BastaBugie n�619 del 03 luglio 2019

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1 A BIBBIANO L'ASSISTENTE SOCIALE LGBT TOGLIE I FIGLI ALLE FAMIGLIE PER DARLI A DUE LESBICHE
Gli arresti a Reggio Emilia fanno emergere storie raccapriccianti, come quella di Silvia, tolta ai genitori per abusi inventati dalle assistenti sociali e affidata a due lesbiche militanti (che l'hanno pure maltrattata)
Autore: Andrea Zambrano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 DAGLI USA UNA FORTE SPINTA PER L'ABOLIZIONE DELL'ABORTO
Il Missouri ha chiuso tutte le cliniche per l'aborto, in Alabama una legge lo vieta in ogni caso e i medici rischiano fino a 99 anni di carcere, Trump azzera i fondi federali per la sperimentazione sui feti umani
Autore: Chiara Chiessi - Fonte: Corrispondenza Romana
3 CARI GENITORI, NON DITEMI SEMPRE CHE SONO BRAVISSIMO!
Valorizzare l'impegno dei figli deve essere un modo per stimolare la loro libertà, non per schiacciarla con false e opprimenti pretese di eccellenza
Autore: Cristina Buonaugurio - Fonte: Aleteia
4 NONOSTANTE LA DISPERAZIONE DI UN POPOLO, NON SI PARLA PIU' DI VENEZUELA NEI TELEGIORNALI
Eppure per mancanza di cibo, medicine e servizi essenziali 80.000 venezuelani al giorno fuggono dal socialismo del XXI secolo incarnato dal dittatore Maduro (VIDEO: intervista a Marinellys Tremamunno)
Autore: Marinellys Tremamunno - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
5 LA CASTITA' E' UNA VIRTU' DI GRANDE BELLEZZA E SPLENDORE, MA DIFFICILE DA ACQUISTARE
Richiede un'ascesi intensa e continua (infatti 'castità' che viene da 'castigare'): per i non sposati consiste nell'astinenza da tutti atti e piaceri sessuali, per gli sposati invece nella moderazione in questi atti e piaceri
Fonte: Radio Roma Libera
6 L'ITALIA E' IL PAESE PIU' TARTASSATO DALL'UNIONE EUROPEA: LA PROCEDURA DI INFRAZIONE FATELA A VOSTRA MAMMA
Il nostro Paese non è in debito con la UE, ma in credito (di 146 miliardi), siamo una grande potenza industriale (e culturale) che vogliono sottomettere, non facciamoci più umiliare ne' spolpare
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero
7 IL FALLIMENTO DELL'ACCORDO CINA-VATICANO
Il documento delle autorità del Fujian dimostra il soffocamento della Chiesa in Cina: ai parroci è vietato far entrare in chiesa o istruire nella fede i ragazzi, sono vietati rapporti con cattolici non cinesi, ecc.
Autore: Bernardo Cervellera - Fonte: Asia News
8 OMELIA XIV DOM. T.ORD. - ANNO C (Lc 10, 1-12.17-20)
Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - A BIBBIANO L'ASSISTENTE SOCIALE LGBT TOGLIE I FIGLI ALLE FAMIGLIE PER DARLI A DUE LESBICHE
Gli arresti a Reggio Emilia fanno emergere storie raccapriccianti, come quella di Silvia, tolta ai genitori per abusi inventati dalle assistenti sociali e affidata a due lesbiche militanti (che l'hanno pure maltrattata)
Autore: Andrea Zambrano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 29-06-2019

È la famiglia la grande nemica della maxi inchiesta "Angeli e demoni" con la quale la procura di Reggio Emilia ha spiccato 6 ordini di arresto e posto sotto indagine 17 persone. Sono tutti accusati di reati pesantissimi che vanno dai maltrattamenti alle lesioni fino a reati amministrativi come abuso d'ufficio assistenti sociali, psicologi e medici tutti gravitanti attorno al centro La Cura di Bibbiano, una delle strutture considerate più all'avanguardia della Regione nella gestione degli affidi famigliari su bambini vittime di abusi o tolti alla famiglia d'origine per le più svariate criticità. Anche il sindaco Pd di Bibbiano Andrea Carletti è finito ai domiciliari per quello che il sistema mediatico ha già ribattezzato come un pesante macigno sul sistema del welfare "rosso" un tempo fiore all'occhiello della Regione.
Tra le carte della corposa ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari Luca Ramponi figura un sistema in cui i servizi sociali, insieme a una Onlus di Moncalieri, la Hansel & Gretel, cercavano di dimostrare nei procedimenti giudiziari che i minori erano stati oggetto di violenze da parte dei genitori e per farlo si era disposti anche a utilizzare strumenti di tortura come una macchinetta a impulsi chiamata dagli psicologi "la macchina dei ricordi". Violenze che però non hanno mai avuto alcun riscontro fattuale.
I giornali stanno raccontando con dovizia di particolari gli episodi, che mostrano come i minori, quasi tutti provenienti da contesti famigliari critici, fossero sostanzialmente indotti con metodi illegali ad ammettere casi di violenze famigliari per poi giustificare gli affidi famigliari a persone vicine ai dirigenti dei servizi sociali. Un meccanismo che - se venisse confermato l'impianto probatorio - ci rimanderebbe ai figli sottratti dai colonnelli argentini ai genitori torturati nel Garage Olimpo o che, per stare più vicini, ricorda la tragica vicenda della Bassa modenese in cui 16 bambini furono allontanati per sempre dalle famiglie d'origine per accuse mai dimostrate e rivelatesi false.

