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Dal femminismo abortista alle battaglie pro life, dall'attivismo anticlericale alla conversione al cattolicesimo, dalle Femen al governo Bolsonaro, dalle proteste a seno nudo al Rosario. È l'incredibile parabola di Sara Winter.
Ventisei anni, caschetto biondo platino e corpo coperto da tatuaggi, Sara nel 2012 è stata la fondatrice del ramo brasiliano delle Femen, movimento femminista nato in Ucraina e diventato famoso in tutto il mondo per le proteste a seno nudo delle sue attiviste, che in diverse occasioni hanno preso di mira le chiese cattoliche, arrivando qualche volta fino a Piazza San Pietro.
Sara, in particolare, nel 2014 è stata protagonista, quasi totalmente nuda, di un provocatorio bacio saffico con un'altra donna, a sua volta seminuda, appoggiate ad una croce di fronte alla Basilica di Nostra Signora della Candelaria a Rio de Janeiro, gesto simbolo di un attivismo che la vedeva impegnata a fianco delle istanze Lgbt e per la difesa dell'aborto in Brasile, aborto che lei stessa ha praticato nella sua vita, lasciando una ferita che evidentemente è diventata nel tempo - un tempo straordinariamente breve - una feritoia.
Infatti, sarà proprio una nuova gravidanza ad aprire la strada per la sua conversione: «Il dolore per l'aborto era devastante, non credevo certamente in Dio, ma lui credeva in me», racconta Sara in una delle sue tante testimonianze. «Ero di nuovo incinta e all'improvviso ho capito che Dio mi stava dando una seconda possibilità». Sara renderà pubblica la sua conversione a metà dicembre del 2015 ripercorrendo il suo cammino nel libro Bitch, no! Seven times I was betrayed by Feminism ("Cagna, no! Le sette volte in cui sono stata tradita dal femminismo"): «Mi sono pentita di aver abortito e oggi chiedo perdono. Da quando ho partorito mio figlio la mia vita ha assunto un nuovo significato, lo scrivo mentre dorme serenamente sul mio grembo: è la sensazione più bella del mondo». Poi aggiunge: «Per favore, donne che volete disperatamente abortire, riflettere attentamente su questo: io ho sofferto profondamente per averlo fatto, non voglio lo stesso per voi». Nel volume, la Winter rinnega il suo precedente attivismo spiegando: «Ho visto il movimento femminista fare da scudo ai pedofili» e ancora: «Per loro le donne sono oggetti utili per aizzare l'odio contro la religione cristiana, l'odio contro gli uomini, l'odio contro la bellezza delle donne, l'odio contro l'equilibrio delle famiglie».
E proprio di donne e di famiglia andrà a occuparsi Sara Winter per il governo Bolsonaro. L'ex femminista, oggi mamma felice di Hector Valentim, militante pro life e cattolica fervente - è stata infatti chiamata dal ministro Damares Alves a ricoprire un ruolo nel dipartimento delle politiche delle donne del ministero delle donne, della famiglia e dei diritti umani, a fianco della segretaria Tia Eron. Commentando il suo nuovo incarico su Facebook, la Winter spiega: «Ho trascorso 40 giorni a fianco di Tia Eron al Senato per conoscere la politica e la pubblica amministrazione. A Dio piacendo, posso contribuire con le mie conoscenze in una delle aree del Segretariato delle donne: le politiche sulla maternità. Ringrazio tutti per gli auguri! Spero che vada tutto bene e prometto di dare il mio massimo per amare, accogliere e far vivere le donne e i bambini del Brasile».
DOSSIER "FEMEN"
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