« Torna alla edizione


PRIMO GIORNO REGIONALE DEL TIMONE IN TOSCANA: SVELATE TUTTE LE BUGIE SU GALILEO E CONSEGNATO IL PREMIO VIVA MARIA! A CLAUDIA KOLL
di Giano Colli

Sabato 19 settembre si è svolto presso il Centro Culturale "Amici del Timone" di Staggia Senese il 1' Giorno Regionale del Timone regionale. Organizzato in collaborazione con la rivista mensile di apologetica cattolica "Il Timone" e dagli altri centri culturali affiliati della Toscana.
La giornata è cominciata con la solenne Santa Messa pontificale celebrata la mattina nella chiesa di Staggia dall'Abate Zielinski vicepresidente della Pontificia commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, alla presenza del Vicario Generale della Diocesi di Siena, mons. Giovanni Soldani e diversi sacerdoti. I numerosi fedeli hanno assistito in raccoglimento a questo momento di preghiera, comprendendo bene che solo affidandosi al Signore la battaglia in difesa della fede cattolica può avere successo.
Ha fatto  seguito un pranzo di comunità nei locali messi a disposizione dalla parrocchia, e poi bellissimi momenti di fraternità per le tante famiglie convenute da tutta la Toscana, con numerosi giovani e bambini, nella cornice di un bel pratino verde dove erano allestiti diversi stand con la migliore produzione dell'editoria cattolica.
Quindi c'è stata la interessantissima conferenza del professor Rino Cammilleri dal titolo "Tutte le bugie su Galileo". In occasione dell'anno internazionale dell'astronomia proclamato nel 2009 dall'ONU, a memoria dei 400 anni dall'utilizzazione astronomica da parte di Galileo del cannocchiale, Cammilleri, nota firma del Timone, ha messo in evidenza le inesattezze e le evidenti bugie che la cultura contemporanea insegna a scuola, in televisione e sui giornali sullo scienziato cattolico che ha dato origine alla scienza moderna. Galileo non si considerò mai avversario della Chiesa. Conservò la fede cattolica fino alla morte, fu amico per lungo tempo di papi e di cardinali, (il cardinale Maffeo Barberini, poi eletto Papa con il nome di Urbano VIII, fu suo grande ammiratore) e da molti religiosi fu protetto e incoraggiato nelle sue ricerche. Quando nel 1611 si recò a Roma fu ricevuto persino da Papa Paolo V, con il quale ebbe un lungo e caloroso colloquio. Anche dopo la sentenza del 1633, che, oltre all'abiura, lo "condannava" a recitare una volta la settimana i sette salmi penitenziali per un periodo di tre anni, fu ospitato nella villa del cardinale di Siena, Ascanio Piccolomini, uno dei tanti ecclesiastici che gli volevano bene. Quindi, si trasferì nella sua villa di Arcetri, detta "il gioiello", alla periferia di Firenze. Morì con la benedizione del Papa e ricevendo l'indulgenza plenaria, segno che la Chiesa non lo considerava certamente un avversario né lui considerava tale la Chiesa. Proprio una favola quella dell'inimicizia, della contrapposizione invincibile, dell'insanabile rottura tra lo scienziato pisano e la Chiesa cattolica. Una favola che per primo contesterebbe proprio lo scienziato pisano. Non va dimenticato, infatti, che al termine della sua vita movimentata, lasciò scritto che "in tutte le opere mie, non sarà chi trovar possa pur minima ombra di cosa che declini dalla pietà e dalla riverenza di Santa Chiesa".
Del resto la teoria eliocentrica (la Terra e i pianeti ruotano attorno al sole) non fu inventata da Galileo. Fu compiutamente enunciata da Copernico, sacerdote cattolico polacco, morto 21 anni prima della nascita di Galileo. Se Copernico decise di pubblicare i suoi studi solo l'anno della sua morte fu per timore di essere dileggiato dai colleghi di studi, non certo da uomini di Chiesa (i papi Clemente VII e Paolo III, cui l'opera di Copernico era dedicata), dai quali ebbe favori e incoraggiamenti.