TOGLIERE BAMBINI A MAMMA E PAPÀ
Leggendo le carte del giudice però, a fronte della mole di materiale raccolto dagli inquirenti, potrebbe sfuggire un filo conduttore che accomuna queste terribili storie. E che il giudice mette nero su bianco a pagina 253 della sua ordinanza: «Costruire un'avversione psicologica dei minori per la famiglia di origine». Togliere bambini a mamma e papà con una facilità estrema, a volte sulla base solo di sospetti e fare di loro ciò che un ente superiore, lo Stato, decide. Per capire l'inchiesta di Reggio Emilia, bisogna accettare di scendere nei bassifondi di questo folle pregiudizio che porta a cosificare il bambino facendolo un oggetto di interessi superiori. Un pregiudizio, quello antifamilista, che investe il ruolo dei genitori, soprattutto maschi, da colpire con ogni mezzo e con ogni scusa, umiliando la loro libertà e amplificando le criticità che ogni famiglia presenta, ma che non sempre deve per forza essere indice di patologia.
I punti focali di questo pregiudizio, che proietta alla lunga l'ingombrante e inquietante immagine di uno Stato, qui rappresentato dai servizi sociali di un Comune, che si prende i bambini, li fagocita in un sistema perverso di dominio e di controllo, è rappresentato dai metodi della Onlus Hansel & Gretel, i cui psicologi «gli assistenti sociali erano convinti che fossero i migliori cui rivolgersi per ottenere il risultato da loro agognato dell'emersione, a tutela dei minori, del ricordo dell'abuso della cui sussistenza erano fermamente convinti». Peccato però che a fronte di questo sforzo non ci fossero abusi da far emergere.
E i servizi sociali di Bibbiano sono così il principale problema di questa storia. E soprattutto la dirigente del servizio finita agli arresti domiciliari, Federica Anghinolfi, perché - come spiegato ieri ai cronisti dal procuratore capo Marco Mescolini - sussistono i requisiti di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. Il giudice stesso conferma di ritenerla «il deus ex machina della gestione dei presunti abusi». Lei che si dimostra avversa al contesto famigliare in virtù - dice il giudice - anche delle sue «profonde convinzioni e condizioni personali a sostenere con erinnica perseveranza la causa dell'abuso da dimostrarsi ad ogni costo». Da che cosa deriva questa testardaggine? Ad esempio dalla sua carenza di equilibrio nel definire le figure maschili in famiglia dei «predatori maschi» e perché lo stesso fondatore della Hansel & Gretel, anch'egli finito ai domiciliari è stato in passato il suo terapeuta.
La donna infatti - e leggendo le carte questo emerge chiaramente - appartiene per ragioni ideologiche ad un contesto che punta alla demolizione della famiglia come è appunto l'universo Lgbt.

LA STORIA DI SILVIA
È lo stesso giudice a rimarcarlo quando dà conto di uno dei sei casi passati al vaglio degli inquirenti. Quello di Silvia (nome di fantasia), una bambina di 11 anni con crisi epilettiche data in affidamento ad una coppia di donne omosessuali unite civilmente da un anno. Due donne - una delle quale legata sentimentalmente in passato alla dirigente dei servizi sociali Anghinolfi - che prendono una bambina su cui ci sono dei sospetti mai dimostrati di abuso o maltrattamenti. Ebbene: alla fine è Silvia che viene maltrattata dalle donne, una delle quali presenta squilibri mentali evidenti.
«La bambina viene fatta oggetto di vessazioni psicologiche del tutto gratuite e nemmeno correlate a comportamenti indisciplinati della stessa, ma esclusivamente condizionati dall'esigenza di denigrare i genitori naturali ovvero dall'utilizzo della piccola come bersaglio di sfoghi o di rabbia dell'una o dell'altra affidataria». Insomma: la bambina viene allontanata dai genitori sulla base di presunti indizi di abusi, viene data in affido a una coppia di donne omosessuali, legate alla dirigente dei servizi, e viene - stavolta davvero - maltrattata dagli affidatari e fatta oggetto di utilizzo di elettrodi durante le seduta con la psicologa del centro Hansel & Gretel affinché riacquisti la memoria sugli abusi. Abusi di cui non ci sarà mai traccia né prova.
Viene inoltre rimarcato che le donne affidatarie hanno in comune con la dirigente del servizio «gli incentivi all'affidamento di bambini a coppie omosessuali nell'ambito del noto movimento Lgbt». In poche parole: le protagoniste di questa storia sono attiviste del movimento Lgbt che si battono per l'adozione - e l'affido - dei bambini alle coppie omosessuali. Un tema di stretta attualità e che è oggetto di vibrate critiche da parte del mondo psicologico e pedagogico. Ebbene: a Bibbiano e senza tanti problemi questo avveniva con il consenso del Comune. E, come abbiamo visto, avveniva con questi risultati. Un elemento in più per rimarcare che un minore non può crescere in un contesto famigliare con due omosessuali.
«Le due donne - scrive - attivissime nel campo della tutela dei diritti della comunità lesbica hanno condizionato la minore nell'imporre di non portare capelli sciolti ispirate ovviamente dal proprio orientamento sessuale».
D'altra parte la Anghinolfi della sua attività di militante Lgbt, anche in chiave di affido famigliare, non faceva mistero. Internet conserva ancora diversi suoi interventi pubblici (convegni, interviste, manifestazioni) proprio a favore della genitorialità gay. Il punto è perché un Comune si fidi a tal punto di una donna così militante da affidarle un servizio così centrale e delicato ed è su questo che il Pd è chiamato a dare risposte, vista la fiducia concessa a paladini di cause, la genitorialità gay, che è bene tenere lontano dai bambini.   
Lo Stato onnipotente che prende i figli fragili o impotenti per farne cosa sua. Abbiamo visto questa ideologia totalitaria all'opera su altri casi legati all'educazione sessuale a scuola o alla precocità sessuale in ambito infantile. Ma anche con i tanti casi di bambini disabili - vedi Alfie Evans o Charlie Gard - in cui doveva prevalere il loro best interest che non ha coinciso con il restare in vita. L'inchiesta di Bibbiano apre uno squarcio inquietante anche su un altro modo di appropriarsi dell'infanzia. Col timbro dei servizi sociali e del "mitologico" welfare targato Emilia rossa.

DOSSIER "SCANDALO BIBBIANO"
Bambini tolti illegalmente alla famiglia

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 29-06-2019

2 - DAGLI USA UNA FORTE SPINTA PER L'ABOLIZIONE DELL'ABORTO
Il Missouri ha chiuso tutte le cliniche per l'aborto, in Alabama una legge lo vieta in ogni caso e i medici rischiano fino a 99 anni di carcere, Trump azzera i fondi federali per la sperimentazione sui feti umani
Autore: Chiara Chiessi - Fonte: Corrispondenza Romana, 26 Giugno 2019

