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BastaBugie n.612 del 15 maggio 2019

SPARATORIA DI DUE RAGAZZI TRANSGENDER IN UNA SCUOLA: UN RAGAZZO CRISTIANO SACRIFICA LA SUA VITA PER EVITARE LA STRAGE

Il 18enne Kendrick Castillo si getta eroicamente sugli assalitori per bloccarli (il ricordo commosso dei compagni: era cristiano e spendeva la vita per gli altri)

di Ermes Dovico

La Stem High School di Highlands Ranch, in Colorado, dove il 7 maggio è stato ucciso uno studente e altri otto ragazzi sono rimasti feriti, senza tuttavia essere in pericolo di vita, si trova a poco più di sette miglia da un'altra scuola teatro di una tragica sparatoria, la Columbine High School (a Columbine), dove il 20 aprile di vent'anni fa morirono 15 persone, compresi i due studenti killer, entrambi suicidatisi.
Il bilancio di quattro giorni fa sarebbe potuto essere ben più grave se l'unica vittima, il diciottenne Kendrick Castillo, non si fosse lanciato contro uno dei due assalitori armati di pistola, venendo poco dopo imitato da altri due coraggiosi compagni di scuola.
Uno di questi è Brendan Bialy (nella foto accanto), prossimo a unirsi alla Marina, che il giorno dopo la sparatoria ha testimoniato in una videointervista di aver visto morire Kendrick: «... e voglio che una cosa sia molto, molto chiara. Kendrick Castillo è morto come una leggenda. È morto come un soldato». Il giovane Brendan ha poi riferito che l'altro compagno che si è precipitato, subendo delle ferite, per disarmare uno dei tiratori ha chiesto che non venisse fatto il suo nome: «Quello che ho visto ieri è stato il meglio in assoluto delle persone. Ho potuto vedere due eroi - due studenti normali delle scuole superiori, due persone davvero fantastiche - entrare in azione senza nessuna esitazione. E sono stato più che fortunato a unirmi a loro», ha detto Brendan: «Qualcuno è entrato nell'edificio con un intento incredibilmente malvagio, usando vigliaccheria, sorpresa e armi superiori, e hanno perso. Hanno totalmente perso».

LA BATTAGLIA TRA BENE E MALE
A seguito della sparatoria la polizia ha arrestato il diciottenne Devon Erickson e la sedicenne Maya McKinney: entrambi hanno disagi mentali e in particolare problemi di identità sessuale, tanto che la ragazza si fa chiamare "Alec". Sulle loro pagine social e nelle loro storie c'è un misto di sentimenti anticristiani (con una falsa idea di cristianesimo), di simboli satanici e di inganno causato dalla pervasività dell'ideologia Lgbt, con il suo rifiuto dei significati del corpo. Non ci soffermiamo oltre su questi aspetti [...] (vedi nota in fondo all'articolo, N.d.BB), ma è chiaro che la battaglia tra bene e male si sta giocando oggi molto su bambini e ragazzi. Riguardo a Devon e Maya, dovranno certo aprire i loro cuori all'azione della Grazia, ma possiamo essere certi che Kendrick starà già intercedendo per loro e anche una semplice Ave Maria detta da ognuno di noi potrà aiutarli a scoprire l'amore di Dio.
Riguardo a Kendrick, chi pensasse che il suo gesto sia stato estemporaneo o casuale verrebbe smentito da una quantità di testimonianze delle persone che lo conoscevano, le quali ci parlano di un ragazzo ricco di fede, serio e responsabile nello studio, gioviale e burlone, sempre pronto a mettersi al servizio degli altri. «Non mi sorprende», ha detto il padre, John Castillo, al Denver Post, a proposito del sacrificio di suo figlio. «Vorrei che fosse andato a nascondersi, ma non è nel suo carattere. Il suo carattere è proteggere le persone, aiutarle».

NESSUNA SORPRESA... LUI AMAVA GESÙ
Una sua insegnante ai tempi della Notre Dame Catholic School, Sara Haynes, appena appresa la notizia della morte di Kendrick è scoppiata a piangere e si è poi recata a Highlands Ranch, parlando con alcuni suoi vecchi studenti. «Ogni volta che vedo un nuovo fanciullo sotto shock o in lacrime, chiedo: "Ma sei sorpreso?". E loro dicono: "No, non sono affatto sorpreso. Sono solo arrabbiato perché non volevo che dovesse farlo. Ma ovviamente lo avrebbe fatto"». Ancora la Haynes confida che nelle recite Kendrick «voleva sempre essere Gesù», interpretando la parte con grande devozione. Perciò dice di volere che i suoi due figli crescano «proprio come Kendrick» ed è sicura che il ragazzo «è andato direttamente in Paradiso».
In quella stessa scuola, dalla materna all'ottavo grado (come la nostra terza media), aveva come insegnante pure suor Loretta Gerk, che parlando alla Catholic News Agency lo ricorda come «il bambino più pulito» e premuroso verso i suoi coetanei. «Se qualche bambino piangeva o qualcosa del genere, lui andava a parlarci. Si recava da loro. Notava queste cose». Anche suor Loretta testimonia che «non mi sorprende per niente» il suo sacrificio e ricorda che oltre a scuola era sempre di aiuto anche in chiesa. Spesso accompagnava suo padre agli eventi dei Cavalieri di Colombo (i due insieme nella foto), la più grande associazione cattolica di servizio fraterno, e lui stesso progettava di divenirne formalmente membro dopo la fine delle superiori.
Un'altra donna, Cece Bedard, anch'ella con il padre tra i Cavalieri di Colombo, ha spiegato alla CNA che Kendrick «amava la sua fede e amava davvero servire gli altri». Non si immaginava con la talare, ma ammirava la bellezza del ministero sacerdotale. «Ha vissuto la vita di un eroe, sempre aiutando gli altri fino al punto in cui non sono abbastanza sicura di quello che ha fatto per sé stesso», dice ancora la Bedard, concludendo così: «Era davvero un santo vivente».

