersaglio di chi cerca di espungere l'origine della vita dall'orizzonte comune, ma è una battaglia persa. Se sopravvive al peccato dei fedeli, a certi sacerdoti persi nelle loro miserie ed eresie, perché la Chiesa dovrebbe soccombere per un partito che molti nemmeno ricordano più?

Nota di BastaBugie: siccome a Natale siamo più buoni, forniamo noi le indicazioni per il prossimo anno che possono essere utili alle scuole e alle parrocchie che vogliono mantenersi al passo con i tempi.
Auguri con il nuovo presepe più inclusivo, laico e green.
Non contiene animali per evitare accuse di maltrattamenti. Non contiene Maria, perché propone l'immagine di una donna prona al patriarcato. Quella del falegname Giuseppe non c'è perché il sindacato non ne autorizza l'uso. Gesù Bambino è stato rimosso perché non ha ancora scelto il suo sesso, se sarà maschio, femmina o qualcos'altro.
Non contiene più i Magi, perché potrebbero essere migranti e uno di loro è nero (discriminazione razziale, xenofoba). Non contiene la stella cometa per ridurre l'impatto ambientale e l'inquinamento luminoso. Inoltre, non contiene più gli angeli per non offendere gli atei, i musulmani e le altre credenze religiose.
Infine, abbiamo eliminato la paglia, a causa del rischio di incendio, perché non conforme alla norma europea 69/2023/CZ. È rimasta solo la capanna, realizzata in legno riciclato proveniente da foreste conformi agli standard ambientali ISO, alta esattamente 2.70 m, il minimo per ottenere l'abitabilità.

Fonte: Sito del Timone, 27 dicembre 2023

3 - AUMENTA L'ODIO CONTRO I CRISTIANI, MA L'EUROPA PROTEGGE I MUSULMANI
L'Unione Europea tace sull'odio anticristiano, mentre la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) incoraggia la blasfemia anticristiana sotto la maschera della libertà di espressione
Autore: Thibault van den Bossche - Fonte: Provita & Famiglia, 26 dicembre 2023

In Europa il numero dei crimini d'odio contro i cristiani aumenta anno dopo anno, così come le discriminazioni legali legate alla loro libertà di espressione e di coscienza.
Nonostante ciò, da un lato l'Unione Europea tace sull'odio anticristiano, dall'altro, la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) incoraggia la blasfemia anticristiana sotto la maschera della libertà di espressione.
Il 6 dicembre 2023, la Commissione europea e l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno pubblicato "Non c'è posto per l'odio: un'Europa unita contro l'odio", un «appello all'azione rivolto a tutti gli europei affinché si oppongano all'odio e si schierino a favore della tolleranza e del rispetto». «L'Europa sta vivendo un aumento allarmante dei discorsi di odio e dei crimini generati dall'odio e le prove dimostrano che le comunità ebraiche e musulmane sono particolarmente colpite».
E che dire dei cristiani?
Secondo l'Osservatorio sull'intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa (OIDAC Europe), che li segnala all'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), ci sono stati 748 crimini d'odio contro i Cristiani nel 2022, rispetto ai 519 del 2021, con un incremento del 44%. L'OSCE ne ha censiti 792 in 34 paesi europei nel 2022, "rendendo i cristiani il gruppo religioso più preso di mira dopo gli Ebrei".
L'OIDAC ha preso in considerazione incendi dolosi, imbrattamenti, profanazioni di luoghi sacri, furti, aggressioni fisiche, insulti e minacce, e osserva che "l'aumento dei casi di vandalismo spesso porta a un aumento dei casi di aggressioni fisiche". La ONG rileva un aumento degli attacchi in prossimità delle festività cristiane come Pasqua e Natale.

CRIMINI ANTICRISTIANI
Secondo l'Osservatorio, la maggioranza dei crimini anticristiani commessi nel 2022 sono stati atti di vandalismo compiuti da autori non identificati (70%). Tuttavia, quelli commessi da gruppi organizzati stanno diventando sempre più visibili, in particolare i crimini commessi da gruppi politici di estrema sinistra, come l'Antifa, le femministe radicali o i gruppi LGBT. Ma non mancano violenze commesse da gruppi di estrema destra, satanisti e islamici.
La Germania registra il maggior numero di crimini anticristiani (231), seguita da Italia (146) e Francia (106) . Da notare che in Francia gli atti contro i Cristiani costituiscono il 60% degli atti antireligiosi, ma le autorità sminuiscono la questione.
E ci sono ottimi motivi, secondo l'OIDAC, di ritenere che gli atti anti-cristiani siano fortemente sottostimati.
Inoltre, l'OIDAC evidenzia il violento rifiuto dei valori cristiani, in particolare «delle opinioni che dissentono dalle opinioni libertarie - progressiste su questioni morali legate alla protezione della vita, sulla morale sessuale, sul matrimonio o sulla famiglia.
Quindi molti Cristiani hanno dovuto sostenere accuse e persino procedimenti penali per aver espresso opinioni in linea con gli insegnamenti morali cui aderiscono.
Ad esempio, in Galles, a un insegnante è stato chiesto di condividere le sue convinzioni durante una discussione parte della formazione obbligatoria sulla diversità e sull'uguaglianza di genere. L'insegnante ha affermato di ritenere che il matrimonio dovrebbe essere tra un uomo e una donna, che la vita inizia con il concepimento e che era contrario ad alcuni aspetti della legge della Sharia, come la lapidazione a morte degli omosessuali. È stato licenziato il giorno successivo per "incitamento all'odio".
Allo stesso modo, città come Manchester hanno creato zone cuscinetto attorno alle cliniche abortive per impedire alle donne di essere avvicinate da attivisti pro-vita. Ciò ha portato ad arresti assurdi, come quello di Isabel Vaughan-Spruce, per aver pregato in silenzio all'interno di una zona cuscinetto a Birmingham senza parlare con nessuno né portare alcun cartello.