Buone notizie dal Missouri: sarà il primo Stato americano senza cliniche per l'aborto, in quanto il dipartimento della sanità non ha rinnovato la licenza all'unica clinica rimasta, impedendo dunque l'aborto in tutto il territorio.
Il Senato del Missouri, a maggio scorso, ha approvato una legge (firmata anche dal governatore Parson) che vieta l'aborto dopo l'ottava settimana di gravidanza (contro le precedenti 21 settimane) anche in caso di volenza.
Un fatto non isolato: in Alabama ad esempio a metà maggio è stata approvata una legge che vieta l'aborto in ogni stadio, anche nei casi di violenza. Per i medici che praticano un aborto sono previsti fino a 99 anni di carcere.
Il Missouri diventerà il quinto stato americano in cui l'aborto sarà vietato dopo che è stata rilevata l'attività cardiaca del bambino: ci sono anche il Kentucky, il Mississippi, l'Ohio e la Georgia e sarà il sedicesimo tra i cinquanta Stati americani ad aver introdotto misure restrittive per l'aborto.
L'obiettivo dei promotori di queste leggi è di arrivare alla Corte Suprema dove la maggioranza conservatrice potrebbe rovesciare la Roe vs Wade.
Buone notizie anche dal presidente Trump: recentemente ha deciso di azzerare i fondi federali per la sperimentazione medica sui feti umani, finanziata regolarmente dalle precedenti amministrazioni statunitensi, sia democratiche sia repubblicane.
Dall'altro verso c'è ancora la legislazione di New York che permette l'aborto fino all'ultimo giorno di gravidanza, segno che c'è ancora tanto lavoro da fare per eliminare le leggi ingiuste che calpestano il diritto alla vita dei più piccoli.

Nota di BastaBugie: Stefano Magni nell'articolo seguente dal titolo "Usa, basta fondi pubblici alla ricerca che usa i feti" parla dell'amministrazione Tump che ha chiuso il rubinetto dei fondi pubblici agli enti che praticano la ricerca usando tessuti prelevati da feti abortiti. Si tratta di una decisione presa dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (Hhs), equivalente del Ministero della Sanità. Un piccolo passo, ma con un grande significato.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 7 giugno 2019:
L'amministrazione Tump ha chiuso il rubinetto dei fondi pubblici agli enti che praticano la ricerca usando tessuti prelevati da feti abortiti. Si tratta di una decisione presa dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (Hhs), equivalente del Ministero della Sanità. Un piccolo passo, ma con un grande significato.
A prima vista si tratta solo di un singolo provvedimento amministrativo: la cancellazione di un contratto da 2 milioni di dollari con l'Università della California San Francisco, secondo il quale si sarebbe dovuta finanziare la ricerca medica anche con uso di tessuti umani fetali. Questi tessuti rientravano nelle categorie di "topi umanizzati", "tessuti umani fetali", "tessuti per topi umanizzati". Per "topi umanizzati" si intende una chimera creata in laboratorio con l'iniezione di cellule umane in un topo per creare nel corpo dell'animale un sistema immunitario analogo a quello di un uomo, su cui sperimentare nuove medicine. Col dettaglio non da poco che finisce, in questo modo, per usare indirettamente cavie umane. I tessuti sono infatti prelevati da feti abortiti di recente. Da quando l'Hhs ha iniziato a indagare, nell'estate del 2018 ha individuato e bloccato un contratto stipulato dalla Food and Drug Administration (Fda) con l'Advanced Bioscience Resources, agenzia che procura tessuti fetali a scopo di ricerca. Secondo lo Us General Services Administration, sono stati stipulati almeno otto contratti di questo genere dal 2012 ad oggi.
Torna alla mente del pubblico l'inchiesta su Planned Parethood (l'organizzazione che promuove e pratica l'aborto a tutti i livelli) che rivelò un lauto commercio di organi e tessuti di bambini abortiti. Anche l'aborto tardivo, recentemente legalizzato in Virginia e a New York, rientra nella stessa questione. Infatti la ricerca usa soprattutto tessuti fetali prelevati da bambini già in gran parte formati, dalla 19ma alla 24ma settimana (in Virginia l'aborto è ora legale fino alla 25ma settimana, nel New York fino alla 24ma). E' questo il caso: i tessuti umani fanno gola a molti, anche ai ricercatori. Anche a spese del contribuente. L'amministrazione repubblicana è intervenuta almeno su quest'ultimo aspetto, dove può intervenire direttamente, cancellando i contratti e ordinando la cessazione della sperimentazione con tessuti di feti abortiti in tutte le strutture del National Institutes of Health (Nih). Per quanto riguarda le ricerche che avvengono al di fuori del Nih, ma richiedono fondi pubblici, i casi verranno giudicati da un comitato etico. Le università private che usano fondi privati non sono coinvolte nel provvedimento. Le linee guida sono chiare: basta con la sperimentazione sui feti umani.
Le critiche da parte del mondo scientifico e dell'opposizione democratica sono state immediate. Secondo il mondo accademico, si tratta di un duro colpo alla ricerca medica, perché la sperimentazione che si avvaleva di questi "materiali" contribuiva alla lotta contro l'Hiv e il cancro. L'opposizione Democratica, come sempre su questi temi, grida al pericolo del "ritorno al medioevo". Come ha già fatto ieri Lois Frankel, deputata Democratica della Florida: "Gli Usa stanno tornando direttamente ai tempi bui". I Repubblicani hanno comunque avuto la risposta pronta, in difesa del diritto alla vita di tutte le persone, anche quelle non ancora nate. Come ha sottolineato il senatore Repubblicano James Lankford, dell'Oklahoma: "Non c'è mai un momento nell'esistenza in cui un bambino non era ancora un bambino".
Ed è soprattutto questo il senso che l'amministrazione repubblicana ha dato a questo ultimo giro di vite: "Promuovere la dignità della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale è una delle maggiori priorità dell'amministrazione Trump". Il fatto in sé va letto, dunque, alla luce di questa motivazione. E' un'ulteriore trincea a difesa del diritto alla vita, oltre alla nomina di nuovi giudici pro-life alla Corte Suprema che a loro volta hanno indirettamente ispirato l'approvazione di legislazioni anti-abortiste in ben 30 dei 50 Stati americani.

