LEONE XIV DEMOLISCE AMORIS LAETITIA: IL MATRIMONIO NON E' UN IDEALE
Laddove si parla di ideale si apre la porta al caos dottrinale... ma la Legge di Dio non si negozia: o si vive o si tradisce (VIDEO: Il matrimonio secondo Leone XIV)
Autore: Roberto de Mattei - Fonte: Radio Roma Libera
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TRA WOKE E ANTIFA, LA PROPAGANDA SINISTRA
La predilezione giacobina per la propaganda risale a Marat e a tutti quei libellisti che provocarono la Rivoluzione francese (oggi c'è l'ossessione antifascista dei sinistri)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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I FIGLI NON SI ORDINANO SU CATALOGO
Italia fa da esempio sull'utero in affitto come reato universale: anche la Spagna corre ai ripari
Autore: Fabio Piemonte - Fonte: Provita & Famiglia
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GOD'S NOT DEAD: CINQUE FILM, DUE CAPOLAVORI
Storie di cristiani che sfidano la dittatura del politicamente corretto: il 1° e il 2° film sono eccellenti, il 3° è pessimo, il 4° parla di educazione parentale, mentre nel 5° si invitano i cristiani a non dimenticare la politica
Autore: Don Stefano Bimbi - Fonte: La Bussola Mensile
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NERA E FIGLIA D'AFRICA, MA E' CONTRO L'ISLAM E L'IMMIGRAZIONE INCONTROLLATA
Il colore della pelle va bene solo se porta avanti certe idee... quelle giuste (secondo la sinistra)
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Sito del Timone
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SAN MARTINO NON HA SOLO DATO META' MANTELLO AL POVERO...
Combatté l'eresia ariana, fece abbattere i templi pagani, costruì monasteri, convertì l'Europa... forse oggi sarebbe accusato di integralismo e fanatismo
Autore: Ermes Dovico - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
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OMELIA SANTISSIMA TRINITA' - ANNO C (Gv 16,12-15)
Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità
Fonte: Il settimanale di Padre Pio
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LEONE XIV DEMOLISCE AMORIS LAETITIA: IL MATRIMONIO NON E' UN IDEALE
Laddove si parla di ideale si apre la porta al caos dottrinale... ma la Legge di Dio non si negozia: o si vive o si tradisce (VIDEO: Il matrimonio secondo Leone XIV)
Autore: Roberto de Mattei - Fonte: Radio Roma Libera, 1° giugno 2025
"Il matrimonio non è un ideale, ma il canone del vero amore tra l'uomo e la donna: amore totale, fedele, fecondo". Così ha detto Leone XIV il 31 maggio 2025, nell'omelia della Messa del Giubileo delle famiglie, sottolineando che questo amore "rende capaci, a immagine di Dio, di donare la vita". Il significato di questa frase non deve sfuggire, perché oggi troppo spesso la legge morale viene ridotta a un ideale che può essere difficilmente raggiunto. La parola "canone", nel linguaggio religioso, indica una regola ufficiale della Chiesa, una norma giuridica e morale, una legge oggettiva, che tutti i cristiani sono tenuti ad osservare. Il matrimonio, uno e indissolubile, formato da un uomo e da una donna, è un'istituzione divina e naturale, voluta da Dio stesso ed elevata da Gesù Cristo alla dignità di Sacramento. La famiglia, fondata sul matrimonio, è perciò una vera società con un'unità spirituale, morale e giuridica, di cui Dio ha fissato la costituzione e i diritti. Chi osserva questa legge riceve da Dio tutte le grazie necessarie ad osservarla. Presentare il matrimonio come un ideale, e non come una legge a cui è legata una grazia, equivale ad affermare che questo modello non appartiene al mondo della realtà, ma a quello dei desideri, talvolta irraggiungibili. Significa dunque cadere nel relativismo morale. Gli uomini, per vivere, hanno bisogno di princìpi che possono e debbono essere vissuti: uno di questi è il matrimonio. L'idea, invece, che "il matrimonio è un ideale" percorre l'Esortazione apostolica Amoris Laetitia, del 2016, nella quale Papa Francesco ha insistito sul fatto che questo ideale va proposto gradualmente, accompagnando le persone nel loro cammino. Ma la morale cattolica non è graduale e non ammette eccezioni: o è assoluta o non è. La possibilità di "eccezioni" alla legge nasce proprio dall'idea di un ideale impraticabile. Era la tesi di Lutero, il quale sosteneva che Dio ha dato all'uomo una legge impossibile da seguire. Lutero elaborò perciò il concetto di un "fede fiduciale", che salva senza le opere, proprio perché i comandamenti non possono essere osservati. Alla concezione luterana dell'impraticabilità della legge, il Concilio di Trento replicò che ci si salva attraverso la fede e le opere. Il Concilio colpisce di anatema chi dice che "per l'uomo giustificato e costituito in grazia, i comandamenti di Dio sono impossibili da osservare" (Denz.H, n. 1568) e afferma: "Dio infatti non comanda l'impossibile; ma quando comanda ci ammonisce di fare quello che puoi, di chiedere quello che non puoi, e ti aiuta perché Tu possa" (Denz.H, n. 1356).