CRISTIANI SILENZIATI
Minacce incombono anche sul rispetto del diritto all'obiezione di coscienza del personale medico cristiano. La Germania, per esempio, intende rendere l'aborto obbligatorio negli studi medici.
Nella risoluzione 2036 (2015), "Lottare contro l'intolleranza e la discriminazione in Europa con particolare attenzione ai cristiani", l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa invita esplicitamente gli Stati membri a "sostenere la libertà di coscienza sul posto di lavoro" e " il diritto fondamentale alla libertà di espressione garantendo che la legislazione nazionale non limiti indebitamente i discorsi di matrice religiosa".
Invece ai cristiani viene chiesto di non solo di non esprimere, ma nemmeno di pensare il proprio credo religioso.
La libertà di espressione appartiene solo ad altri, come la Femen Éloise Bouton, che ha simulato, in topless, l'aborto di Cristo da parte della Vergine Maria sull'altare della chiesa della Madeleine a Parigi nel 2013. La Francia l'aveva condannata a un mese di prigione con sospensione della pena e a una pena 2.000 di multa.
Tuttavia, la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU), nella sentenza del 13 ottobre 2022, si è schierata dalla parte delle Femen, la cui "performance" mirava solo a "trasmettere un messaggio relativo a un dibattito pubblico e sociale in un luogo di culto simbolico" .
Nel marzo 2022 la Commissione europea ha rifiutato esplicitamente di nominare un coordinatore responsabile della lotta contro agli atti anticristiani, sostenendo che "la Commissione è impegnata a proteggere i cristiani e i membri di altri gruppi religiosi dalle persecuzioni all'interno dell'UE senza alcuna distinzione tra gruppi religiosi".
Che dire allora della nomina, nel 2015, da parte della stessa Commissione, di un "Coordinatore per la lotta all'antisemitismo e la promozione della vita ebraica" e di un "Coordinatore per la lotta all'odio anti-musulmano"?
È ovvio che, se l'Unione Europea e il Consiglio d'Europa non riconoscono la realtà della "cristianofobia" e l'aumento tangibile degli atti anticristiani in Europa, mai agirà per affrontarli.

Fonte: Provita & Famiglia, 26 dicembre 2023

4 - LE CENERI DEL DEFUNTO IN CASA CON LA BENEDIZIONE DEL DICASTERO PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
Dopo la benedizione sulle coppie gay, sdoganata anche la conservazione delle ceneri in luogo diverso dal cimitero (viene così stravolta la precedente istruzione che la vietava per non cadere nel paganesimo)
Autore: Luisella Scrosati - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14 dicembre 2023

Pare che, da quando Victor Fernández è divenuto Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ai vescovi del mondo abbiano iniziato a sorgere innumerevoli domande in ordine alla dottrina e alla disciplina della Chiesa. Nella sua quarta riposta in meno di tre mesi, Tucho un progresso però  dimostra di averlo compiuto: questa volta, ha evitato di pubblicare un semplice foglio A4 senza intestazione, ma ha fatto trascrivere il foglio dell'udienza con il Papa, avvenuta il 9 dicembre scorso.
Si continua a non comprendere, comunque, per quale ragione la gestione Fernández prosegua ad evitare puntualmente gli importanti elementi formali conclusivi, nei quali si afferma che il Papa ha approvato il documento e ne ha ordinato la pubblicazione. Non rinvenibili neppure gli estremi elementari del luogo e della data di pubblicazione, e mai comparsa, ad oggi, la firma congiunta del Segretario, mons. Armando Matteo per la Sezione dottrinale e mons. John Joseph Kennedy per quella disciplinare.
Questa volta, il vescovo dubbioso è il cardinale Matteo Zuppi, che in data 30 ottobre 2023 ha inviato al Dicastero due quesiti: il primo relativo alla possibilità di «predisporre un luogo sacro, definito e permanente, per l'accumulo commisto e la conservazione delle ceneri dei battezzati defunti, indicando per ciascuno i dati anagrafici per non disperdere la memoria nominale»; il secondo domanda se si possa «concedere ad una famiglia di conservare una parte delle ceneri di un familiare in un luogo significativo per la storia del defunto».
Nella risposta, resa nota il 12 dicembre, Fernández acconsente ad entrambe le richieste, richiamando i principi dell'Istruzione Ad resurgendum cum Christo, che però, nel contesto delle domande poste dal cardinale Zuppi, c'entrano poco.