Fonte: Corrispondenza Romana, 26 Giugno 2019

3 - CARI GENITORI, NON DITEMI SEMPRE CHE SONO BRAVISSIMO!
Valorizzare l'impegno dei figli deve essere un modo per stimolare la loro libertà, non per schiacciarla con false e opprimenti pretese di eccellenza
Autore: Cristina Buonaugurio - Fonte: Aleteia, 18 marzo 2019

Quante volte i genitori si sentono dire che è importante adoperarsi per creare la base di una buona autostima nei figli?
E allora giù con il massimo impegno a sottolineare ogni piccola conquista dei loro pargoli, ad evidenziare i loro successi, magari esagerando con i complimenti, oltrepassando la realtà, usando in continuazione superlativi non necessari. Ogni scarabocchio diventa un capolavoro e un bambino con capacità nella media diventa un supereroe agli occhi di mamme e papà, spinti dalle migliori intenzioni.
Ma siamo sicuri che sia il modo giusto per aiutare i nostri figli a formarsi un'adeguata stima di sé?
Proprio su questo ho avuto modo di riflettere negli ultimi giorni, in seguito ad una riunione alla scuola materna del mio figlio maggiore (quella che ora si chiama scuola dell'infanzia). Le maestre chiedevano alle mamme presenti proprio di non esagerare con i complimenti, perché non sempre l'immagine che viene rimandata al bambino corrisponde alla sua realtà. E spesso l'uso eccessivo di frasi come "Sei bravissimo! Sei eccezionale! Sei il migliore!" contrasta con le frustrazioni che normalmente i bambini vivono in ambito scolastico. Inoltre etichettare un bambino come il "top del top" lo priva dello spazio mentale necessario ad una crescita ulteriore, a quel miglioramento costante a cui tutti siamo chiamati: se ho già raggiunto il livello più elevato di bravura, cosa mai dovrò migliorare?

COME COMPLIMENTARSI CON I FIGLI SOSTENENDO UNA SANA AUTOSTIMA
Con questo non voglio dire che non bisogna fare i complimenti ai propri bambini o che bisogna sottolineare solo i loro errori. In tal modo crescerebbero assolutamente privi di autostima, credendo di essere totalmente incapaci o sbagliati in tutto. Ogni bambino è capace, magari in alcune cose più che in altre: è compito del genitore indicargliele, ma anche sostenerlo perché affini anche le altre competenze.
D'altro canto complimentarsi con i figli, evidenziare le loro conquiste e far notare le loro capacità è giusto e doveroso: aiuta i bambini a sentirsi apprezzati ed è la base affinché imparino ad apprezzare se stessi (e gli altri). A patto che quanto detto corrisponda alla realtà. E che non faccia sentire i bambini sotto pressione al pensiero di non essere all'altezza della situazione o del compito.

1) ESSERE ONESTI
Se partiamo dal presupposto che i bambini non sono stupidi e hanno la capacità di riconoscere la realtà, quindi anche il valore del proprio operato, va da sé che sono perfettamente in grado di comprendere quando i genitori esagerano. Il punto è che quando questo accade, il bambino, che per natura tende a credere ai genitori, rimane disorientato perché non sa se dar retta a se stesso o a mamma e papà. Capisce che la realtà e la valutazione dei genitori non corrispondono e non sa cosa credere.
Dire "bravissimo" o "eccellente" di fronte ad un disegno colorato senza uscire dai bordi, ai compiti svolti bene o al grembiule allacciato precisamente è una forte tentazione per qualsiasi genitore. Il successo del proprio figlio è il successo dei genitori, quindi elogiarlo diventa un modo per sentire che si sta facendo un buon lavoro. Eppure sarebbe un errore cedere a questa tentazione. O quanto meno cedervi ogni volta: è chiaro che la prima volta che viene raggiunto un nuovo risultato va sottolineato ed evidenziato, così che il bambino si senta riconosciuto e valorizzato.

2) EVIDENZIARE L'IMPEGNO
Ma non bisogna mai scostarsi dalla realtà: l'elogio deve riconoscere qualcosa che realmente c'è. E deve sottolineare l'impegno che il bambino mette nel fare qualcosa: "Ho visto come ti sei impegnata/o. Hai visto cosa sei riuscita/o a fare?" "So che sta facendo del tuo meglio, continua così!" "Se ti impegni diventerai sempre più brava/o!"
Allo stesso modo, va indicato al bambino quando non si è impegnato abbastanza in qualcosa che gli è stato detto di fare o che ha scelto di fare: "Forse se ti fossi impegnato di più avresti raggiunto un risultato migliore".
Bisogna fare in modo che ci sia sempre corrispondenza tra quello che un genitore (o un adulto in generale) dice e quello che realmente è avvenuto. Così che il bambino possa ritrovarsi e riconoscere ciò che avviene attorno a sé, oltre ad apprendere che c'è un nesso di causa-effetto tra l'impegno profuso e i risultati ottenuti.
Premiare l'impegno di un figlio, non il suo risultato, deve essere il primo obiettivo di un genitore. Riconoscendo anche quando il prodotto non è dei migliori, con onestà ed autenticità. Solo in questo modo anche il bambino imparerà l'autenticità e l'obiettività nel valutare il proprio operato e non pretenderà di ricevere ottime valutazioni anche quando esso non è dei migliori.

3) CHIEDERE IL PARERE
Se sono educati nell'autenticità e all'obiettività, i bambini impareranno a riconoscere i propri punti di forza e di debolezza e accetteranno giudizi non eccelsi, perché in grado di comprendere che corrispondono alla realtà. Inoltre, i bambini sanno valutare il proprio operato prima ancora di ricevere giudizi e complimenti dagli adulti.
Per questo motivo i genitori possono chiedere al figlio la sua opinione su quanto ha fatto, prima di esprimere un giudizio: "Tu cosa ne pensi? Secondo come hai fatto questa cosa?" Logicamente poi il genitore dovrà correggere il bambino se il suo giudizio non è corretto (per eccesso o per difetto), per aiutarlo ad essere capace di autovalutarsi in modo obiettivo.
Ciò vuol dire che tanto i genitori quanto i bambini devono accettare che la perfezione non esiste, che ognuno ha i suoi limiti (a volte maggiori, a volte minori) e che va bene così. Amo imparare ma odio essere forzato!

