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UN RE DONATO DA DIO, MA SORDO AL SACRO CUORE
Luigi XIV, nato per grazia di Dio e in mille modi favorito dal Cielo, scelse di seguire la politica e non la fede, ma così...
di Rino Cammilleri

In una puntata precedente [LA VERA STORIA DEL RE LUIGI XIII https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4028, N.d.BB] abbiamo visto il re di Francia, Luigi XIII, sempre denigrato come cornuto e cretino nei romanzi del garibaldino Alexandre Dumas. Luigi XIII aveva il torto, agli occhi del figlio del generale giacobino Dumas, di essere un sincero credente che aveva come primo ministro addirittura un cardinale, Richelieu.
Luigi XIII, per giunta, aveva sconfitto l'imprendibile piazzaforte protestante di La Rochelle a colpi di processioni e rosari attorno alle mura della città assediata, chiudendo per sempre la sanguinosa età delle guerre di religione in Francia. Luigi XIII aveva addirittura osato fare erigere in Parigi la maestosa chiesa di Notre Dame del Victoires in ringraziamento alla Madonna. E questa lo aveva ricambiato di persona, quando, in seguito a un voto solenne emesso dal re, dopo vent'anni di insuccessi aveva consentito alla regina di partorire un erede al trono, supplicato tramite tre novene ordinate dal re in tutto il regno.
La nascita di Dieudonnè ("donato da Dio") Luigi XIV fu davvero miracolosa e la stessa regina Anna d'Austria volle inginocchiarsi davanti all'umile frate, Fiacrio, che era stato il tramite con la Madre di Dio. Luigi XIII (che il suo popolo, alla faccia di Dumas, chiamava "il Giusto"), figlio di Enrico IV di Borbone e dell'italiana Maria de' Medici, mori nel 1643 e gli successe suo figlio Louis Dieudonnè di appena cinque anni sotto la reggenza della madre. Poiché nessuno batte Dio in generosità, con Luigi XIV (non a caso "il Re Sole") la Francia raggiunse la sua massima potenza e divenne, anzi, il regno più potente - e splendido - del mondo. Non solo, ma continuò ad essere favorito da interventi soprannaturali.

L'ACQUA DI SAN GIUSEPPE
Fu proprio sotto il regno di Luigi XIV che la Francia venne onorata dall'unica apparizione di san Giuseppe che si conosca. Intendiamoci, il marito della Madonna era già apparso, nella storia, a certi veggenti , e ancora l'avrebbe fatto in futuro. Ma sempre in compagnia della moglie e silenzioso (così, per esempio, nel 1879 a Knock in Irlanda). Invece, nel 1660, si presentò da solo e parlò. Avvenne a Cotignac, nella diocesi di Frèjus - Tolone. In quella località, tra l'altro, esisteva già un santuario dedicato alla Vergine, che nel secolo precedente (nel 1519 per l'esattezza) era apparsa al boscaiolo Jean da la Baume sul monte Verdaille. Proprio nel 1660 il re Luigi XIV e sua madre vi si erano recati in pellegrinaggio. La stessa estate, il 7 giugno, sul monte Bessillon che sta di fronte al Verdaille un pastore ventiduenne, Gaspard Ricard, stava pascolando le sue pecore. Il posto era brullo e arido, e il giovane aveva esaurito l'acqua della sua borraccia.
Dopo mezzogiorno, accaldato e assetato, si era appena seduto all'ombra di un albero quando si trovò davanti a un uomo dal''aspetto imponente. Questi disse di essere san Giuseppe ("io sieu Jouse": io sono Giuseppe, in provenzale) e gli indicò un masso sotto al quale avrebbe trovato l'acqua ("enlevo-lou e béuras": sollevalo e berrai). Il pastore rimase interdetto, sia per l'irrompere inaspettato del soprannaturale, sia perché la pietra in questione neanche otto uomini robusti avrebbero potuto smuoverla.
Ma l'apparizione insistette. Così, il veggente provò a sollevare il pietrone e trovò, con sua meraviglia, che riusciva a farlo con facilità. Sotto c'era davvero l'acqua. Il pastore bevve e quando si voltò per ringraziare non vide più nessuno. La notizia si sparse rapidamente, anche perché in quel posto non c'era mai stata acqua. La sorgente miracolosa si produsse in guarigioni e finì col generare un pellegrinaggio che coinvolse tutta la Francia. Luigi XIV stesso si recò alla fonte miracolosa e ordinò che il 19 marzo, giorno liturgico dedicato a san Giuseppe, diventasse festa anche civile. Sul luogo sorse un santuario. Ma non cessò ancora il favore celeste sulla Francia del re "donato da Dio".

