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CONSIGLI PER PROGREDIRE VERSO LA PERFEZIONE CRISTIANA
Evitare discorsi inutili, non lamentarsi per la sfortuna, non mangiare fuori pasto, non dormire troppo, ritirarsi ogni tanto in solitudine, non parlare di se stessi senza motivo, non contraddire nessuno per quanto possibile
da Radio Roma Libera

Un vecchio catechismo ci dà dei consigli diversi per progredire verso la perfezione: "non guardarsi intorno camminando per strada, evitare discorsi inutili, non urlare, non ridere in modo chiassoso, non lamentarsi subito per la sfortuna, possibilmente non mangiare fuori pasto, non dormire troppo a lungo, ritirarsi ogni tanto in solitudine, non parlare di se stessi senza motivo, e non contraddire nessuno, per quanto possibile."
Se siamo disordinati, aggiungiamo, negligenti, trascuranti, trascurati, perfezioniamoci anche là. Utili sono anche i piccoli atti di mortificazione: rinunciare ai nostri capricci, a piccoli piaceri a tavola (non prendendo sempre tutto ciò che ci piace) a regolare la temperatura di casa così che divenga sempre assolutamente perfetta per i nostri gusti.
Padre di Caussade nei suoi scritti sull'abbandono alla divina Provvidenza esprime la santità in termini della 'docilità all'ordine di Dio': "In realtà lui scrive 'la santità si reduce ad un'unica cosa: la fedeltà all'ordine di Dio. Questa fedeltà è altrettanto accessibile a tutti, sia nel suo esercizio pratico sia nel suo esercizio passivo".
"La pratica attiva della fedeltà consiste nel compimento dei doveri che ci sono imposti sia dalle leggi generali di Dio e della Chiesa; sia dallo stato particolare che abbiamo abbracciato. Il suo esercizio passivo consiste nell'accettare amorevolmente tutto ciò che Dio ci invia ad ogni istante."

LA PRATICA DI AMARE GESÙ CRISTO
Sant'Alfonso Maria de' Liguori, invece, nel suo piccolo libro La pratica di amare Gesù Cristo che lui descrive come 'la più devota ed utile di tutte le altre opere', riassume i tratti principali della via della perfezione e della santificazione nei seguenti tre appunti:
1) Nelle tribolazioni della vita: malattie, dolori, povertà, perdita di parenti o beni, persecuzione di ogni tipo, desolazione dello spirito: sopportazione con pazienza, rassegnazione, uniformità alla volontà di Dio;
2) Dolcezza con tutti: con superiori, suddetti e qualsiasi persona, anche quando un altro ci ingiuria, o quando occorre richiamare qualcuno;
3) Mai arrabbiarsi, mai invidiare, cercare il gusto di Dio in tutto, e mai noi stessi, umiltà, distacco di tutto il creato per attaccarsi solo a Dio
In una parola, tutta la santità, secondo sant' Alfonso, consiste nell'amore di Dio.

UN'ULTIMA PAROLA SULLA SOFFERENZA
Abbiamo visto che la vita spirituale che conduce alla santità esige una lotta ed il sacrificio. E questo è davvero nostro compito come battezzati. San Pietro scrive (1.2.5): "Anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo."
Il sacrificio di cui parliamo coinvolge il distacco da se stessi e l'aderenza a Dio. Questo processo viene espresso da Nostro Signore con le parole seguenti: "Se qualcuno vuol venire dietro a Me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e Mi segua" (Mt 16.24). Ma allo stesso tempo che questa via della sequela di Cristo è una via di sacrificio e di morte, è una via che conduce alla Risurrezione ed alla vita; e allo stesso tempo che ci svuotiamo di noi stessi ci riempiamo di Lui Stesso che ci dà la vera vita e la vera felicità. E se seguiamo Cristo in questa vita, Lo seguiremo alla vita eterna, alla nostra Beatitudine ad alla gloria del Suo Santissimo Nome.

 
Titolo originale: Consigli per santificarci
Fonte: Radio Roma Libera, 20 febbraio 2021