DUE PERICOLI
Ci sono due pericoli nascosti dietro un uso inadeguato ed inappropriato dei complimenti.
Il primo è identificabile nella difficoltà di alcuni genitori ad accettare il limite del proprio figlio. In quel caso le lodi eccessive e non veritiere diventano un modo per non considerare il problema, andare oltre come se non esistesse. Alla base di questo comportamento ci sono: una sorta di senso di colpa per aver generato un figlio che non è perfetto, un senso di inadeguatezza nel far fronte ai suoi limiti e il falso mito della perfezione che tutti dobbiamo raggiungere.
La realtà però è che nessuno è perfetto, che i genitori non hanno colpe per eventuali problemi dei figli e che solo riconoscendoli si impara a camminare accanto al figlio e ad aiutarlo nel limite del possibile. In questo cammino sarà bene evidenziare ogni piccolo traguardo raggiunto, ma anche tenere ben fissa in mente la realtà oggettiva del figlio e anche qual è il livello che concretamente potrà raggiungere.
Il secondo rischio si cela dietro l'idea di alcuni genitori (e non solo!) che esagerando nei complimenti si invogliano i più piccoli a dare sempre il massimo, a perseguire sempre i risultati migliori. Il messaggio che però arriva ai figli in questo modo è "Io voglio che tu sia perfetto" e sappiamo che ciò è impossibile.
Ma i figli non lo sanno e si sforzeranno in ogni modo per raggiungere quella perfezione tanto desiderata da mamma e papà. Ciò può portare a diverse complicazioni nel percorso di crescita, che spesso si manifestano pienamente solo una volta diventati adulti, ma soprattutto va a limitare la libertà dei bambini. Che pur di essere accettati svilupperanno un Falso Sé, una maschera di perfezione inesistente, che li farà crescere perennemente insicuri e che prima o poi si sgretolerà.
Oppure si ribelleranno a quell'idea di perfezione e faranno l'esatto contrario di ciò che i genitori desidererebbero, nel tentativo di prendersi uno spazio di libertà, che però è fasulla e per questo non li aiuterà (neanche in questo caso) a formarsi un Vero Sé. Laddove c'è ribellione, infatti, non c'è mai vera libertà perché si compiono scelte in opposizione a qualcuno/qualcosa e non per convinzione personale.
Crescere i figli nell'autenticità, allora, si dimostra l'unico modo per aiutarli ad essere a loro volta autentici e liberi. Ed è una palestra di verità anche per gli adulti.

Fonte: Aleteia, 18 marzo 2019

4 - NONOSTANTE LA DISPERAZIONE DI UN POPOLO, NON SI PARLA PIU' DI VENEZUELA NEI TELEGIORNALI
Eppure per mancanza di cibo, medicine e servizi essenziali 80.000 venezuelani al giorno fuggono dal socialismo del XXI secolo incarnato dal dittatore Maduro (VIDEO: intervista a Marinellys Tremamunno)
Autore: Marinellys Tremamunno - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 22-06-2019

L'argomento Venezuela è scomparso un'altra volta dai telegiornali italiani. Purtroppo, la crisi del Paese sudamericano per mancanza di cibo, medicine e servizi essenziali è diventata normalità. Non fa nemmeno notizia l'esodo di massa che continua a svuotare il Paese ogni giorno: 80.000 venezuelani attraversano quotidianamente il confine con la Colombia e, secondo un recente rapporto dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), più di 80 venezuelani sono morti o scomparsi negli ultimi due mesi, dopo essersi imbarcati sui gommoni nel tentativo di fuggire verso le isole dei Caraibi.
Si tratta dell'esodo più grande nella storia dell'America Latina. Lo ha confermato il rapporto dell'Acnur, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati. Sono più di 4 milioni i venezuelani che hanno abbandonato impauriti il Socialismo del XXI secolo e questo soltanto tra il 2014 e il 2018. Ma la cifra potrebbe essere drammaticamente superiore, se consideriamo che non conta i venezuelani senza status migratorio regolare e neanche quelli con doppia cittadinanza (un numero molto alto per un Paese che in passato ha accolto migliaia di migranti), il che dimostra che l'esodo non si è mai fermato, neppure con il blocco delle frontiere (da febbraio a maggio) per ordine del dittatore Nicolas Maduro.

ESODO BIBLICO
E di questi 4 milioni di venezuelani, 3.2 milioni si sono rifugiati in America Latina e nei Caraibi. Ecco perché l'ambasciatore argentino presso la Santa Sede, Rogelio Pfirter, ha parlato del Venezuela nell'incontro sui "Migranti e rifugiati", promosso dalla stessa ambasciata lo scorso mercoledì 19 giugno nella sede di Radio Vaticana. È un "vero e proprio dramma umanitario", ha sottolineato l'ambasciatore, aggiungendo che recentemente l'Argentina ha concesso 150.000 permessi di soggiorno per dare accoglienza ai venezuelani. "Sono state, inoltre, adottate delle misure per agevolare i venezuelani nelle pratiche nell'ottenimento dei permessi, per regolarizzare la loro situazione migratoria, accelerare la convalidazione di titoli emessi dalle competenti autorità venezuelane e promuovere l'inserimento sociale nella comunità che li accoglie". Un'azione che manca completamente in seno al governo italiano, che guarda dall'altra parte ogni volta che si deve affrontare l'argomento venezuelano.
Dunque, secondo l'Acnur, più del 10% della popolazione è scappata dal Venezuela. C'erano 31.028.637 abitanti nell'ultimo censimento del 2011, ma se andiamo a vedere l'esodo dall'inizio della cosiddetta "rivoluzione" di Hugo Chavez nel 1999, allora il numero potrebbe essere davvero spaventoso. Tuttavia, sorge una domanda: perché scappano i venezuelani? Per le conseguenze del fallimento di un intero Paese, distrutto dall'imposizione di un sistema statalista, totalitarista, in nome del "Socialismo del XXI Secolo".
La crisi umanitaria e la violenza sono le minacce più devastanti nella società. Secondo un rapporto realizzato da 11 organizzazioni no profit dedite alla difesa del diritto alla salute dei venezuelani, da tre anni 18.7 milioni di persone non hanno garanzie di accesso alla diagnosi o al trattamento medico. Tra queste, 7.4 milioni di ipertesi, 2.4 milioni di diabetici, 6 milioni con infezioni respiratorie acute (il 42% sotto i cinque anni). Più di 300.000 persone con diverse patologie croniche sono a rischio di morte perché non ricevono le loro medicine; ottomila donne hanno il cancro al seno, 13.000 un linfoma, 2.700 la sclerosi multipla, 200 soffrono di ipertensione polmonare e, tra le altre patologie, hanno subìto danni alla loro salute e sono in pericolo di vita. Inoltre, le probabilità di sopravvivenza per le 140.000 persone malate di cancro e per le più di 300.000 con gravi patologie cardiache sono quasi nulle.