L'AIUTO NON MANCHERÀ Ci si può trovare di fronte a problemi apparentemente insormontabili, ma in questi casi bisogna fare di tutto, con le proprie forze, per osservare la legge naturale e divina e chiedere a Dio l'aiuto per superare il problema. È di fede cattolica che questo aiuto non mancherà e che ogni problema sarà risolto. Nei casi eccezionali Dio ci offrirà un aiuto straordinario della grazia, proprio perché non ci ha dato una legge impraticabile. La dottrina non è un ideale astratto e la vita del cristiano non è altro che la pratica dei comandamenti, secondo l'insegnamento di Gesù: "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama" (Gv 14, 21). Per questo, in un'intervista del 2019 riportata da Corrispondenza Romana, il cardinal Burke spiegava: "Qualcuno ha detto che in fin dei conti dobbiamo renderci conto che il matrimonio è un ideale che non tutti possono raggiungere e quindi dobbiamo adattare l'insegnamento della Chiesa alle persone che non riescono a mantenere le promesse matrimoniali. Ma il matrimonio non è un "ideale". Il matrimonio è una grazia e quando una coppia si scambia i voti, entrambi ricevono la grazia di vivere un legame fecondo e fedele per tutta la vita. Anche la persona più debole, la persona meno formata, riceve la grazia per vivere fedelmente l'alleanza matrimoniale".
AMORE TOTALE, FEDELE, FECONDO Ma leggiamo con attenzione le parole di Leone XIV: "Negli ultimi decenni abbiamo ricevuto un segno che dà gioia e al tempo stesso fa riflettere: mi riferisco al fatto che sono stati proclamati Beati e Santi dei coniugi, e non separatamente, ma insieme, in quanto coppie di sposi. Penso a Louis e Zélie Martin, i genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino; come pure i Beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, la cui vita familiare si è svolta a Roma nel secolo scorso. E non dimentichiamo la famiglia polacca Ulma: genitori e bambini uniti nell'amore e nel martirio. Dicevo che si tratta di un segno che fa pensare. Sì, additando come testimoni esemplari degli sposi, la Chiesa ci dice che il mondo di oggi ha bisogno dell'alleanza coniugale per conoscere e accogliere l'amore di Dio e superare, con la sua forza che unifica e riconcilia, le forze che disgregano le relazioni e le società". "Per questo, col cuore pieno di riconoscenza e di speranza, a voi sposi dico: il matrimonio non è un ideale, ma il canone del vero amore tra l'uomo e la donna: amore totale, fedele, fecondo (cfr S. Paolo VI, Lett. Enc. Humanae vitae, 9). Mentre vi trasforma in una carne sola, questo stesso amore vi rende capaci, a immagine di Dio, di donare la vita". "Perciò vi incoraggio ad essere, per i vostri figli, esempi di coerenza, comportandovi come volete che loro si comportino, educandoli alla libertà mediante l'obbedienza, cercando sempre in essi il bene e i mezzi per accrescerlo. E voi, figli, siate grati ai vostri genitori: dire "grazie", per il dono della vita e per tutto ciò che con esso ci viene donato ogni giorno, è il primo modo di onorare il padre e la madre (cfr Es 20,12)". All'inizio e alla fine della sua omelia il Papa è tornato su un tema che gli è caro: la preghiera di Gesù al Padre, tratta dal Vangelo di Giovanni: "Che tutti siano una sola cosa" (Gv, 17, 20). Non un'uniformità indistinta, ma una comunione profonda, fondata sull'amore stesso di Dio; "uno unum", come dice sant'Agostino (Sermo super Ps. 127): una cosa sola nell'unico Salvatore, abbracciati dall'amore eterno di Dio. "Carissimi, se ci amiamo così, sul fondamento di Cristo, che è «l'alfa e l'omega», «il principio e la fine» (cfr Ap 22,13), saremo segno di pace per tutti, nella società e nel mondo. E non dimentichiamo: dalle famiglie viene generato il futuro dei popoli"
VIDEO: Il matrimonio secondo Leone XIV
https://www.youtube.com/watch?v=wDC5MlhOm_o
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Fonte: Radio Roma Libera, 1° giugno 2025
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TRA WOKE E ANTIFA, LA PROPAGANDA SINISTRA
La predilezione giacobina per la propaganda risale a Marat e a tutti quei libellisti che provocarono la Rivoluzione francese (oggi c'è l'ossessione antifascista dei sinistri)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 5 giugno 2025
