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BastaBugie n.724 del 7 luglio 2021

SANTA GIOVANNA DE CHANTAL E SAN FRANCESCO DI SALES

Sposò a vent'anni un barone da cui ebbe 6 figli, rimasta vedova, con Francesco di Sales, suo padre spirituale, fondò un ordine religioso per assistere i malati

di Cristina Siccardi

Nella storia della Chiesa troviamo alcuni casi in cui uomo e donna hanno agito insieme nel cammino della santità, ricordiamo così Francesco e Chiara, Elzeario di Sabran e Delfina di Glandève, Teresa d'Avila e Giovanni della Croce, Benedetto e Scolastica, Luigi e Zelia Martin (genitori di santa Teresina di Lisieux), Giulia e Carlo Tancredi di Barolo, i coniugi Beltrame. Altra "coppia" sorprendente fu quella composta da san Francesco di Sales e Giovanna Francesca Frémyot de Chantal. Fu infatti grazie all'incontro con il vescovo di Ginevra che Giovanna definì il suo percorso di santità.
I francesi la chiamano sainte Chantal e la venerano ad Annecy, dove riposa accanto a san Francesco di Sales.
Nasce a Digione il 23 gennaio 1572 in una famiglia dell'alta nobiltà borgognona. Suo padre è Benigno Frémyot, secondo presidente del Parlamento. Rimasta ben presto orfana di madre, crescerà sotto l'educazione e la morale paterne.
Il 29 dicembre 1592 Giovanna sposa Cristoforo II, barone di Chantal. Il loro è un matrimonio felice. Viene da subito chiamata «la dama perfetta» per quel suo prodigarsi nella tenuta di Bourbilly e per le attenzioni e premure che riserva al consorte. Da questa unione perfetta nascono sei figli: i primi due muoiono alla nascita, poi arrivano Celso Benigno, Maria Amata, Francesca e Carlotta.

LA DAMA PERFETTA
Dolce, serena, affabile, Giovanna è amata dai suoi familiari, come dalla servitù. Quando Cristoforo si assenta dal castello per adempiere ai suoi impegni di corte, Giovanna lascia gli abiti eleganti e si dedica ai poveri, ai quali non offre solo denaro, ma la propria persona, servendoli. La sua carità si fa immensa durante la carestia che colpisce la Borgogna nell'inverno 1600-1601. È qui che la baronessa, senza ascoltare i borbottii di molti e incoraggiata dal consorte, trasforma il maniero in un vero e proprio ospedale per ospitare madri e bambini in difficoltà e si occupa della costruzione di un nuovo forno per poter distribuire il pane a tutti coloro che bussano alla sua porta. Un giorno le viene detto che nel granaio non è rimasto che un solo sacco di segala... e lei, senza esitazioni, ordina di proseguire la distribuzione del pane, come prima... la segala finirà al nuovo raccolto.
Ma ecco giungere la prima grande prova, la morte di Cristoforo, ucciso da un colpo di archibugio durante una battuta di caccia.
Resta vedova a soli 29 anni, vedova e madre di quattro creature di cui la prima ha solo cinque anni e l'ultima pochi giorni. Matura, in questo tempo di lutto e di dolore, il desiderio di consacrarsi a Cristo, ma i doveri familiari non le permettono una scelta di vita così drastica. In attesa di conoscere la volontà di Dio, Giovanna si dedica totalmente ai figli, all'amministrazione della casa e alla preghiera.
Il suocero, barone di Chantal, la informa che deve subito trasferirsi da lui, a Monthélon se desidera che i figli prendano parte all'eredità e lei accetta, pur sapendo che nella residenza dell'anziano barone comanda una «servapadrona». Per lungo tempo dovrà sopportare le angherie di quest'ultima.
Il suo nome inizia a rendersi noto per la sua carità. Non è più chiamata «dama perfetta», ma la «nostra buona signora».

LA SVOLTA CON IL NUOVO DIRETTORE SPIRITUALE
Un'altra difficile prova deve ora affrontare: la sua guida spirituale non comprende la sua persona, non sa leggere la sua anima. Un giorno suo padre la invita a Digione, questa volta per ascoltare il quaresimale del vescovo di Ginevra, Francesco di Sales, la cui fama si diffonde sempre più in Savoia e in tutta la Francia. Il primo incontro fra Giovanna e il vescovo avviene il 5 marzo del 1604. Da allora si instaura un camino di unione fraterna e spirituale straordinario. La direzione spirituale di Francesco di Sales si realizza soprattutto attraverso l'epistolario, dove l'umano è «divinizzato» e il divino «umanizzato».
In una lettera inviata al vescovo ginevrino Giovanna scrive: «... tutto quello che di creato c'è quaggiù non è niente per me se paragonato al mio carissimo Padre... Un giorno mi comandaste di distaccarmi e di spogliarmi di tutto. Oh Dio, quanto è facile lasciare quello che è attorno a noi, ma lasciare la propria pelle, la propria carne, le proprie ossa e penetrare nell'intimo delle midolla, che è, mi sembra, quello che abbiamo fatto è una cosa grande, difficile e impossibile se non alla grazia di Dio».
Nel 1610 firma di fronte al notaio un atto con il quale si spoglia di tutti i beni in favore dei figli. Lascia dunque la famiglia e parte per Annecy e il 6 giugno, insieme a due compagne, Giacomina Favre e Giovanna Carlotta de Bréchard entra nella piccola ed umile «casa della Galleria», culla dell'Ordine della Visitazione.
Rimarrà sempre "madre", continuando ad amare profondamente e teneramente i suoi figli. Nuove morti, nuovi lutti... tanto che soltanto la figlia Francesca le sopravviverà tra figli, fratelli, generi e nuora. Perciò Dio diventa per lei l'unica ricerca, l'unico fine della sua attuale vita. Alla scomparsa di Francesco di Sales (28 dicembre 1622), Giovanna si trova sola alla guida della nuova famiglia religiosa della Visitazione. Si fa pellegrina sulle strade di Francia, fondando ben 87 case visitandine. Consumata «nell'amore di opera e nell'opera di amore», come usava dire, si spegne il 13 dicembre 1641 nel monastero di Moulins.
Le «Lettere di amicizia e direzione» (tradotte per la prima volta in italiano, a cura dei monasteri della Visitazione d'Italia) sono la testimonianza più viva della grande spiritualità di Madre Chantal ed è la prova che fosse persona troppo intelligente e "libera" per ridursi ad un'ombra anonima di san Francesco di Sales.

Nota di BastaBugie: per approfondire la figura di san Francesco di Sales e il suo capolavoro imperdibile di spiritualità cristiana, leggi i seguenti articoli cliccando nel relativo link.

FILOTEA, IL LIBRO SPIRITUALE CHE TUTTI DOVREBBERO AVER LETTO
Il grande classico di san Francesco di Sales fa riscoprire: come organizzare i buoni propositi, i mezzi per avvicinarsi a Dio, le virtù e come rafforzarle, gli inganni del Nemico, ecc.
di Costanza Miriano
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5593

LA RISURREZIONE DI UN RAGAZZO GRAZIE ALL'INTERCESSIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES
Due fratelli di 14 e 15 anni stavano correndo, ma uno fu colto da vertigini, cadde in un torrente in piena e morì... ma invocando San Francesco di Sales il morto risuscitò
di Corrado Gnerre
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6551

Titolo originale: Santa Giovanna Francesca de Chantal

Fonte: Santi e Beati, 28 dicembre 2011

Pubblicato su BASTABUGIE n.724
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