L'ISTRUZIONE DEL 2016
L'Istruzione del 2016 affermava alcuni principi cardine che spiegavano:
1) perché la Chiesa continua a promuovere e preferire la sepoltura dei corpi, piuttosto che la cremazione;
2) perché quest'ultima non è in senso assoluto da considerarsi contraria alle verità rivelate, e dunque può, in certi casi, essere ammessa.
Ma Fernández richiama solo il secondo principio per avvalorare una risposta, la seconda, che non consegue da esso. Anzitutto, è piuttosto curioso che, nella risposta, non ci sia una sola riga per ribadire che è la sepoltura, non la cremazione, la pratica raccomandata dalla Chiesa, più conforme all'insegnamento sulla risurrezione della carne e il senso della morte. A ben vedere, la parola "sepoltura" non compare proprio, se non nella menzione del titolo dell'Istruzione del 2016. Dunque la parte portante del documento firmato dall'allora Prefetto, il cardinale Gerhard Müller, che veicolava non solo quanto affermato nell'Istruzione Piam et constantem del 5 luglio 1963, ma che era anche il cardine della disciplina più che millenaria della Chiesa di proibire la cremazione, è semplicemente sparita.
In secondo luogo, Ad resurgendum cum Christo giungeva alla conclusione che «la conservazione delle ceneri nell'abitazione domestica non è consentita», se non «in caso di circostanze gravi ed eccezionali, dipendenti da condizioni culturali di carattere locale», che dovevano essere decise dall'Ordinario, «in accordo con la Conferenza Episcopale o il Sinodo dei Vescovi delle Chiese Orientali». In questo caso, le ceneri dovevano essere custodite «nell'abitazione domestica» e non «divise tra i vari nuclei familiari».
La recente risposta invece afferma l'esatto contrario, ossia che l'Autorità ecclesiastica può concedere che una parte delle ceneri, anche in assenza di condizioni gravi ed eccezionali, sia conservata non solo nell'abitazione, ma persino in altro luogo, non meglio precisato, ritenuto «significativo per la storia del defunto». Non è azzardato pensare che se il defunto era un amante del mare o della montagna, una porzione delle sue ceneri verrà portata in questi luoghi e, di fatto, dispersa.

ABILITÀ DI PRESTIGIATORE
Fernández conferma la sua abilità di prestigiatore, capace di trasformare qualsiasi documento anteriore nel suo contrario. Ma non solo. È evidente un'altra nota caratteristica delle sue "risposte": quella di non avere particolare interesse a difendere con argomenti la dottrina e la disciplina della Chiesa, ma di cercare pertugi per acconsentire al modus vivendi poco cristiano dei battezzati di oggi. Nonostante la tanto declamata pastoralità, la risposta omette di riflettere sul senso che queste richieste relative alle ceneri dei defunti hanno nella mente di chi le avanza.
Per quale ragione una persona dovrebbe domandare di tenere in casa o in altro luogo una parte delle ceneri? Basta ascoltare le persone per capirlo. Si richiedono le ceneri in casa perché si ritiene di poter avere così una "presenza" del proprio caro; il che - con il massimo rispetto per il dolore delle persone - significa che non si è compreso quale nuovo legame si instaura con i propri cari dopo la morte né la forza della preghiera. Ma la pastorale esiste per orientare le persone verso risposte vere, risposte che sole riescono a colmare un vuoto, o per adattarsi a sentimenti che nascono dalla drammatica sparizione progressiva della fede? Analogamente, perché le persone richiedono che le ceneri possano essere portate in altro luogo caro al defunto? Non c'è forse la possibilità che il terreno sotteso sia una sottile credenza superstiziosa, secondo la quale si darebbe così soddisfazione al defunto, perché il suo spirito rimane in qualche modo legato alle sue ceneri? O, più semplicemente, non si rischia di usare le ceneri del defunto per la banale motivazione che "era affezionato a quel posto", subordinando in questo modo il rispetto dovuto al cadavere ad un sentimento comprensibile ma pur sempre irrazionale?
Nella risposta ci si limita ad affermare che «venga escluso ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista». Ma non è forse vero che ci possono essere altre motivazioni non ideologiche, ma che pure rasentano la superstizione o manifestano convinzioni decisamente non cristiane? Allora, la domanda di fondo è la seguente: la pastorale della Chiesa esiste per accontentare il più possibile le persone o per evangelizzarle? Per non urtarle nelle loro convinzioni poco o per nulla cristiane o per rinnovare la loro mente (cf. Rm 12, 2)?
La domanda dovrebbe essere estesa alla cremazione: è sufficiente autorizzarla affermando che in sé non è contraria ad alcun dogma? È un caso che la sua pratica è retrocessa con l'avanzare della cristianizzazione? Ed è un caso che essa, in Europa, sia tornata a fare capolino con l'affermarsi della mentalità liberal massonica dell'Ottocento per affermarsi oggi sulle macerie del cristianesimo?