STATO INFERNALE
Al tempo stesso, l'orrore è diventato politica di Stato. Solo durante il governo di Maduro, delfino di Chávez, si sono contati più di 15.000 arresti per motivi politici; oltre la metà di loro sconta ancora misure cautelari, secondo dati del Foro Penal Venezolano, organizzazione dedicata alla difesa gratuita delle vittime di persecuzione per motivi politici in Venezuela. L'Organizzazione di Stati Americani (Osa) ha consegnato alla Corte penale internazionale un grosso fascicolo con 576 denunce di tortura e 200 morti, come conseguenza dell'azione repressiva del regime durante le proteste antigovernative avvenute dal 2014 al 2017. E, al momento dell'arrivo dell'Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet, il direttore del Foro Penal Venezolano ha denunciato su Twitter che ci sono 693 prigionieri politici.
A tutto questo si aggiunge uno stipendio minimo di circa sei dollari al mese. Il 90 per cento dei venezuelani è privo del reddito sufficiente per comprare il cibo e ha un'aspettativa di vita che si è ridotta di 3,5 anni. Di fronte a questo "tempo di angoscia", c'è chi scappa come può ma c'è anche chi decide di mettere fine alla propria vita; ciò significa che il numero di suicidi si è quadruplicato dall'arrivo di Chávez nel 1999, trasformando il Venezuela nel Paese con il più alto tasso di suicidi al mondo. Lo ha confermato il sociologo Roberto Briceño León, direttore dell'Ovv: "Prima del chavismo, il tasso di suicidio si attestava tra le quattro e le cinque persone ogni 100.000 abitanti. A partire dal 2015 i suicidi sono saliti alle stelle, in media diciannove persone ogni 100.000 abitanti".
Una crisi degna di essere ricordata nel contesto della Giornata Mondiale dei Rifugiati. E non solo. Una crisi che deve essere approfondita proprio per capire come i socialisti-comunisti e il crimine organizzato possano sequestrare un intero popolo fino a portarlo al fallimento. [...]

Nota di BastaBugie: l'autrice dell'articolo, Marinellys Tremamunno, ha scritto un libro sulla situazione in Venezuela dal titolo "L'Eden del diavolo" che sarà disponibile in libreria dall'11 luglio. Un'occasione unica per conoscere l'angoscia di un popolo di maggioranza cattolica attraverso le testimonianze dei suoi Pastori, raccolte in questo libro edito da Infinito Edizioni. Interessante anche il precedente libro di Marinellys: Venezuela, il crollo di una rivoluzione.
Nel seguente video (durata: 7 minuti) l'intervista esclusiva a Marinellys Tremamunno del 18 agosto 2018.


https://www.youtube.com/watch?v=_pHspudL5Yg

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 22-06-2019

5 - LA CASTITA' E' UNA VIRTU' DI GRANDE BELLEZZA E SPLENDORE, MA DIFFICILE DA ACQUISTARE
Richiede un'ascesi intensa e continua (infatti 'castità' che viene da 'castigare'): per i non sposati consiste nell'astinenza da tutti atti e piaceri sessuali, per gli sposati invece nella moderazione in questi atti e piaceri
Fonte Radio Roma Libera, 12-16 Febbraio 2019

In una visione di Santa Gertrude la Grande, vissuta nel duecento in Germania ed una delle più grandi mistiche della Chiesa Cattolica, l'evangelista San Giovanni le apparve e le disse che come premio della sua insigne Castità: "Ho ricevuto in Cielo un posto che si distingue per la sua dignità particolare in cui io, nella gloria e nel Sovraluminoso Splendore raccolgo più direttamente i raggi di quell'amore che è 'uno Specchio senza macchia dell'attività di Dio e un riflesso della luce perenne' " (Sap.7.26).
Vediamo che la Castità è una virtù di grande bellezza e splendore, una virtù difatti che vale più di tutti i tesori di questa terra. Allo stesso tempo sappiamo che è una virtù difficile da acquistare in quanto richiede un'ascesi intensa e continua, cosa che si manifesta già nella parola stessa "castità" che viene dalla radice "castigare".
S. Paolo dice: "Castigo il mio corpo e lo trascino in schiavitù." Per non sposati, la castità consiste nell'astinenza da tutti atti e piaceri sessuali; per sposati consiste nella moderazione in questi atti e piaceri, o in alternativa nell'astinenza totale se tutti e due sono d'accordo nel farlo.

LA PUREZZA DEL CUORE
Un'altra parola per la castità è la 'purezza' nel senso di purezza del cuore, dell'amore. Questa parola ci mostra che la virtù in questione è qualcosa di assoluto ed incontaminato. La ragione di questo è che qui si tratta del nostro amore per Dio o immediatamente, o mediatamente tramite le creature. Questa castità, questa purezza del cuore, perché è così difficile da acquistare? Perché richiede una specie di castigazione di sé stessi? A causa del Peccato Originale, che ha diminuito il controllo della ragione sui sensi (che comprendono anche le emozioni), e perciò ha condotto alla 'Concupiscenza': la concupiscenza che è il desiderio di soddisfare i sensi contro il giudizio della ragione. Ora la virtù che si oppone a questo male è la virtù cardinale della temperanza o moderazione.
La temperanza nel campo della sessualità si chiama la castità. Per l'uomo ferito nella sua natura dal Peccato Originale, è già abbastanza difficile resistere alla tentazione della carne, ma nella nostra epoca, quando si riuniscono insieme il Mondo, la Carne, e il Demonio in una vera e propria congiura contro l'integrità dell'uomo, è divenuta ancor più dura la resistenza.
Il Mondo si manifesta nel cinema, nella televisione, in internet, libri, pubblicità, musica, mode, e tutti i mass-media, ed anche nei programmi scolastici delle scuole, che, nel nome della 'letteratura' introducono l'oscenità nei cuori della gioventù e persino dei bambini, per non parlare dei corsi di educazione sessuale che seguono l'idealogia pervertita e pervertente di 'Gender'.
Satana, di cui la presenza è segnalata dalla natura universale e sistematica delle sue operazioni, agisce qua in una maniera attenta e spietata. Il suo motivo è il suo odio contro Dio che vuole ferire, attaccando l'uomo fatto secondo la Sua immagine e somiglianza, particolarmente se membro del Corpo Mistico di Cristo.
Opera qui con un assalto brutale sugli occhi e sulla fantasia tramite immagini sempre più audaci, con le sue promesse vuote, e le sue proposte di gioia senza nome, di felicità terrena, intimità, e soprattutto dell'amore. Si insinua nella parte più intima e segreta della persona, per contaminarla poi e attirarla verso di lui.