Cammilleri ha infine ricordato che Galileo non portò alcuna prova scientifica che potesse sostenere senza ombra di dubbio la teoria eliocentrica. Per "provare" che la Terra ruotava intorno al sole sosteneva che le maree erano dovute allo "scuotimento" delle acque causato dal movimento terrestre. Ma questo argomento era scientificamente insostenibile. Avevano ragione i suoi "giudici inquisitoriali", i quali sapevano bene che le maree sono dovute all'attrazione lunare.
Infine il professore ha ricordato che Galileo non passò nemmeno un minuto in carcere, non venne mai torturato, non gli fu impedito di incontrare colleghi e religiosi, di scrivere, di studiare e di pubblicare libri. Fu con l'Illuminismo e con Voltaire che si riesumò il processo a Galileo, con lo scienziato che fu preso strumentalmente come "testimonial" del perseguitato dalla Chiesa, e da allora sono state scritte pagine di storia che di vero avevano ben poco.
Alla conferenza di Cammilleri è seguita la toccante testimonianza dell'attrice Claudia Koll, che con molta sincerità ha raccontato il suo avvicinamento a Dio, la rottura con un passato di errori e di sofferenza per trovare la luce della fede.
Ha raccontato la sua infanzia e il debutto al cinema. Dopo la partecipazione a molte fiction in televisione tra cui Linda e il brigadiere, ha presentato il Festival di Sanremo.
Dopo l'avvicinamento e coinvolgimento nella fede cattolica, ha radicalmente cambiato vita, continuando la propria professione scegliendo ruoli consoni al nuovo stile di vita.
Oggi è impegnata in vari progetti umanitari dislocati in molte parti del mondo, dall'Africa, al Myanmar, dove grazie all'associazione "Le Opere del Padre" viene dato sostegno a distanza a bambini, vengono costruite case accoglienza per disabili e viene portata promozione umana.
Claudia Koll dedica la propria vita all'annuncio del Vangelo di Gesù, soprattutto la sua divina misericordia, e ha dichiarato di sentirsi a casa nella Chiesa Cattolica che l'ha accolta come una mamma. La sua vita è profondamente segnata dalla partecipazione alla S. Messa  quotidiana e dai sacramenti della confessione e della comunione.
Alla fine della sua testimonianza, il direttore del Timone, Gianpaolo Barra ha consegnato all'attrice il Premio "Viva Maria!" dedicato alla Vergine del conforto che è conservata ad Arezzo. Il premio consisteva in un assegno di duemilacinquecento euro offerti dalla Fondazione Fides et Ratio che sostiene il Timone e con una perfetta riproduzione della Madonna del conforto di Arezzo. Evidente è stato il motivo che ha spinto gli organizzatori a chiamare "Viva Maria!" questo premio: come ai tempi di Napoleone, è in atto un attacco alla fede cattolica. Ora come allora c'è bisogno che ci sia un forte movimento di popolo di reazione che difenda la Chiesa da questi attacchi.
Ecco la motivazione del premio tratta dalla pergamena: "A Claudia Koll, attrice cinematografica e teatrale, perché come i Viva Maria! dell'insorgenza toscana, con la parola e con le opere, offre generosa testimonianza del lavoro da fare per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime".
Questa giornata, organizzata per la prima volta quest'anno, diverrà un appuntamento fisso al terzo sabato di settembre. Questo evento ha visto la partecipazione di oltre seicento persone convenute da tutta la Toscana, imponendosi come grande evento culturale, con la diffusione ampia di libri di cultura cattolica, ma si potrebbe dire tranquillamente di cultura vera, quella che non ricorre a forzature e strumentalizzazioni, il tutto grazie ai fornitissimi stands allestiti nel prato dietro la chiesa.

 
Fonte: BastaBugie