L'ossessione antifascista dei comunisti, siano piddini, dem, woke, o tutte le sigle dietro cui si annidano, è meno psichiatrica di quel che sembra. Non so se lo facciano ancora, ma anche i radicali si chiamavano tra loro "compagni", e ho l'età per ricordare quando, in pieni Anni di Piombo, chiedevano il disarmo della polizia. Dunque, non erano affatto "liberali" quantunque apparissero occuparsi solo di Cicciolina e canne. E non so come si appellano inter eos i "verdi" e tutti gli "eco" in qualsiasi branca impegnati nella lotta a senso unico. Solo da noi, oltre ai più di sessanta istituti per lo studio della Resistenza, appena emerge un governo di centrodestra, ecco spuntare una tri o quadrilogia su Mussolini, subito strapremiata, e immediatamente trasposta in serial televisivo. L'aveva già capito Orwell, che non a caso aveva messo come esergo nel suo capolavoro 1984: «Chi controlla il passato controlla il presente». E chi controlla il presente, ovviamente, controlla il futuro. L'umanità procede per generazioni, è noto. E se nel corso di una di esse hai perso la battaglia, ce ne sono altre. A patto che alle successive venga ricordato incessantemente che i tuoi nemici erano i cattivi. E che, per quanti difetti tu abbia, quelli che ti hanno avversato erano molto peggiori di te, anzi, "il male assoluto". Dunque, sappiano i giovani che è meglio farsi comandare dalla tua fazione, perché quel passato in cui comandavano altri era un inferno. Quando il Duce inaugurò Cinecittà proclamò che «la cinematografia è l'arma più forte». Tanto era vero che il primo a capirne l'importanza fu un prete non a caso beato, don Giacomo Alberione, fondatore dei Paolini. Il primo film a colori italiano fu suo: Mater, sulla Madonna, alla cui sceneggiatura collaborò personalmente. E i democristiani giudiziosamente si accodarono, sfornando capolavori del neorealismo come Cielo sulla palude (sulla vita di santa Maria Goretti). Il primo festival cinematografico del mondo, quello di Venezia, nacque nel Ventennio. Ma poi sia Cinecittà che Venezia cambiarono di mano, perché Togliatti, a differenza dei dc, aveva la vista lunga. Controllare il passato. Fondamentale. Se può consolarci - ma, ahimè, non lo fa - anche all'estero è la stessa cosa. La predilezione giacobina per la propaganda risale a Marat e a tutti quei libellisti che provocarono la Rivoluzione francese. Ci si faccia caso: l'unica attività di Mazzini, Marx, Lenin e compagnia sinistra era il giornalismo di propaganda politica. E anche Mussolini veniva da quella scuola. Negli USA, Hollywood è totalmente dem. Infatti, ogni film d'argomento politico che sforna, immediatamente strapremiato, è contro i rep (un esempio per tutti, Tutti gli uomini del presidente, sul Watergate, entrato, a furia di propaganda, perfino nei modi di dire). Il Sudamerica non è da meno: i film sulle precedenti dittature locali, sui desaparecidos, sul Cile pinochetiano si sprecano. La glorificazione cinematografica del Che, poi, affratella Nord e Sud. I bestseller della figlia di Allende, infine, chiudono il cerchio. Gli americani del Nord si sono momentaneamente stufati e hanno votato Trump. Il woke (marxismo radical in salsa Harvard) non a caso ha buttato loro giù le statue di Colombo e del generale sudista Lee, perché, ripetiamo, chi controlla il passato controlla tutto. Tabula rasa e demonizzazione continua. Per i mutaforma marxisti è imperativo, pena la sopravvivenza. Quando Trump cadrà o andrà in pensione, vedrete, usciranno uno dopo l'altro i film che spiegheranno alle nuove generazioni quanto fossero pessimi quell'uomo e la sua era. Ne sa qualcosa il povero senatore McCarthy, la cui sola colpa era di essere anticomunista. La propaganda continua, ossessiva, ha fatto passare il "maccartismo" nel vocabolario come "caccia alle streghe", sottintendendo che le "streghe" non esistevano. Invece esistevano eccome. Ma quelli nati dopo non lo sapranno mai. La propaganda è tutto, e se chi di dovere non prende in mano questa pratica una buona volta, non controlla neanche il presente.
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 5 giugno 2025
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I FIGLI NON SI ORDINANO SU CATALOGO
Italia fa da esempio sull'utero in affitto come reato universale: anche la Spagna corre ai ripari
Autore: Fabio Piemonte - Fonte: Provita & Famiglia, 14 maggio 2025
I figli non si comprano, né chi li custodisce nel suo grembo per nove mesi può mai avere un prezzo. Se ne è resa conto anche la Spagna, che ha recentemente sospeso ogni atto di registrazione di nuovi nati da utero in affitto all'estero. Grazie a una delibera del Ministero di Giustizia, infatti, nessuna sentenza emessa da Paesi esteri consentirà più di regolarizzare alcun contratto di maternità surrogata. Finora invece la strategia ideologica attuata dalle coppie è stata sempre la stessa: attivare la pratica di compravendita di un figlio e della dignità della partoriente fuori dal Paese, dato il divieto vigente in Spagna, preferibilmente con costi contenuti, per poi pretenderne il riconoscimento giuridico una volta rientrati col figlio in braccio, approfittando del vuoto normativo.