IL NUOVO DOCUMENTO DELLA CHIESA SULLA CREMAZIONE
Consigliata la sepoltura e vietati gli abusi nella conservazione delle ceneri (VIDEO: intervista Prefetto della Dottrina della Fede)
da Congregazione per la Dottrina della Fede
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4443

LA DISPERSIONE DELLE CENERI E' UN RITO PAGANO, NON CATTOLICO
La Chiesa raccomanda la sepoltura dei corpi, ma se comunque si sceglie la cremazione è richiesto che le ceneri siano conservate nel cimitero (quindi non in casa)
di Padre Angelo Bellon
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7580

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14 dicembre 2023

5 - PUO' VENIRE QUALCOSA DI BUONO DA NAZARETH? SI, LA SANTA CASA (DOVE MARIA HA DETTO IL SUO SI)
La miracolosa traslazione della Santa Casa a Loreto è forse il maggior onore riservato dalla Provvidenza all'Italia, dopo la scelta di Roma come sede della Cattedra di Pietro
Autore: Roberto De Mattei - Fonte: Radio Roma Libera, 11 dicembre 2023

La miracolosa traslazione della Santa Casa di Maria da Nazareth a Loreto è forse il maggior onore riservato dalla Provvidenza all'Italia, dopo la scelta di Roma come sede della Cattedra di Pietro. «Può mai venire qualcosa di buono da Nazareth?» (Gv. 1, 46) dicevano con sprezzante sufficienza i giudei. Ebbene, l'umile casa di Nazareth, in cui la Madonna vide la luce fu il luogo scelto da Dio per l'ora suprema della storia. Tra le sue povere mura l'Angelo rivelò a Maria i misteri immensi della Santissima Trinità, dell'Incarnazione e della Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, chiedendole l'assenso per realizzare il grande piano divino. Maria, scrive san Tommaso d'Aquino nella Somma Teologica, rispose a nome di tutta l'umanità, pronunciando la parola attesa da tutti i secoli e da tutte le generazioni: Fiat!
Questa risposta compendiò tutto in maniera eccelsa, la terra e il cielo, il passato e l'avvenire, il tempo e l'eternità. Nella Santa Casa risuonò la stessa parola detta da Dio nella creazione, ripetuta in modo talmente perfetto da una creatura, che da essa, affermano i teologi, scaturì quasi un'altra creazione. Una nuova epoca per l'umanità si apriva. L'Eterna Sapienza assumeva carne mortale, il Figlio Unigenito di Dio si faceva uomo, il seno di Maria diveniva il tabernacolo del Verbo Incarnato.
La storia della Santa Casa di Nazareth rivela tutto l'amore riservato dalla Provvidenza al luogo sacro dell'Incarnazione. Per oltre mille anni in Palestina essa fu il santuario più venerato dai pellegrini dopo il Santo Sepolcro. Ma ciò che Dio permise per il Santo Sepolcro, non tollerò per la Casa di Sua Madre. Quando, nella seconda metà del secolo XIII, i musulmani invasero la Galilea e si impadronirono dei luoghi santi, gli Angeli, secondo la tradizione, trasportarono la Santa Casa sulle rive dell'Adriatico, in Dalmazia, e poi a Loreto, presso Recanati, dove essa giunse, nel 1294, sotto il pontificato di Celestino V. La notizia dello straordinario prodigio si diffuse rapidamente in tutta Europa e Loreto divenne ben presto il primo santuario dell'Occidente, presso cui nel corso dei secoli accorsero, in devoto pellegrinaggio, santi, pontefici, sovrani e gente di ogni condizione.

L'AUTENTICITÀ DELLA SANTA CASA
I Papi, in oltre sei secoli, hanno approvato l'autenticità della Santa Casa con documenti e atti solenni di ogni genere, arricchendo il Santuario di visite, doni, privilegi e indulgenze. In particolare, nel secolo XX, Benedetto XV ha solennemente riconfermato, nella liturgia, il solenne cerimoniale della miracolosa Traslazione (10 dicembre) e Pio XI, col Breve Apostolico del 15 giugno 1923 ha concesso a Loreto l'indulgenza plenaria «toties quoties», uguale a quella della Porziuncola di Assisi.
C'è chi ha messo in discussione l'autenticità della Santa Casa. Ma le prove storiche sono innumerevoli. Ne basti una. La Santa Casa è priva di fondamenta, letteralmente «posata» sul terreno. La perfetta costruzione delle mura a strati orizzontali congiunti da malta di ottima qualità, esigerebbe una fondazione che ne assicuri il solido appoggio. Al contrario mancano non solo le fondamenta, ma anche una qualsiasi preparazione del terreno sottostante, che si presenta invece come disciolto e polveroso. Le mura posano sopra lo strato superficiale del suolo e in parte sopra un fondo stradale. In alcune parti, addirittura, la Santa Casa non tocca terra. Com'è possibile che un edificio si possa mantenere nella sua integrità per sette secoli senza fondamenta e senza sostegni? Gli architetti che hanno lavorato a Loreto affermano che, tra i tanti, questo è il miracolo più impressionante. A ciò si aggiunga che le dimensioni della Santa Casa coincidono perfettamente con quelle delle fondamenta rimaste a Nazareth e che l'analisi chimica delle pietre ha dimostrato che i muri sono formati con pietre della Palestina, cementate con un impasto di calce unita a cenere, paglia e bitume, secondo l'antichissimo uso ebraico.
I Papi, i santi e i pellegrini accorsi a Loreto nel corso dei secoli, non hanno voluto venerarvi un qualsiasi santuario mariano, ma la Santa Casa di Nazareth, prodigiosamente traslata dagli angeli. È famosa la visione di san Giuseppe da Copertino il quale, il 10 luglio del 1657, mentre si trovava nel convento di Osimo, vide moltitudini di angeli andare e venire dal Cielo sulla cupola della Santa Casa: rapito in estasi, il santo volò sopra un mandorlo del giardino.

