L'AUSTRIA ESPELLE 60 IMAM E BLOCCA 7 MOSCHEE
Buona iniziativa del governo austriaco per contrastare la conquista islamica, ma purtroppo nel resto d'Europa i governi sonnecchiano colpevolmente (VIDEO: Chi gestisce le associazioni islamiche in Italia)
da Corrispondenza Romana
Il governo austriaco ha lanciato venerdì scorso un'imponente campagna contro l'«islam politico», campagna che dovrebbe condurre all'espulsione di circa 60 imam con le loro famiglie ed al blocco di 7 moschee finanziate dalla Turchia.
L'annuncio è stato dato dal Cancelliere Sebastian Kurz dopo la notizia della rivisitazione, fatta in una delle principali moschee di Vienna affiliata alla comunità turca, di una battaglia di Gallipoli, emblematica per la storia ottomana, messa in scena da bambini travestiti da soldati. Le foto della recita sono state pubblicate dal settimanale di centrosinistra Falter ed hanno suscitato vasto scalpore presso la classe politica austriaca.
«Si tratta di società parallele, per l'islam politico e la radicalizzazione non c'è posto nel nostro Paese. Il governo darà prova di una tolleranza zero», ha dichiarato il premier austriaco nel corso di un'apposita conferenza-stampa, promettendo una reazione «forte».
Ankara ha immeditatamente replicato, accusando Vienna di «populismo, islamofobia, razzismo e discriminazione», come dichiarato su Twitter dal portavoce del presidente Recep Tayyip Erdogan.
Nota di BastaBugie: nonostante la bella retromarcia innestata dal governo austriaco alla conquista islamica dell'Europa, purtroppo nel resto del continente i governi sonnecchiano colpevolmente. Un esempio di questo si può leggere nell'articolo seguente dal titolo "Nuovo attentato islamico in Francia, ma i media ignorano" pubblicato su Corrispondenza Romana il 19 giugno 2018:
Ancora non si è spenta l'eco dell'attentato, compiuto in Francia presso il supermercato Leclerc della Seyne-sur-Mer, ad opera di una 24enne, peraltro già nota alle forze dell'ordine per altri fatti di violenza: velata e vestita di nero, al grido di «Allah akbar: siete tutti infedeli», ha colpito a coltellate un cliente al torace ed una commessa all'occhio.
Il "politicamente corretto" o una totale ignoranza delle faccende islamiche hanno spinto la magistratura a derubricare l'accaduto come opera di una squilibrata, in realtà il lessico utilizzato dalla criminale, definitasi ad esempio «la beneamata da Dio», termine tecnico in questi casi, e le modalità, con cui è stato compiuto il blitz, inducono a ritenere che nulla sia stato affidato al caso. Le indagini però proseguono poiché molti punti dell'intera vicenda risultano poco chiari.
Ancora si parla di questa notizia e già le agenzie ne hanno battuta un'altra, a riprova di come non si sia di fronte a semplici intemperanze di folli isolati: poche ore dopo, infatti, con la stessa dinamica, all'una e 50 minuti del mattino di ieri, un 29enne ha cercato di aggredire due agenti di Polizia Municipale a Nizza con lo stesso copione: sempre un coltello come arma e con lo stesso movente «Siete tutti infedeli, sto per uccidervi». Il malvivente è stato sorpreso dai poliziotti, mentre filmava col cellulare palazzo comunale e alcuni veicoli della Polizia. Avvicinandosi, gli inquirenti si sono accorti che stava trasmettendo versetti del Corano dagli altoparlanti del suo cellulare. Subito dopo è passato alle maniere forti, ma è stato subito immobilizzato e tratto in arresto. Era noto alla Polizia, ma non ai servizi antiterrorismo. Fino ad oggi.
Due episodi, comunque, che fanno pensare, sia perché l'uno fotocopia dell'altro e dunque improbabili da derubricare come banali gesti inconsulti ed isolati, sia perché stanno alzando l'asticella dell'allarme sociale prodotto nelle nostre strade da autentici criminali, mischiati alla folla.
Leone Grotti, nell'articolo seguente dal titolo "In Belgio la sottomissione è già iniziata" spiega perché l'intervista del politico Herman De Croo to sollevato un polverone: «Nel giro di due generazioni il sindaco di Anversa, come quello di Bruxelles, sarà marocchino o turco».
Ecco l'articolo completo pubblicato su Tempi il 15 giugno 2018:
Nel romanzo fantapolitico Soumission, Michel Houellebecq si immagina un futuro prossimo in cui un partito musulmano tradizionalista e patriarcale conquista il potere in Francia. In Belgio la distopia è già realtà quotidiana ma dichiararlo a mezzo stampa non è buona creanza, e così ha sollevato un polverone l'intervista a Wilfried di Herman De Croo, membro del partito Liberali e democratici fiamminghi aperti (Open Vld) e padre dell'attuale vice primo ministro Alexander De Croo.
È inutile che il partito nazionalista delle Fiandre (Alleanza neo-fiamminga, N-va) si agiti, accusi «i benpensanti della sinistra» e critichi l'apertura delle frontiere belghe ai migranti, sostiene De Croo: «Tra due generazioni il sindaco di Anversa (città più importante delle Fiandre, ndr) sarà turco, marocchino o nero. E anche quello di Bruxelles».
De Croo ha criticato le recenti dichiarazioni di chiusura ai migranti del segretario di Stato del governo belga Theo Francken (N-va) con responsabilità su asilo e fenomeni migratori, ritenendo il destino del Belgio ormai segnato: «Vogliamo costruire muri di filo spinato attorno all'Europa? Magari riusciremo a fermare i primi 100 mila rifugiati. Ma cosa faremo se ce ne saranno altri tre milioni? Se non aiutiamo queste popolazioni a stabilizzarsi facendo raggiungere loro un minimo di prosperità, salute e futuro, correremo tutti verso il baratro».
Parlando del partito nazionalista in generale, ha poi aggiunto: «Oggi il 70% dei bambini sotto i cinque anni di Anversa non è belga. Tra 13 anni, quando potranno votare, il 70% degli elettori di Anversa non saranno belgi. E allora tanti saluti sindaco Bart De Wever. Ci metto la mano sul fuoco: nel giro di due generazioni il sindaco di Anversa sarà turco, marocchino o nero».
Il politico di Open Vld ha poi predetto lo stesso futuro a Bruxelles: «Un terzo dei membri delle liste socialiste oggi è occupato da immigrati. Il giorno in cui turchi e marocchini andranno finalmente d'accordo, la metà dei 19 sindaci di Bruxelles sarà turca o marocchina». Il Belgio entrerà così in un nuovo club europeo di cui fanno già parte Regno Unito e Paesi Bassi: «Il sindaco di Rotterdam è di origini marocchine e figlio di un imam. Il sindaco di Londra è musulmano». Il destino del Belgio è segnato, ma guai a dirlo.
LA VERITÀ SULLE ASSOCIAZIONI ISLAMICHE IN ITALIA
Clamoroso video di Matteo Montevecchi che intende mettere in discussione certe idee per promuovere il dibattito e stimolare una maggiore comprensione.
https://www.youtube.com/watch?v=0NALp0bfrRg
Titolo originale: Vienna espelle 60 imam e blocca 7 moschee
Fonte: Corrispondenza Romana, 11/06/2018
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