LA NUOVA LEGGE SPAGNOLA Il testo approvato della nuova legge annulla dunque qualsiasi richiesta pregressa ancora in fase transitoria, impedendo nei consolati e nei registri civili la registrazione anagrafica dei minori da parte di genitori che ricorrano alla maternità surrogata all'estero. A tale norma si è giunti dopo che lo scorso 4 dicembre una sentenza della Corte Suprema ha definito il contratto che regolamenta l'atto di compravendita di figli all'estero «contrario all'ordine pubblico, degradante sia per la donna incinta che per il minore e lesivo dei principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico». Di qui la legge approvata consentirà ai minori nati da utero in affitto all'estero solo la possibilità di ottenere «l'accertamento biologico rispetto a uno dei genitori o l'adozione, quando si provi l'esistenza di un nucleo familiare con sufficienti garanzie». Questa notizia che arriva dalla Spagna conferma come l'Italia sia stata pionieristica e lungimirante nel rendere l'utero in affitto 'reato universale'. La legge iberica testimonia inoltre come anche in altri Paesi stia gradualmente maturando una nuova consapevolezza sulla disumanità di tale barbara pratica, che svende la dignità della donna e lede il superiore interesse del minore, come ribadisce la stessa “Convenzione Onu sui diritti del fanciullo”.
LO STUDIO: INCALCOLABILI I DANNI SUI BAMBINI Gli studi più recenti di embriologia e di psicologia infantile dimostrano inoltre, in modo unanime, che la vita prenatale e i primi mesi dopo il parto costituiscano un periodo fondamentale per lo sviluppo psichico del bambino e per la sua vita adulta. Infatti «fin dalla nascita, il bambino è pronto a comunicare con chi lo circonda e la relazione che si instaura con la madre che lo ha messo al mondo è fondamentale, in primo luogo perché è la base per lo sviluppo di tutte le altre funzioni». Ecco perché un neonato strappato dalle braccia della madre, che lo ha custodito in grembo e partorito, per essere consegnato - alla stregua di un pacco - ai suoi committenti, «lo espone a un'associazione di morte legata a un'ansia di abbandono». Lo ha evidenziato il recente studio dal titolo Il grido segreto di un bambino (Lindau 2024, pp. 376), nel quale la psicologa e psicoterapeuta belga Anne Schaub-Thomas. Di qui tale figlio continuerà a chiedersi chi siano la sua mamma e il suo papà e perché sia stato abbandonato. «Se sono stato mollato è perché non valgo niente», tenderà a rispondersi. Di fatto egli è la principale vittima innocente della maternità surrogata e negli anni potrà manifestare sintomi di angoscia esistenziale, «diminuzione della propria autostima, proprio a causa della situazione di abbandono precoce da parte dei genitori», senso di colpa e vergogna silenziosa, atteggiamento proiettivo compulsivo, perdita di riferimenti etici, narcisismo e manipolazione, mancanza di radicamento nel corpo, indegnità esistenziale, volubilità emotiva e sessuale, disturbi dell'attaccamento, encopresi, fissazione sulla fase fusionale con la madre, disturbi psicosomatici, frammentazione dell'identità e stati psicotici, difficoltà a impegnarsi, intellettualizzazione; mutismo, estraneità nelle relazioni e nella vita e iperattività quali meccanismi di difesa. Alla luce di tali numerosi effetti devastanti sulla salute fisica e psicologica del figlio nato da utero in affitto, e in nome del vero best interest del minore e della tutela della dignità della donna che l'ha portato in grembo che non può essere oggetto di compravendita, è necessario ribadire il divieto assoluto di tale pratica, ovunque.
Fonte: Provita & Famiglia, 14 maggio 2025
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GOD'S NOT DEAD: CINQUE FILM, DUE CAPOLAVORI
Storie di cristiani che sfidano la dittatura del politicamente corretto: il 1° e il 2° film sono eccellenti, il 3° è pessimo, il 4° parla di educazione parentale, mentre nel 5° si invitano i cristiani a non dimenticare la politica
Autore: Don Stefano Bimbi - Fonte: La Bussola Mensile, marzo 2025
L'uscita negli Stati Uniti del quinto episodio della serie God's Not Dead, deve interrogare i cristiani anche in Italia su un fenomeno che ha sbancato al botteghino USA. Il primo film è uscito nel 2014 ed ha avuto un successo straordinario. Costato due milioni di dollari ne ha incassati 64. L'enorme gradimento è dovuto al fatto che tratta di un argomento molto attuale nella società americana come nella nostra: la persecuzione della cultura cristiana in ambito scolastico. La vicenda narra di un professore di filosofia che all'università chiede ai suoi studenti di firmare un foglio con tre sole parole: "Dio è morto". Il protagonista si rifiuta di farlo e allora dovrà affrontare la sfida di difendere la sua fede di fronte al professore ateo militante. Benché quella del film sia una storia inventata, le scritte finali ricordano che essa prende spunto da decine di casi reali finiti in tribunale riguardanti la libertà di religione degli studenti. Altre storie secondarie si intrecciano nella trama come, ad esempio, una giornalista animalista e una ragazza musulmana le quali scoprono la bellezza della fede cristiana, (la prima grazie ad un tumore, la seconda per la predicazione di un pastore cristiano tramite il cellulare). Interessante anche la riflessione che scaturisce dal vedere infrante alcune storie d'amore a causa della mancanza di un terreno comune nelle convinzioni religiose. Completa il film una superlativa colonna sonora con la canzone di successo God's Not Dead firmata dai NewsBoys, una rock band di christian music, genere molto in voga negli Stati Uniti.