UN PROFONDO SIGNIFICATO
La devozione verso la Santa Casa di Loreto assume nella nostra epoca di crisi un profondo significato. La Domus Mariae per molte ragioni è intimamente legata alla nascita della Chiesa cattolica. Infatti:
1) Essa fu il tempio dell'Incarnazione. Tra queste sacre mura fu concepito e crebbe Gesù Cristo, fondatore e capo della Chiesa.
2) Essa fu la Casa di Maria, cioè della creatura che, secondo i teologi, è l'esemplare che realizza in sé nel modo più perfetto la Chiesa e alla quale perciò la Chiesa stessa è configurata.
3) Essa fu la culla della Chiesa nascente, perché Maria, dopo avervi custodito nel suo Seno lo stesso Verbo, e averne conservato gelosamente nel Cuore tutti i detti e i fatti, in questo luogo, dopo la Resurrezione, trasmise agli Apostoli la dottrina del Divino Maestro, sostenendo e confermando la loro fede.
Tra queste mura, infine, secondo la tradizione, fu celebrato per la prima volta il Divino Sacrificio. Ancor oggi è conservato, nella Santa Casa, l'Altare degli Apostoli, miracolosamente traslato con essa; nel luogo stesso in cui la SS. Vergine aveva fatto discendere per la prima volta sulla terra Gesù Cristo, san Pietro vi pronunciò le parole della Consacrazione, che ancora oggi si ripetono in ogni Messa.
La Santa Casa non ci offre solo l'immagine di un tempio prezioso, ma anche quella di una splendida reggia. Essa fu infatti la dimora, oscura ma regale, di Maria Regina del Cielo e della Terra. Le sue mura benedette riflettono lo splendore del regno di umiltà e di nascondimento della Beatissima Vergine nella sua vita terrena, ma prefigurano anche il regno splendente di Maria sulle anime e sulle nazioni da Lei stessa profetizzato a Fatima nel 1917.

Nota di BastaBugie: nel video dal titolo "Loreto: la Santa Casa" (durata: 44 minuti) si può ascoltare la conferenza di Federico Catani tenuta l'8 giugno 2019 a Staggia Senese.
https://www.youtube.com/watch?v=pb-_uPDejWw

Fonte: Radio Roma Libera, 11 dicembre 2023

6 - GIOIELLIERE CONDANNATO A 17 ANNI DI CARCERE PER AVER DIFESO LA SUA FAMIGLIA
Mario Roggero è stato inoltre condannato a risarcire 480mila euro alle famiglie delle vittime, cioè i ladri che lo hanno rapinato (VIDEO: Intervista al gioielliere)
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 6 dicembre 2023

Mario Roggero, 68 anni, gioielliere, è stato condannato dalla Corte d'Assise di Asti a 17 anni di carcere e a risarcire 480mila euro alle famiglie delle sue due vittime (oltre al superstite ferito). Le vittime sono i rapinatori del suo negozio.
Nel 2021 erano entrati con uno stratagemma nella gioielleria di sua proprietà a Grinzane Cavour, lo avevano minacciato, uno con un coltello e un altro con una pistola (che poi si rivelerà essere finta). La figlia Paola è stata legata, con le mani dietro la schiena. La moglie è stata picchiata ed è stata tenuta sotto tiro. Mario aveva subito un'altra rapina violenta nel 2015. In quel caso i ladri gli avevano spaccato il naso. Cosa sia successo nella sua mente, in quel 28 aprile 2021, non lo sapremo mai, ma appena i nuovi rapinatori hanno finito di raccogliere la refurtiva e sono usciti nel parcheggio per prendere la loro auto, lui ha impugnato la pistola, li ha inseguiti e ne ha uccisi due su tre. Il terzo, ferito a una gamba, è stato arrestato poco dopo. La sentenza che lo condanna per omicidio volontario, gli riconosce le attenuanti generiche e la circostanza di aver agito dopo aver subito un'aggressione e un furto. Però, sono 17 anni di carcere e un risarcimento salatissimo ai famigliari delle vittime.