Nota di BastaBugie: Annalisa Teggi nell'articolo seguente dal titolo "Colorado, sparatoria a scuola: Kendrick Castillo è morto per salvare gli amici" parla dei due attentatori con disturbi legati all'orientamento sessuale.
Ecco un estratto significativo dell'articolo pubblicato su Aleteia il 9 maggio 2019:
I due ragazzi arrestati per la sparatoria sono il 18enne Devon Erickson e la 16enne Maya McKinney, che però si fa chiamare Alec. Partiamo proprio da lei, che è la persona la cui identità è rimasta più nascosta e a ragion veduta, vista la minore età. Queste le dichiarazione delle forze dell'ordine:
Mercoledì mattina presto lo sceriffo della contea di Douglas, Tony Spurlock, ha parlato coi media del secondo sospettato: "All'inizio credevamo di avere in custodia un ragazzo, ma dagli interrogatori di ieri è emerso che è una ragazza, ed è la seconda sospettata". Quando McKinney è apparsa in tribunale, il suo avvocato ha dichiarato che preferiva ci si rivolgesse a lei con il pronome "egli".
Maya è transgender e preferisce essere chiamata Alec, lo confermano i suoi amici (fonte Daily mail), insieme all'evidenza che avesse problemi mentali legati a questa sua condizione. [...]
Anche l'altro attentatore aveva un percorso di identità sessuale difficile, lo evidenzia la sua trasformazione fisica nel tempo. Devon Erickson è un 18enne con un disagio forte (durante l'intera udienza davanti al giudice ha tenuto la testa bassa, segno inequivocabile di chi vuole sottrarsi a un rapporto che coinvolge il volto). Il suo innegabile disagio sessuale è confluito in un serbatoio esplosivo di odio. La sua pagina Facebook è stata oscurata, ma testate attendibili hanno trattenuto il contenuto sconvolgente di un suo post: "Sapete chi odio? Odio tutti i Cristiani che odiano i gay". [...]
Ne emerge una visione oppressiva del cristianesimo, viene da chiedersi da quali fonti l'abbia ricevuta. A chi sta a cuore mantenere vivo lo stereotipo "i Cristiani odiano i gay"? Ma ancora più della faida Cristiani vs omosessuali colpisce proprio la ripetizione dell'odio, come misura prevalente ed eccedente. Questo fa pensare. E non va taciuto nel panorama complessivo della vicenda, sebbene davvero in pochi riportino questi dati della tragedia alla STEM School. [...]
Chi nutre la spirale dell'odio? Chi semina nel cuore di giovani più fragili lo sguardo della violenza? È ormai immaturo limitarsi a dire che è colpa della propaganda omofoba il tracimare in violenza di episodi come questo. Non è nascosto a nessuno il volto aggressivo di certa propaganda LGBT; il mondo arcobaleno non si può sottrarre a un'autocritica. L'indice puntato solo verso gli altri non tiene più. Occorre uscire dagli stereotipi ed entrare nel merito. Chiediamoci a cosa porta l'eccesso della strumentazione ideologica rispetto a chi, giovanissimo, vive sulla propria pelle l'omosessualità o la disforia di genere. Questi due ragazzi sembrano aver trasformato le loro ferite in una battaglia senza esclusioni di colpi. L'odio a cui sono diventati devoti è da cercare anche tra chi li ha spinti a guardare come nemici coloro che hanno una voce diversa dal love is love sulla sessualità.
Sulla loro strada, hanno incontrato Kendrick Castillo. Dopo una forte spinta ideologica, ecco un testimone in carne e ossa. Ecco un loro coetaneo che ha mostrato loro un'ipotesi di vita fondata su valori opposti. C'è da augurarsi che Erickson e Mc Kinney si confrontino davvero con l'insegnamento di questo ragazzo che come ultimo gesto ha mostrato loro il volto più grande dell'amore, il sacrificio.

Titolo originale: Kendrick, il santo vivente che ha dato la vita per i suoi amici

Fonte: Sito del Timone, 11 maggio 2019

Pubblicato su BASTABUGIE n.612
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