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QUANDO LO STATO AIUTA A ROTTAMARE E NON A FARE FIGLI
Perché i figli sono il bene della società
di Giacomo Samek Lodovici

« Le famiglie italiane si rassegnino: la situazione di penalizzazione è identica in tutta Europa».
 Potrebbe essere questa la reazione rassegnata di fronte alla grandiosa raccolta di firme che il Forum delle famiglie ha promosso per un fisco equo e rispettoso del contributo fornito dalla famiglia al bene comune.
  In realtà, le cose stanno diversamente, perché la situazione italiana di penalizzazione fiscale della famiglia è una grave anomalia, per esempio rispetto a grandi Paesi come la Germania e la Francia.
  In Italia una famiglia composta da 4 persone con coniuge e 2 figli a carico e il cui reddito è di 25.000 euro paga 1.725 euro di tasse. Ebbene, lo stesso tipo di famiglia paga in Germania 628 euro e in Francia 52 euro.
  Facciamo un altro esempio e consideriamo lo stesso tipo di famiglia, ma con un reddito di 50.000 euro.
  Ebbene, questa famiglia in Italia paga 13.217 euro di tasse, in Germania ne paga 7.193 e in Francia ne paga 2.158.
  Come si vede da questi confronti le differenze sono abissali e la famiglia italiana è veramente tartassata in modo iniquo. La percezione dell’ingiustizia si acuisce se si raffronta la tassazione di cui è oggetto la famiglia con quella di cui è oggetto un single, perché, a parità di reddito, in Italia un single paga poco più di uomo che ha moglie e figli a carico.
  Eppure le spese che una famiglia sostiene per il mantenimento dei figli sono spese che vanno a beneficio della società, perché il primo e principale contributo al bene comune risiede nella procreazione, nel mantenimento e nell’educazione di nuovi esseri umani, senza i quali la società si estingue. Naturalmente stiamo parlando di spese ordinarie fatte per i figli, non di spese fatte per farli vivere nel lusso, nel superfluo, ed è per questo che il Forum delle famiglie propone di dedurre dal reddito imponibile il minimo vitale annuale necessario per ogni figlio.
 Attualmente, invece, il risparmio corrisposto per ogni figlio in Italia è irrisorio. Ad esempio, se un lavoratore ha un reddito di 25.000 euro e ne spende circa 15.000-16.000 per mantenere due figli, beneficia di un risparmio di imposta di 1.000 euro. L’assurdo è che se versa la medesima cifra per sostenere un partito, allora il risparmio si incrementa e sale a 3.000 euro. Se poi un lavoratore percepisce un reddito di 91.000 euro e ne spende 32.000 per mantenere 4 figli, non risparmia nulla al momento del pagamento delle tasse, mentre se versa la stessa cifra ad un partito ottiene un risparmio di 6.080 euro.
  Insomma, se si versano soldi ai partiti, se si ristrutturano gli immobili, se si rottamano le automobili lo Stato concede dei benefici; se si generano, educano e mantengono i figli invece quasi nessuno. È veramente importante firmare e invitare a firmare quante più persone sia possibile.