LEGITTIMA DIFESA
La difesa di Roggero aveva puntato all'assoluzione per legittima difesa. Ma le telecamere di sorveglianza mostrano chiaramente come il gioielliere abbia sparato quando i rapinatori erano già fuori dalla sua gioielleria e non costituivano più una minaccia immediata alla sua vita. Praticamente si è trattato di un atto che ha tutte le caratteristiche di un'esecuzione: l'aggredito ha consumato la sua vendetta a caldo, facendosi giustiziere senza attendere i tempi delle forze dell'ordine e al di fuori di ogni aula di tribunale. Di qui la condanna.
La sentenza destabilizza l'opinione pubblica per molti motivi e non sono mancate le critiche dal mondo della politica, prima fra tutte la reazione del vicepremier Matteo Salvini che ha dichiarato: «Piena solidarietà a un uomo di 68 anni che, dopo una vita di impegno e di sacrifici, ha difeso la propria vita e il proprio lavoro. A meritare il carcere dovrebbero essere altri, veri delinquenti, non persone come Mario». La sentenza è destabilizzante per una serie di asimmetrie. 17 anni di carcere sono un anno in più rispetto alla condanna di tanti altri omicidi volontari, fra cui Annamaria Franzoni, condannata per l'uccisione di suo figlio (giusto per citare un celeberrimo caso di cronaca nera). Notevole che il pubblico ministero avesse chiesto 14 anni, ma è stata la Corte di Assise a decidere di aumentare ancora la pena. Suona come una sentenza spiccata per dare l'esempio.
Per la rapina alla gioielleria di Grinzane Cavour, l'assalitore superstite (autista della banda) è stato condannato a 4 anni e 10 mesi di prigione. Per la ferita riportata, ha incassato, di provvisionale, 10mila euro.
Già, a proposito di risarcimenti: alle famiglie dei due rapinatori uccisi sono stati versati 295mila e 175mila euro, più i 10mila al sopravvissuto ferito, fanno 480mila euro che il rapinato deve pagare subito. Nessuno riporterà in vita i due uccisi, ma per dare l'idea della proporzione: alla famiglia di un morto sul lavoro lo Stato risarcisce un massimo di 14.500 euro. Per le famiglie dei rapinatori defunti, quel mezzo milione di euro compensa tutta la refurtiva possibile di cui non hanno potuto godere i loro cari.

I LADRI TRATTATI COME VITTIME
L'esempio che la sentenza dà all'opinione pubblica è chiaro: nessuno può farsi giustizia da sé. Si deve attendere che agiscano le forze dell'ordine e poi si svolga un regolare processo. Ma il messaggio che viene percepito dalla gente comune è un altro: un gioielliere, vittima di più rapine, è stato duramente punito, i ladri sono stati trattati come vittime e le loro colpe, praticamente, sono cancellate. Il crimine rende? Parrebbe di sì. Si rischia la vita, ma la famiglia è di fatto assicurata dallo Stato: quei risarcimenti sono come una polizza sulla vita, ma a spese del rapinato. È difficile che un magistrato se ne renda conto, ma questo episodio va ad arricchire quel "mondo al contrario" di cui un generale molto contestato va scrivendo da questa estate.
La magistratura ha certamente ragione (come nella vecchia barzelletta sovietica: "non ci possiamo lamentare"), ma è sulle leggi che dobbiamo interrogarci seriamente. Perché è la legge, alla fine, che i giudici devono applicare. In altri paesi, il codice penale ritiene che la difesa sia sempre legittima e che il ladro possa essere ucciso anche mentre scappa. La legislazione italiana non riconosce tale diritto.
La vita conta certamente più della proprietà: se non si difende la vita, la proprietà non ha neppure senso. Però qui abbiamo il caso di una persona che ha visto minacciare, oltre alla proprietà, anche la vita, sua e di sua moglie. La minaccia era concreta, oltre ogni ragionevole dubbio nessuno poteva sapere che la pistola fosse finta (e un coltello era vero, però). Una persona che agisce sotto la minaccia delle armi ha il diritto di difendersi. Per il Catechismo della Chiesa Cattolica, ha anche il dovere di difendere le persone affidate alla sua tutela, come i famigliari minacciati. Non ha comunque il diritto di farsi giustizia da sé. Ma sarebbe assurdo, in quelle circostanze, non riconoscere attenuanti forti, fino alla parziale incapacità di intendere e di volere dovuta allo shock di una rapina a mano armata. Inoltre si deve sempre distinguere l'aggressore dall'aggredito, chi ha dato inizio a una storia di sangue da chi, pur non volendola, ci si è trovato immerso. Da questa condanna, invece, tale distinzione non è affatto chiara.