PERCHÉ IL DEMONIO SI INTERESSA AI PECCATI CONTRO LA CASTITÀ?
Solo perché sono peccati gravi, peccati mortali. Ma perché sono gravi? Per capire questo, bisogna chiederci qual è lo scopo, il fine della sessualità. Nostro Signore ha creato tutto con uno scopo, una finalità. La sessualità ha la finalità della procreazione, dice San Tommaso, "come l' occhio è fatto per vedere".
Ora, in quanto la procreazione, o più precisamente la conservazione del genere umano in vita, è il bene naturale più grande di tutti secondo San Tommaso, ne consegue che la corruzione di questo bene è un gran male, secondo il proverbio scolastico: Corruptio optimi pessima est. Per questo è un grave peccato l'impurezza in castità.
Vogliamo sentire ciò che San Pio X dice sull'impurezza nel suo Catechismo. 'E' grande il peccato di impurezza?' chiede lui, e risponde: 'Il peccato di impurezza è un peccato gravissimo ed abominevole dinanzi a Dio e agli uomini; avvilisce l'uomo alla condizione dei bruti e lo trascina a molti altri peccati di impurezza e provoca i più terribili castighi in questa vita e nell'altra'.
La peccaminosità particolare dell'impurezza sta nel fatto che questi peccati vengono commessi contro il proprio corpo, secondo S. Paolo nella 1° lettera ai Corinzi. Sono ancora più gravi quando la persona è battezzata, perché allora pecca anche contro Nostro Signore Gesù Cristo di cui (in quanto Corpo Mistico) è membro, e contro lo Spirito Santo, di cui è il tempio.
Aggiungiamo che ricevere la santa Comunione nello stato di peccato mortale che è conseguenza di questo tipo di peccato, è un ulteriore peccato mortale, ossia un sacrilegio. Lo stesso Catechismo insegna al riguardo : "Chi sa di essere in peccato mortale che cosa deve fare prima di comunicarsi? Chi sa di essere in peccato mortale deve, prima di comunicarsi, fare una buona confessione, non bastando l'atto di contrizione perfetta senza la Confessione a chi è in peccato mortale, per comunicarsi come conviene".

GRAVITÀ DEL PECCATO CONTRO LA PUREZZA
I peccati contro la purezza sono tutti gravi: sia quei commessi da soli, sia con qualcun altro, sia colla contraccezione, sia colla fantasia; sono ancora più gravi se la persona in questione è battezzata, e, se si tratta di due persone, se uno dei due o tutti e due sono sposati con un altro, se uno o due sono consacrati, o se tutti i due sono dello stesso sesso.  Anche è un peccato grave suscitare la passione sessuale, senza però completare l'atto, perché è già l'inizio dell'atto e l'incontro fornisce l'occasione per completare l'atto. Si ricordi che nell'atto di dolore si promette di 'evitare le occasione del peccato'.
Purtroppo nel mondo di oggi questi peccati non vengono più considerati come peccati, ma persino come un diritto dell'uomo. Come ci dobbiamo comportare da buoni cattolici? Noi cattolici dobbiamo nuotare contro la corrente di una perversa generazione, perché solo chi nuota contro la corrente può raggiungere l'acqua sana, fresca, e pura. Ascoltiamo gli Apostoli che vissero in un'epoca simile alla nostra.
San Pietro scrive (I. 4. 2-4): non si deve "servire più alle passioni umane ma alla volontà di Dio, nel tempo che gli rimane in questa vita mortale. Basta col tempo trascorso nel soddisfare le passioni del paganesimo, vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni… per questo trovano strano che voi non corriate insieme con loro verso questo torrente di perdizione e vi oltraggiano".
San Paolo scrive (1. Tess. 4. 3-5, 7): "Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio. Dio non ci ha chiamati all'impurezza, ma alla santificazione."
San Pio X insegna nel suo Catechismo che per mantenerci casti "Conviene fuggire cattive compagnie, la lettura di libri e dei giornali cattivi, l'intemperanza, il guardare immagini indecenti, gli spettacoli licenziosi, le conversazioni pericolose e tutte le occasioni di peccato. Una persona che trova che le sue forze naturali sono inadeguate a mantenere la castità deve pregare l'aiuto di Dio che non chiede mai l'impossibile".
Viene raccomandato il ricorso frequente al Sacramento della Penitenza, alla santa Comunione quando la persona è in uno stato di Grazia, e la recita fervorosa del Santo Rosario. Verrà dato l'aiuto necessario in modo particolare agli sposi mediante le grazie che provengono dal Sacramento del Matrimonio.

UN CASTO FIDANZAMENTO
Per fidanzati: come si devono comportare? Il fidanzamento non ha senso se non in rapporto al matrimonio. In vista del matrimonio, però, si devono comportare in modo modesto, puro, moderato e disciplinato, mai comportandosi in un modo in cui si vergognerebbe essere visti ad esempio dai propri genitori.
Solo così si possono preparare a un matrimonio stabile e duraturo. La preparazione peggiore al matrimonio è l'impurezza tra i fidanzati perché crea un terreno edonistico incapace di sostenere una vita matrimoniale autentica fino alla morte. Anzi, è il modo ottimo per distruggerla già prima che non venga in esistenza.
Talvolta qualcuno si chiede perché tanti matrimoni falliscono oggi. La risposta deve essere perché vengono visti come qualcosa di ordine meramente naturale. I sentimenti vengono glorificati, preparano un terreno fatale per il matrimonio, e quando dopo il matrimonio vengono meno,il rapporto si scioglie.
C'è un edonismo onnipresente, un'ignoranza sulla natura del matrimonio, la sua istituzione divina, la sua natura sacramentale; non c'è preghiera, non c'è Fede. La Fede illuminata dalla dottrina cattolica e vivificata dalla Carità, è la preparazione indispensabile per il matrimonio e per qualsiasi altra scelta o azione della nostra vita.