SORDO AL SACRO CUORE DI GESÙ
Nel 1673 nel convento di Paray-le-Monial alla suora visitandina Marguerite-Marie Alacoque (poi canonizzata) si presentò Cristo in persona chiedendole di propagare la devozione al suo Sacro Cuore. Le apparizioni alla suora furono numerose e in una di esse la richiesta fu da trasmettere al re (Luigi XIV, sempre lui): avrebbe dovuto consacrare la Francia al suo Sacro Cuore e quest'ultimo sarebbe dovuto diventare, sugli stemmi e le bandiere, l'emblema del regno. Ma Dieudonnè questa volta fece orecchie da mercante. Chissà, forse pensò che non poteva dare retta a tutti i veggenti o presunti tali del paese. E poi Luigi XIV non aveva la gran devozione dei suoi genitori. Anzi, la sua politica estera, aggressiva e spregiudicata, lo portò perfino a remare contro la Cristianità, tanto mettersi a trescare col Sultano mentre la capitale imperiale, Vienna, subiva l'assedio islamico del 1683 (quello risolto dal beato Marco d'Aviano e dal re polacco Jan Sobieski) [Leggi LA BATTAGLIA DI VIENNA CHE RESPINSE L'ATTACCO MUSULMANO http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=37, N.d.BB]. Cento esatti anni dopo le rivelazioni del Sacro Cuore, però, usciva l'ultimo volume dell'illuminista Encyclopédie e cominciava la fine della monarchia francese.

TROPPO TARDI
Luigi XVI, quando fu a un passo dal patibolo, consacrò, sì, il regno al Sacro Cuore, ma ormai era troppo tardi. Il segno allora pensò il popolo cattolico,che lo inalberò durante la ribellione antigiacobina della cosiddetta Vandea Militare, i cui insorgenti lo cucirono sulle giubbe, sui cappelli e sulle bandiere. La consacrazione al Sacro Cuore, dopo la sconfitta sui campi di battaglia e il primo genocidio scientifico della storia, tuttavia rimase nell'animo dei francesi , che presero a eseguirla a titolo personale nei momenti di maggior pericolo. Nel corso della Grande Guerra coinvolse milioni di soldati, tanto che nel 1917 il governo laicista dovette esplicitamente vietarla. Ma, di fronte al disastro, il maresciallo Ferdinand Foch, comandante in capo dell'Armée, decise di infischiarsi degli ordini governativi e consacrare l'esercito francese. Pochi mesi dopo, la Germania chiese l'armistizio. Luigi XIV, nato per grazia di Dio e in mille modi favorito dal Cielo, scelse di seguire le vie della politica e non quelle della fede. Avesse dato retta alla veggente Alacoque le cose forse sarebbero andate diversamente, sia per la Francia che per l'intero mondo. In fondo, quel che gli si chiedeva non era gravoso. Forse, chissà temette le critiche di corte: tutti quei Cuori devozionali da mettere al posto dei gloriosi Gigli borbonici... Certo, c'è da chiedersi se davvero un atto di consacrazione può mutare i destini delle nazioni. Noi, tuttavia, sappiamo che la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, richiesta dalla Madonna a Fatima, ha avuto il potere di far crollare l'impero sovietico dall'oggi al domani, e di far tornare cristiana la Russia.

Nota di BastaBugie: guarda il bellissimo video di Alessandro Franchi "Il miracolo di Lanciano: il Sacro Cuore si rivela" nel quale si parla, tra le altre cose, del re Luigi XIV e delle richieste che gli fece il Sacro Cuore


https://www.youtube.com/watch?v=ZvnF3TemQZY

Per approfondimenti sul Sacro Cuore di Gesù e sulle promesse fatte a Santa Margherita Maria Alacoque, clicca qui sotto:
http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=216

 
Titolo originale: Un re donato da Dio
Fonte: Il Timone, novembre 2015