Nota di BastaBugie: nel seguente video dal titolo "Gioielliere sparò e uccise due rapinatori, condannato a 17 anni" (durata: 2 minuti) si può vedere il servizio andato in onda su Rai Uno nella trasmissione Porta a porta del 05/12/2023. Nel secondo video (durata: 3 minuti) si può vedere un'intervista al gioielliere qualche giorno prima della sentenza di condanna.


https://www.youtube.com/watch?v=h6qhV3xUo5I


https://www.youtube.com/watch?v=3IvrBgue3qM

CONDANNATO A 4 ANNI PER AVER FERITO IL LADRO ALBANESE CHE VOLEVA ENTRARGLI IN CASA
Mattarella nega la grazia richiesta dalla moglie del macellaio di Padova (dovrebbe anche risarcire i danni per 24.500 euro all'albanese, se non fosse che è irreperibile... poverino!)
di Matteo Milanesi
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7636

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 6 dicembre 2023

7 - OMELIA SANTA FAMIGLIA - ANNO B (Lc 2,22-40)
Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace
Autore: don Angelo Sceppacerca - Fonte: Agenzia SIR

Il tempio di Gerusalemme, unico e sommo luogo sacro del popolo d'Israele, che custodiva le tavole della Legge di Dio (segno della gloria e della vicinanza di Jahvé al popolo eletto) brulicava quotidianamente di pellegrini, sacerdoti, addetti, mercanti. Una folla chiassosa e indaffarata. Quel giorno, quasi nascosti e anonimi, Maria e Giuseppe portano il loro piccolo per adempiere le prescrizioni e compiere l'offerta. Solo due vecchi, Simeone e Anna, si accorgono di loro, li riconoscono e, dopo tanti anni di silenzio e attesa, tornano a profetizzare. Simeone riconosce in quel bambino il Signore, il Messia di Israele, l'atteso delle genti. Finalmente l'ha visto! Ora può morire in pace. La paura della morte è vinta, perché finalmente è possibile trovare Dio nel proprio limite, nella condizione della carne umana. Anche Anna, ormai vecchia e vedova da tanti anni, trova finalmente lo Sposo di Israele. Le grandi paure dell'uomo, la morte e la solitudine, si dissolvono: Dio si fa compagno dando senso alla vita e speranza dinanzi alla morte.

ORA LASCIA O SIGNORE
Il segno della circoncisione diceva l'appartenenza al popolo che si era impegnato con Dio in un patto di alleanza e di fedeltà. A questo patto Israele, come ogni uomo, non è mai stato fedele, è sempre venuto meno. Dio no. Anzi, in Gesù trova la via per compiere finanche la parte dell'uomo. Gesù è, allo stesso tempo, il sì di Dio all'uomo e il sì dell'uomo a Dio.
Il canto di Simeone ("Ora lascia o Signore...") è la preghiera che chiude la liturgia di ogni giorno, a "Compieta": mentre scende la notte, si alza l'inno di gioia e di salvezza. Come il vecchio Simeone, anche l'uomo, al limite del suo giorno e dei suoi giorni, non è più stretto dall'abbraccio delle ombre di morte, ma egli stesso abbraccia il piccolo che dà la vita, il Signore che salva, Gesù.

SEGNO DI CONTRADDIZIONE
Maria e Giuseppe ascoltano con stupore le parole di Simeone che predice il destino di Gesù, segno di contraddizione. Già si intuisce il mistero di morte e resurrezione del Signore che trapassa il cuore della Madre e di ogni discepolo.
Anna, molto avanzata negli anni, riceve anch'essa la grazia di vedere il volto di Dio in Gesù. Sembra avere l'età di tutta l'umanità che, dopo una giovinezza brevissima (il paradiso delle origini!), ha perso lo sposo e vive una vita vuota e disperata. Come Anna, anche noi non dobbiamo "lasciare il tempio", ma continuare ad attendere e cercare, con preghiera e desiderio, di vedere il volto di Dio e di ascoltarne la voce.

LA SANTA FAMIGLIA
La festa della Santa Famiglia fa sì che ciascuno si ritrovi in qualcuno dei suoi protagonisti: i padri potranno rispecchiarsi in San Giuseppe, le madri in Maria, i figli in Gesù. Meglio ancora sarebbe che ogni famiglia cristiana si recasse oggi spiritualmente a Nazareth e qui apprendere l'arte di vivere in famiglia. È quello che, con parole ispirate, ricordava Paolo VI, pellegrino in Terra Santa nel gennaio del 1964: "Qui comprendiamo il modo di vivere in famiglia. Nazareth ci ricordi cos'è la famiglia, cos'è la comunione di amore, la sua bellezza austera e semplice, il suo carattere sacro ed inviolabile; ci faccia vedere come è dolce e insostituibile l'educazione in famiglia, ci insegni la sua funzione naturale nell'ordine sociale".
Nella domenica della Santa Famiglia emblematiche sono le figure di due profeti, Anna e Simeone. Anche la famiglia in quanto tale è profezia per l'umanità, perché (queste le parole di Giovanni Paolo II) "l'avvenire dell'umanità passa attraverso la famiglia".
Quand'è che una famiglia è vincente? Il modello di Nazareth spinge a cercare il criterio del successo della vita familiare nell'esercizio dell'amore, nel continuo superamento del proprio egoismo. Un amore che ben conosce il sacrificio personale, la spada che ti trapassa l'anima. La profezia di Anna su Maria si avvererà sotto la croce, dove Maria, pietrificata, stava, in piedi, a nome di tutta l'umanità.