IL SUCCESSO DI GOD'S NOT DEAD Sull'onda del successo è stato prodotto nel 2016 un secondo film. Questa volta a finire nei guai è un'insegnante di storia che viene processata per aver pronunciato a lezione il nome che non deve essere mai nominato: Gesù. Da notare che la professoressa aveva solo risposto a una domanda di uno studente e che aveva trattato l'argomento dal punto di vista storico, che era appunto la sua materia d'insegnamento. La vicenda si conclude con la splendida testimonianza della protagonista che preferisce "stare con Dio ed essere giudicata dal mondo, piuttosto che stare con il mondo ed essere giudicata da Dio" come lei stessa afferma. Durante il processo testimonierà a favore dell'imputata il detective investigativo Warner Wallace. Non è un attore, ma una persona reale che recita la parte di se stesso. Quando era ateo ha applicato ai quattro vangeli le tecniche usate nei processi per verificare l'attendibilità dei testimoni e dimostrare che il Vangelo era inventato, ma si è dovuto ricredere. Nel film dichiara: «Non ero cristiano, ma lo sono diventato perché ho verificato che ciò che è scritto nei vangeli è evidentemente tutto vero!» La sua testimonianza impressiona molto la giuria. Anche al termine di questo secondo episodio scorre l'elenco delle decine di casi reali di insegnanti finiti in tribunale. Occorre precisare che sebbene questi film siano realizzati da protestanti, sarebbe ingiusto bollarli come contrari ai principi cattolici. Infatti, per i temi di fondo, come la morale cristiana, il coraggio della testimonianza e la difesa della fede in un mondo sempre più scristianizzato che perseguita i credenti, questi film possono essere tranquillamente visti con profitto anche dai cattolici. Nel 2018 esce il terzo episodio: God's Not Dead: A Light in Darkness. I nuovi sceneggiatori rinnegano clamorosamente lo spirito originale del film. Stavolta al pastore David l'Università vuole togliere l'uso della chiesa che si trova nella sua proprietà. Il pastore in un primo tempo si oppone, ma alla fine accetta in nome dell'inclusione, del quieto vivere e dell'equiparazione di tutte le religioni. Un inno al politicamente corretto.
IL QUARTO FILM: WE THE PEOPLE Il quarto episodio esce in America nell'ottobre 2021. Tornano gli sceneggiatori dei primi due episodi, Cary Solomon e Chuck Konzelman, che nel frattempo hanno scritto e diretto lo straordinario film Unplanned che narra la vera storia di Abby Johnson, la più giovane e promettente direttrice di Planned Parenthood che si è licenziata dopo aver visto la cruda realtà dell'aborto. Ebbene il quarto film della serie dal titolo God's Not Dead: We the People tratta il tema dell'insegnamento parentale per resistere all'indottrinamento del sistema pubblico. In America oltre un milione di ragazzi vengono educati tra le pareti domestiche con ottimi risultati. Ultimamente anche in Italia si stanno diffondendo le scuole parentali e sono sempre più i genitori che tengono i figli a casa provvedendo direttamente alla loro istruzione. Venendo al film, la trama inizia con una scena d'archivio tratta dalla realtà. Il presidente Ronald Reagan avverte il paese che "la libertà non è mai a più di una generazione dall'estinzione". Subito dopo si vedono alcuni genitori che stanno educando i propri figli a casa quando, un rappresentante dei servizi sociali gli fa visita e li denuncia alle autorità perché, a suo dire, l'insegnamento dei genitori non è sufficiente secondo presunti standard statali. Il giudice del tribunale concede ai genitori una settimana per dimostrare che la loro istruzione è adeguata o gli studenti saranno costretti a frequentare la scuola pubblica. In difesa della libertà di insegnamento interviene Dave, il pastore della chiesa locale che finirà a Washington per testimoniare, davanti a una sottocommissione del Congresso americano, l'importanza e la necessità dell'istruzione domestica. Che dire di questo film? Rispetto al precedente c'è, senz'altro, una ripresa dello stile originario in difesa della libertà dei credenti di vivere secondo la propria coscienza. Inoltre, il film ha il merito di portare all'attenzione un tema decisivo dei nostri giorni: chi ha il diritto di educare i figli? Lo Stato o i genitori? E qual è il ruolo della Chiesa? Purtroppo, nonostante i buoni propositi, il film non chiarisce su cosa sia fondato il diritto di educare i propri figli. Infatti, viene costantemente richiamata la costituzione degli Stati Uniti come se ci si potesse sentire protetti dalle leggi umane, per loro natura fragili e soggette sia ai mutamenti culturali, sia a interpretazioni contrastanti. Un altro difetto è che il film si conclude troppo presto con un lieto fine tanto improbabile, quanto poco argomentato. Insomma un'altra occasione sprecata per un tema che avrebbe meritato ben altra profondità.
