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Coraggiosa denuncia di Vera e Ilja Politkovskij, i figli della giornalista Anna Politkovskaja, uccisa nel 2006 a Mosca per la sua denuncia delle atrocità commesse dai russi in Cecenia. Con una lettera aperta, pubblicata in prima pagina dalla 'Novaja Gazeta', il giornale per il quale lavorava la giornalista, i due figli denunciano: «Lo Stato manifesta il suo pieno disinteresse a far luce sull’uccisione della nostra mamma». Dopo l’assoluzione degli imputati nel processo di primo grado per ragioni confuse (insufficienza dell’inchiesta e vizi di forma) i due giovani, attraverso i loro avvocati, avevano chiesto che gli atti fossero rimessi alla procura per rifare le indagini, ma il giudice del nuovo processo, apertosi il 5 agosto scorso, aveva respinto l’istanza.Vera e Ilja spiegano che la loro richiesta aveva lo scopo di «ottenere che proprio il mandante si trovasse dietro le sbarre, e non solo dai complici secondari del delitto». «Tuttavia – continuano i due figli – per ragioni a noi completamente incomprensibili, questo ci è Stato negato. Il giudice ha deciso che nella stessa aula verranno discusse le stesse prove che un anno fa i giurati ritennero insufficienti per pronunciare una sentenza di condanna».
«Noi – continuano i figli della Politkovskaja – continuiamo a ritenere che sul delitto non si è fatta luce. Intanto il tempo per una valida indagine si riduce sempre di più, ma invece di utilizzarlo con efficacia, gli organi dello Stato preferiscono inscenare un’imitazione di dibattimento giudiziario sul conto di personaggi secondari il cui ruolo nel delitto non è chiaro e la cui partecipazione ad esso non è chiaramente dimostrata». I due giovani continuano: «Noi non riteniamo necessario prendere parte a questo show e dargli così legittimità, ma seguiremo attentamente il dibattimento per non dare la possibilità di seppellire definitivamente le speranze che si faccia luce sull’omicidio di nostra madre». Il processo «si sta trasformando in farsa, in un tentativo di distogliere l’attenzione pubblica dalla domanda fondamentale: chi è il mandante del delitto?». «Lo Stato – concludono Vera e Ilja Politkovskij – in sostanza copre i reali assassini».
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