Fonte: Agenzia SIR

8 - OMELIA MARIA MADRE DI DIO - ANNO B - (Lc 2,16-21)
Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose
Fonte Il settimanale di Padre Pio

È iniziato un nuovo anno ed è iniziato nel Nome di Maria. Con questa celebrazione vogliamo affidare questo nuovo anno a Colei che è Madre di Dio e Madre nostra tenerissima. L'"Ottava del Natale", ovvero gli otto giorni di festeggiamenti natalizi, si conclude con questa bella solennità che ci ricorda una verità fondamentale della nostra fede: la Maternità Divina di Maria. La Madonna è Madre di Dio! Nei primi secoli del Cristianesimo si discusse a lungo sull'opportunità di usare questo titolo, che ad alcuni sembrava alquanto esagerato. Come può una creatura, per quanto santa possa essere, diventare Madre di Dio? Dio è infinito, senza origine nel tempo; come può avere una Madre terrena? Questi quesiti furono motivo di grandi dibattiti; ma, alla fine, si comprese una cosa molto importante: se neghiamo la Maternità Divina di Maria miniamo alle radici la nostra fede cristiana. Noi possiamo dire in tutta verità che la Madonna è vera Madre di Dio per il fatto che Gesù è il Figlio di Dio, la seconda Persona della Santissima Trinità, e per il fatto che Egli si è fatto uomo nel grembo della Vergine Maria, prendendo una vera natura umana. Dunque, se Gesù è Persona divina, in due nature, quella umana e quella divina, la Madonna è Madre di Dio. L'essere Madre di Dio esalta grandemente l'Onnipotenza e la Bontà del Figlio di Dio, il quale volle nascere da una umile fanciulla e donarle la più grande dignità alla quale possa arrivare una creatura.
Divenendo Madre di Dio, Maria è divenuta anche Madre nostra. Dando alla luce il Capo del Corpo mistico, Gesù, Ella ha dato alla luce anche le membra di questo Corpo, che siamo noi. Come abbiamo avuto bisogno di una madre per nascere a questo mondo, così abbiamo avuto bisogno della Madre Celeste per rinascere alla vita di grazia.
Da questa verità deriva tutta l'importanza della devozione alla Madonna. Insegnava il papa Paolo VI che non possiamo essere cristiani senza essere mariani. La devozione alla Madonna è qualcosa di essenziale al Cristianesimo, per il fatto che Dio ha scelto Maria per venire in questo mondo, e ha scelto Lei quale nostra Madre Celeste.
Il cristiano deve assomigliare in tutto a Gesù e deve assomigliargli anche nell'aspetto più caro al suo Cuore di Figlio: l'amore alla Madre sua. La nostra devozione alla Madonna deve essere come un prolungamento dell'amore che Gesù porta e continuerà a portare nei confronti della Madre sua. Si capisce allora come non potremo mai eguagliare in intensità l'amore di Gesù per Maria; non riusciremo mai ad amarla abbastanza.
Il cristiano sentirà pertanto il desiderio di soffermarsi con gioia davanti alle immagini sacre raffiguranti la Madonna; sentirà il desiderio di invocare questa creatura che è stata posta da Dio come Mediatrice tra noi e Gesù; e sentirà soprattutto una grande fiducia nella sua potente intercessione.
È celebre una visione avuta da frate Leone, uno dei primi compagni di san Francesco d'Assisi. Egli vide una scala alla cui cima vi erano Gesù e san Francesco: tutti quelli che cercavano di salire su per quella scala cadevano, chi prima chi dopo; allora san Francesco indicò a tutti un'altra scala, una scala bianca, alla cui sommità vi era la Vergine Santa. Tutti quelli che salivano su per quella scala riuscivano a raggiungere la cima e, quindi, a salire in Cielo. Il significato di questa visione è molto chiaro: come Gesù è venuto a noi per Maria, così anche noi dobbiamo andare a Dio per mezzo di Lei.
Se veramente amiamo la Madonna, se veramente vogliamo essere suoi devoti, dobbiamo cercare di imitarla fedelmente. Nel Vangelo di oggi c'è un versetto che ci fa comprendere un aspetto molto bello della vita di Maria. I pastori, dopo aver reso omaggio al Bambino Gesù, si misero a riferire ciò che del bambino era stato detto loro. Allora, «Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (Lc 2,9). Ecco in che cosa dobbiamo particolarmente imitarla: nella sua assidua meditazione interiore. Anche noi, sul suo esempio, proponiamoci di meditare frequentemente sulla vita e sugli insegnamenti di Gesù. In questo modo diventeremo sempre più simili a Lei, e la nostra devozione mariana diventerà sempre più perfetta.
All'inizio di questo nuovo anno chiediamo una grazia alla Madre di Dio: la grazia di trascorrere questo tempo che il Signore ci offre nel modo migliore possibile. Chiediamo a Lei che in questo nuovo anno avvenga una vera e profonda conversione. Chiediamo la grazia che questo nuovo anno sia un anno di pace, pensando a una cosa molto importante: la pace, quella vera, è un dono di Dio e regna solo dove non regna il peccato.
Domandiamo questa pace, per il nostro cuore e per il mondo intero.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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