IL QUINTO FILM: IN GOD WE TRUST Ed eccoci all'ultimo episodio God's Not Dead: In God We Trust uscito nelle sale americane il 12 settembre 2024 a meno di due mesi dalle decisive elezioni presidenziali che hanno visto trionfare per la seconda volta Donald Trump. Nel film il reverendo David Hill, che compare in tutti e cinque gli episodi di God's Not Dead, si trova stavolta di fronte a un interrogativo cruciale: c'è ancora posto per Dio nella vita pubblica? Quando il governo decide di interrompere i finanziamenti a un rifugio per donne perché al suo interno si tengono corsi sulla Bibbia, il reverendo si rende conto che la goccia ha fatto traboccare il vaso e che è necessario agire. Quindi si candida per un seggio al Congresso non solo per garantire che i fondi pubblici siano destinati in modo equo e rispettino anche le realtà legate alla fede, ma soprattutto per combattere la visione laicistica e politicamente corretta. Per questo il reverendo si ritrova ad affrontare il senatore Peter Kane, un politico determinato a escludere qualsiasi manifestazione religiosa dalla sfera pubblica, con la illuministica concezione della separazione tra Stato e Chiesa come garanzia di una presunta neutralità istituzionale. Il film pone l'accento su un dato significativo: negli Stati Uniti, circa 40 milioni di cristiani non partecipano alle elezioni, nonostante il loro contributo elettorale possa essere decisivo. Viene sottolineata l'importanza di risvegliare questa forza elettorale dormiente, dimostrando come il voto cristiano possa influenzare profondamente il panorama politico. Questo fenomeno è stato evidente anche nella rielezione di Donald Trump nel 2024, dove l'impegno dei credenti ha giocato un ruolo decisivo. Ad esempio i cattolici, che rappresentano il 22% dell'elettorato, fino alle elezioni presidenziali del 2020 avevano votato in parti uguali tra repubblicani e democratici. Invece nel 2024 il 60% circa dell'elettorato cattolico ha votato per Trump, mentre solo il 40% per l'avversaria democratica. Una differenza di una ventina di punti percentuali che in numero di voti è una quantità che risulta determinante, soprattutto negli stati in bilico. God's Not Dead: In God We Trust sprona quindi i credenti a non rimanere spettatori passivi, ma a partecipare attivamente alla vita politica, riconoscendo il valore del loro contributo per difendere la libertà non sganciata dalla verità. I primi due episodi di God's Not Dead, i soli tradotti in italiano, sono stati portati nel nostro Paese dalla Dominus Production, così come Cristiada, Unplanned e Sound of Freedom. È assolutamente meritoria la realizzazione di film come questi, da vedere in famiglia, per non lasciare che i nostri figli vengano indottrinati dai colossi di Hollywood che portano ad accettare la cultura woke e ad abbandonare il cristianesimo senza che nemmeno se ne accorgano.
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NERA E FIGLIA D'AFRICA, MA E' CONTRO L'ISLAM E L'IMMIGRAZIONE INCONTROLLATA
Il colore della pelle va bene solo se porta avanti certe idee... quelle giuste (secondo la sinistra)
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Sito del Timone, 29 maggio 2025
Lilas Eurydice Ndong, francese di origine gabonese, membro del partito di Marine Le Pen, candidata per la Vandea alle elezioni legislative francesi del giugno 2022, rappresenta una voce singolare nel dibattito pubblico francese. Nata nel 1982 a Parigi, questa donna di origini africane, figlia dell'illustre giornalista Pierre Célestin Ndong Ondo, sposata con un gendarme, difende gelosamente il patrimonio culturale francese che sente pienamente suo, contro l'immigrazione incontrollata. Lilas si è più volte detta preoccupata per le minacce all'identità e alla coesione nazionale in Francia, appoggiando in tutto e per tutto il pensiero politico di Éric Zemmour, fondatore del partito politico Reconquête, di cui condivide le idee sulla sovranità, l'immigrazione incontrollata e, soprattutto, la certezza che l'islam non sia una religione come un'altra. Come Zemmour, anche Lilas esprime i suoi timori di fronte a una Francia che vede indebolita da due dinamiche preoccupanti: la crescente influenza delle correnti islamiste, che ritiene abbiano una visione rigorista incompatibile con i valori repubblicani e l'immigrazione incontrollata, che, a causa della mancanza di selezione, importerebbe sfide sociali e culturali difficili da affrontare. Una vera e propria patriota che esorta a preservare la Francia come spazio di libertà, chiamandola, a questo scopo ad una vera e propria mobilitazione affinché difenda la sua identità. La sua è una posizione che fa impallidire la sinistra perché dimostra che in Francia si può essere di origine africana e abbracciare il pensiero politico della destra sovranista e identitaria. Sin dai suoi esordi in politica, nel 2022, sin rende conto che «per lo più i politici neri in Francia sono tutti vittime», non riconoscendosi in loro, in quanto «rappresentano un'immigrazione che non smette di lamentarsi e sputare sulla Francia». Questo attivismo le è valso ancora oggi, una valanga di insulti e minacce da parte proprio dei suoi connazionali africani. Ma lei ha le idee chiare e sostiene: «La Francia interventista deve fermarsi, deve cessare il bando di gara per i migranti a prezzi scontati per poi parcheggiarli, come ai tempi della schiavitù. I governi precedenti si sono impegnati nell'alimentare la schiavitù moderna con la complicità dei leader africani. Dobbiamo contribuire a sviluppare in modo massiccio le prospettive future degli africani nel loro paese e non qui. Non c'è più niente di buono per loro qui, perché i francesi ora vogliono salvare prima se stessi». E sostiene anche che le sue non siano solo parole: «Ci penserò io con il mio partito: prima i francesi. Gli africani devono rendersi conto che l'immigrazione illimitata è solo una forza lavoro a basso costo travestita da eldorado, e che porvi fine è fare loro un favore volendo dare loro tutta la dignità per avere successo validamente in patria e non più in patria». Una donna che rappresenta una bella pietra di inciampo sia per la sinistra francese sia per gli immigrati irregolari africani in Francia. Ma lei non ha dubbi: «Il mondo si è evoluto grazie a persone che hanno osato e hanno avuto una visione diversa, e io sono parte di questo processo. Sono convinta di essere venuta al mondo per sensibilizzare l'opinione pubblica in Africa. Gli insulti mi rendono più forte perché sono di fronte a persone che non osano».
