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COME LO STATO VUOLE APPROPRIARSI DEI TUOI BENI
Non possiederai nulla e sarai felice: è lo slogan con cui la sharing economy farà evaporare il diritto alla proprietà privata senza ricorrere agli espropri forzati tipici delle dittature (VIDEO: Proprietà privata sotto attacco)
di Vanessa Gruosso

Sabato 3 giugno si è svolta la 111° conferenza del Centro Culturale Amici del Timone di Staggia Senese dove abbiamo avuto il piacere di ospitare don Samuele Cecotti, Vice Presidente dell'Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan.
Il tema della serata è stato l'attacco che viene mosso alla proprietà privata, attraverso la programmata introduzione di una sharing economy, basata sul fatto che nessun cittadino possieda più nulla, ma utilizzi dei beni che verranno utilizzati da altri quando a lui non serviranno più o semplicemente mentre non li sta utilizzando. Il motto "Non possiederai nulla e sarai felice", che ben riassume la sharing economy è stato auspicato dal World Economic Forum, dall'Onu e dall'Unione Europea ed in queste sedi è stato profetizzato che tale obiettivo sarà raggiunto nel 2030.
Si prefigura una lenta evaporazione della proprietà privata, non con espropri forzati imposti da regimi totalitari espliciti, ma semplicemente attraverso l'applicazione di leggi che sfavoriscono in tutti i modi il possedimento di beni come, ad esempio, una tassazione sempre più alta o vincoli sempre più assurdi da rispettare. Ad esempio si sta parlando di applicare standard ecologici sempre più elevati per le case, che non potranno essere vendute se non adeguate a tali standard.

LA QUESTIONE FISCALE
Don Samuele ha approfondito la questione fiscale spiegando che non è lecita moralmente una tassazione più alta del 10%, la quale sarebbe sufficiente se lo Stato si occupasse dei pochi ruoli che gli competono: giustizia, difesa dei confini e ordine pubblico, funzioni diplomatiche. Tutto il resto (la tassazione sugli stipendi dei cittadini, che è più del 50%, è di fatto una forma di esproprio) serve allo Stato per occuparsi di funzioni che non gli appartengono come, ad esempio, la scuola. L'educazione dei figli, infatti, spetta ai genitori, i quali devono occuparsene personalmente o scegliendo qualcuno di loro fiducia. La dottrina sociale della Chiesa spiega con il principio di sussidiarietà che se un ente inferiore è in grado di svolgere una funzione, l'ente superiore non deve intervenire. Quindi, se una famiglia è in grado di provvedere all'istruzione del figlio lo farà da sola; se non è in grado da sola potrebbe unirsi ad altre famiglie e ad esempio formare una scuola parentale. Ma le famiglie non dovrebbero pagare le tasse per l'istruzione pubblica, dato che non è una funzione dello Stato.
Il diritto dello Stato di chiedere le tasse non è un diritto indiscriminato, bensì indiretto e mediato, ciò significa che non può chiedere tutto ciò che vuole, ma soltanto una collaborazione dei cittadini per le funzioni proprie dell'autorità pubblica che sono quelle vista sopra.
Se pensiamo poi che le tasse vengono utilizzate anche per fini immorali e dannosi come l'aborto e il cambio sesso che viene finanziato con i nostri soldi, la questione diventa davvero inaccettabile.

IL PERICOLO DELL'ECONOMIA INCLUSIVA
Per comprendere la gravità di questa visione di economia inclusiva, ha poi spiegato don Cecotti, dobbiamo comprendere la legittimità oltre che l'importanza della proprietà privata. La proprietà privata si fonda su un diritto iscritto nella natura dell'uomo e l'azione dell'autorità umana dev'essere vincolata a quel diritto. A sua volta il diritto di proprietà privata si fonda sul diritto di giustizia che è "dare a ciascuno il suo". Leone XIII nella Rerum Novarum scriveva che i frutti del lavoro sono di chi ha lavorato. L'uomo infatti attraverso l'azione operativa del lavoro è in grado di modificare il territorio circostante per sostentarsi e provvedere alla propria famiglia che sono i suoi due doveri principali. I monaci che bonificavano le paludi, ad esempio, ne erano poi necessariamente i padroni. Così il campo coltivato dal contadino è sua proprietà. Questo comporta anche un maggiore radicamento al luogo in cui si vive, alla famiglia, alla comunità cosicché le persone possano avere una identità più forte. Ma forse è proprio ciò che vogliono impedire e infatti si vedono oggi sempre più persone senza idee chiare sulla propria identità, quindi sul proprio passato (per non parlare del futuro), con una personalità facilmente influenzabile e perciò maggiormente controllabili da chi è al potere della società.
Le parole "condivisione" o "economia inclusiva" hanno sedotto anche l'uditorio cattolico che confondono questa sharing economy con la destinazione universale dei beni che, questa sì, fa parte della dottrina della Chiesa Cattolica. La destinazione universale dei beni, però, non significa che tutto è di tutti indiscriminatamente, come vorrebbe il comunismo, ma significa che Dio ha creato tutto l'universo materiale a beneficio di tutto l'uomo. Cioè l'uomo ha a disposizione tutto ciò che si trova nell'universo, ma un conto è averlo a disposizione, un altro è averne il possesso.
Don Samuele ha concluso invitandoci a difendere la proprietà privata, cercando di mantenere ciò che possediamo e che ci siamo guadagnati con il sudore della fronte anche se diventasse sempre più svantaggioso, non tanto per il guadagno materiale, ma per difendere un nostro diritto che nessuno ha il diritto di toglierci.

Nota di BastaBugie: nel seguente video dal titolo "La proprietà privata" (durata: 1 ora e 37 minuti) si può vedere la conferenza di Don Samuele Cecotti di cui si parla nell'articolo.

ESERCIZI SPIRITUALI PER SACERDOTI
Don Samuele predicherà un corso di esercizi spirituali riservati a sacerdoti nel mese di gennaio. Chi fosse interessato può consultare il sito degli Amici del Timone di Staggia Senese, clicca qui!


https://www.youtube.com/watch?v=9a_OhyVUK4s

 
Titolo originale: Proprietà privata sotto attacco
Fonte: Amici del Timone di Staggia Senese, 10 ottobre 2023