Fonte: Sito del Timone, 29 maggio 2025
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SAN MARTINO NON HA SOLO DATO META' MANTELLO AL POVERO...
Combatté l'eresia ariana, fece abbattere i templi pagani, costruì monasteri, convertì l'Europa... forse oggi sarebbe accusato di integralismo e fanatismo
Autore: Ermes Dovico - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 11 novembre 2023
Tanti conoscono l'episodio del mantello, ma pochi sono consapevoli dell'impronta straordinaria lasciata da san Martino di Tours (316-397) nella storia della Chiesa. Chiamato non a caso «l'Apostolo delle Gallie», il santo è tra i fondatori del monachesimo in Europa, alla cui evangelizzazione ha mirabilmente contribuito. Ha diffuso la parola e l'amore di Cristo per tutti gli uomini e combattuto sia l'eresia ariana che il paganesimo. Nativo della Pannonia, nel territorio dell'odierna Ungheria, lui stesso era cresciuto in una famiglia pagana: il padre, un tribuno militare, lo aveva chiamato Martino proprio in onore del dio Marte. La sua prima conversione maturò grazie all'incontro con una famiglia cristiana, che lo conquistò per il modo in cui viveva. Iniziò il catecumenato, ma a 15 anni fu obbligato da un editto imperiale ad arruolarsi nell'esercito. Fu durante una ronda notturna, nell'inverno del 335, che avvenne il celebre incontro con il mendicante a cui donò metà del suo mantello, tagliandolo con la spada. «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato. Egli mi ha vestito», si sentì dire la notte seguente da Gesù, apparsogli in sogno e circondato dagli angeli. Al risveglio, si ritrovò col mantello miracolosamente intero e di lì a breve si fece battezzare. L'ultima svolta fu il congedo militare, avvenuto intorno ai quarant'anni. Nella seconda fase della sua vita Martino si impegnò nella lotta all'arianesimo, a quel tempo molto diffuso nonostante fosse già stato condannato, nel 325, dal Concilio di Nicea. Aveva trovato una guida sicura nel vescovo Ilario di Poitiers, per alcuni anni esiliato in Frigia a causa della malizia degli ariani che avevano chiesto all'imperatore Costanzo II di intervenire contro di lui. E anche Martino subì persecuzioni per la sua difesa dell'ortodossia. Egli, già dedito alla vita eremitica, raggiunse Ilario - di rientro dall'esilio - a Poitiers. Fu ordinato esorcista (da intendersi come uno degli antichi ordini minori) e per una decina d'anni si ritirò nella vicina Ligugé, dove fondò uno dei primissimi monasteri europei. Condusse con i suoi discepoli una vita in comune, fatta di preghiere e mortificazioni. Nel 371 la sua fama di santità era ormai tale che i cristiani di Tours ricorsero a uno stratagemma pur di averlo come vescovo (lo invitarono ad assistere una donna malata per poi condurlo davanti alla comunità che lo acclamava). Alla fine, senza abbandonare la vita ascetica, accettò ed esercitò il ministero episcopale con grande sollecitudine. Battezzò, liberò gli ossessi, operò miracoli, predicò e si prese cura ovunque di malati, poveri e prigionieri, assistendoli nei bisogni del corpo e dell'anima. Come scrisse Sulpicio Severo (c. 360-420), uno dei suoi discepoli, «colui che tutti già reputavano santo fu così anche reputato uomo potente e veramente degno degli Apostoli». A Tours fondò un altro monastero, poi noto come Marmoutier, in cui preparava i religiosi alla missione. Martino si preoccupò infatti di evangelizzare le campagne. Fece abbattere i templi e gli idoli pagani. Difese i più deboli senza temere di affrontare i potenti. Quando capì che stava per morire si fece stendere su una tavola cosparsa di cenere e attese in preghiera il ritorno alla casa del Padre, già circondato da un culto che si estese presto in tutta Europa.
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 11 novembre 2023
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OMELIA SANTISSIMA TRINITA' - ANNO C (Gv 16,12-15)
Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità
Fonte Il settimanale di Padre Pio
Un giorno sant'Agostino passeggiava su una spiaggia cercando di comprendere il mistero di Dio. Mentre era immerso in queste meditazioni, vide un bambino che con una conchiglia prendeva l'acqua del mare e la versava in una piccola buca. Incuriosito, il Santo lo interrogò chiedendogli cosa stesse facendo. «Voglio mettere il mare dentro la buca», rispose il piccolo. Sant'Agostino, con parole semplici, cercò di spiegare al bambino che questo era impossibile. Allora il piccolo aggiunse: «Prima che tu comprenda il mistero di Dio, io avrò messo tutto il mare nella buca». Detto questo il bimbo disparve. Allora sant'Agostino pensò che quel bambino poteva essere un angelo inviatogli da Dio per fargli comprendere che il mistero della Santissima Trinità è il più grande e il più importante della nostra Fede e noi, con la nostra mente, non riusciremmo mai e poi mai a capirlo interamente. Come quella piccola buca sulla spiaggia era troppo piccola per contenere tutta l'acqua del mare, così, e ancora di più, la nostra intelligenza è oltre modo limitata per afferrare un Mistero così grande. Noi sappiamo che Dio è Trinità solo perché Gesù ce lo ha rivelato nel Vangelo. Egli ha parlato del Padre, del Figlio, ovvero di Lui stesso, e dello Spirito Santo. Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito Santo è Dio; insieme, le tre Divine Persone non sono tre dèi, ma l'unico vero Dio. Per riuscire un po' a comprendere questo grande Mistero bisogna partire dalla più bella definizione che è stata data di Dio. La definizione, se così possiamo dire, ce l'ha data san Giovanni apostolo in una sua lettera. Egli dice: «Dio è amore» (1Gv 4,8). In questa piccola frase è racchiuso tutto il mistero di Dio Uno e Trino. Se Dio è amore, ciò significa che vi è una comunione di Persone. Il Padre ama il Figlio, il Figlio ama il Padre, e l'Amore reciproco tra Padre e Figlio è anch'esso Persona ed è lo Spirito Santo. Noi, che siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, siamo chiamati a riflettere questo Mistero dell'amore eterno di Dio nel mondo. Innanzitutto la famiglia è chiamata a questa altissima missione. Nella famiglia vi sono più persone riunite in un solo amore. Così è poi per ogni comunità umana: l'amore reciproco deve essere riflesso dell'amore di Dio. Nell'Antico Testamento non si aveva ancora la rivelazione di questo mistero. Tuttavia ve ne era qualche piccola intuizione, come quella che risulta dalla prima lettura di oggi. L'autore del libro dei Proverbi parla della Sapienza, che è da sempre, generata fin dall'eternità (cf 8,24-26). La Sapienza era presso Dio quando Egli fissava i cieli, quando stabiliva al mare i suoi limiti, quando disponeva le fondamenta della terra (cf 8,27-30). Nella Sapienza di Dio, di cui parla l'Antico Testamento, i cristiani hanno riconosciuto il Figlio eterno del Padre. È molto bello notare che, in ogni opera creata da Dio, la Sapienza era presso di Lui. Quando poi si parla dell'uomo, la lettura dice che la Sapienza ha posto in lui le sue delizie (cf 8,31). Ciò significa che tutte le creature, e in modo particolare il genere umano, sono riflesso della perfezione della Sapienza, ovvero del Figlio eterno del Padre. La seconda lettura di oggi ci parla invece dello Spirito Santo, la terza Persona della Santissima Trinità. San Paolo ci dice che «l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5). Lo Spirito Santo è l'Amore tra il Padre e il Figlio e questo amore eterno dimora nei nostri cuori dal giorno del nostro Battesimo. Purtroppo, con il peccato mortale, noi tante volte cacciamo via dal nostro cuore l'Amore di Dio e, ad esso, preferiamo magari l'illusorio piacere di un momento. Pentiamoci dunque, di tutto cuore, e chiediamo perdono a Dio di tutti i nostri peccati. Confessiamoci sinceramente e cambiamo vita, allora lo Spirito Santo tornerà a riversare nei nostri cuori il suo amore. Così, resi nuove creature, noi potremo diventare testimoni dell'amore di Dio. Un giorno, un avvocato anticlericale andò ad Ars sperando di ridere a spese di «quell'ignorante del parroco» che era san Giovanni Maria Vianney. Ma, contro ogni sua aspettativa, quell'uomo tornò a casa convertito. Agli amici che gli chiesero: «Ma dunque che cos'hai visto ad Ars?», rispose: «Ho visto Dio in un uomo». Quanto più ameremo Dio e il prossimo, tanto più comprenderemo il mistero di Dio e lo faremo comprendere ai nostri fratelli.
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