LA CASTITÀ NELLA VITA CONSACRATA
Una parola sulla Castità perfetta. Questa specie di castità si distingue per un voto o una promessa solenne e per il suo scopo che è cioè di dare sé stessi a Dio completamente con il cuore indiviso. Una differenza particolare tra la vita matrimoniale e la vita consacrata è la capacità della persona consacrata di darsi completamente a Dio con cuore indiviso.
Anche se San Paolo ne parla esplicitamente, molti uomini della Chiesa di oggi pretendono che tutti e due i tipi di vita siano sullo stesso livello. Non è vero. La castità perfetta o verginità consacrata, è un segno più chiaro del matrimonio, dell'unione di Cristo alla Sua Chiesa. Sappiamo che una caratteristica del matrimonio sacramentale è il segno dell'Unione di Cristo alla Sua Chiesa, ma la vita consacrata ne è un segno ancor più chiaro, come dice Papa Pio XII nella sua enciclica Sacra Virginitas. Nella parola di S. Cipriano, queste anime consacrate sono uguali agli angeli di Dio. Il loro amore possiede una purezza e splendore particolare.
La vita consacrata si caratterizza per i tre voti: i voti della castità, obbedienza, e povertà. Questi voti combattono le tre concupiscenze conseguenti al Peccato Originale. La prima è la concupiscenza degli occhi che è il desiderio di possedere cose e informazioni in modo eccessivo: contro questa concupiscenza sta il voto di povertà; la seconda è la concupiscenza della carne, di cui ho appena parlato: il voto in questione è quello della castità; la terza è la concupiscenza della propria eccellenza, la concupiscenza spirituale, la superbia della vita: il voto che contrasta questa concupiscenza è quello della ubbidienza.
Per mostrare che questo tipo di vita, la vita di perfetta castità, è più alta di quello matrimoniale, il concilio di Trento dichiara infallibilmente che è beatius et melius, vivere così: vuol dire più felice e migliore. Con queste riflessioni sulla Castità perfetta, siamo tornati all'inizio di questa conferenza: lo splendore della castità. La dottrina della Santa Chiesa Cattolica sulla castità è logica anche se è considerata eccessiva dai figli del mondo.
In verità però non è eccessiva, ma molto realista: è un richiamo alla ragione e al buon senso, una sfida alla maturità, alla responsabilità, alla integrità, ed al coraggio. Non siamo irrazionali; non cediamo alle convenzioni di un mondo sempre più degradato e pervertito; non seguiamo le nostre emozioni disordinate a causa del Peccato Originale, che conducono, infine, solo al sentimento del vuoto, della tristezza, e persino alla disperazione, per non parlare dell'Inferno. Bensì controlliamoci e moderiamo le nostre emozioni con la facoltà più alta della Ragione per vivere in pace e felicità, nella pienezza delle virtù.

Fonte: Radio Roma Libera, 12-16 Febbraio 2019

6 - L'ITALIA E' IL PAESE PIU' TARTASSATO DALL'UNIONE EUROPEA: LA PROCEDURA DI INFRAZIONE FATELA A VOSTRA MAMMA
Il nostro Paese non è in debito con la UE, ma in credito (di 146 miliardi), siamo una grande potenza industriale (e culturale) che vogliono sottomettere, non facciamoci più umiliare ne' spolpare
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero, 24 giugno 2019

Tutti parlano della "procedura d'infrazione" - ossia della punizione, con tanto di multa - che la UE intenderebbe infliggere all'Italia per "deficit eccessivo". Ma nessuno spiega se è giusto, chi sono i "punitori" e cosa li muove.
Il professor Luca Ricolfi (area centrosinistra) ha osservato sul "Messaggero" che le cosiddette "regole" vengono fatte valere dalla Commissione europea con una "fortissima discrezionalità", cosicché "sono state tranquillamente ignorate quando a violarle erano Paesi come la Francia o la Germania". Mentre per l'Italia si decide in base al governo.
Così è accaduto "che al governo italiano fosse concessa ogni sorta di sforamento e dilazione negli anni di Renzi e Gentiloni...  e, simmetricamente, ora accade che... al governo italiano venga assai più perentoriamente richiesto di obbedire alle regole".  In sostanza vogliono mettere in riga l'Italia che ha la colpa di aver votato Lega.
Le regole europee sono usate dalla Commissione per costringere l'Italia a sottomettersi e per imporre le sue politiche economiche che si sono rivelate fallimentari  (hanno infatti portato povertà, recessione e disoccupazione).
La cosa che sconcerta è l'assurdità dei pretesti che accampano per colpirci: in questo caso l'irrilevante esiguità della variazione del deficit, che è ben inferiore al deficit della Francia.
Ma nella narrazione corrente sembra che l'Italia meriti di essere punita perché sarebbe spendacciona e danneggerebbe gli altri partner europei i quali sarebbero stanchi di "pagare" i suoi vizi.
Anzitutto va detto che l'Italia è fra i paesi più rigorosi e disciplinati perché da quasi trent'anni è in avanzo statale primario (un economista l'ha definito: "un record assoluto a livello mondiale").

MA C'È DI PIÙ
Ieri Matteo Salvini ha dichiarato: "All'Unione europea gli italiani stanno regalando decine di miliardi (e sangue) da anni, adesso basta".
È vero? Sì. È esattamente così. Come ha fatto notare Fabio Dragoni, dal 2000 al 2017 noi abbiamo versato alla UE molto più di quanto abbiamo ricevuto: precisamente 88,720 miliardi in più che, evidentemente, sono andati a beneficio degli altri partner della UE. Inoltre abbiamo contribuito al Fondo Salva Stati con 58,200 miliardi (Fonte DEF 2019).
In totale fanno 146,920 miliardi di cui hanno beneficiato gli altri paesi europei che poi oggi - incredibilmente - vogliono la procedura contro l'Italia per uno scostamento minimo del nostro deficit previsto.
È grottesco e ingiusto: con tutti quei soldi avremmo addirittura abbattuto il debito (oltreché il deficit) e rilanciato la nostra economia (con forti investimenti in opere pubbliche).
È assurdo che l'opposizione non faccia fronte comune col governo contro questa palese iniquità. È anche avvilente che sui media sia l'Italia ad apparire in colpa. Eppure noi non siamo debitori della Ue, bensì creditori. Perché non rivendicarlo tutti uniti?
Forse qualcuno in Italia tifa per la procedura d'infrazione per dare un colpo ai "sovranisti"?  Qualcuno in Italia pensa di avvantaggiarsi se la UE ci impone di dare un nuovo colpo a sanità e pensioni, se ci costringe a una nuova stangata fiscale e a una nuova recessione? C'è chi si aspetta un aiuto straniero contro Salvini? Spero di no.

LA CAUSA DELLE SCIAGURE ITALIANE
La "chiamata dello straniero" è sempre stata la causa di tutte le sciagure italiane. La storia insegna che le invasioni, le devastazioni e i saccheggi degli eserciti europei nel nostro Paese sono stati possibili per le divisioni fra gli italiani e perché qualcuno di loro chiamava quell'"aiuto" contro altri italiani.
Esemplare il caso dell'Italia rinascimentale che era il faro mondiale della civiltà (nelle corti europee si imparava l'italiano come oggi si studia l'inglese).
Essendo purtroppo divisa in tante fazioni contrapposte fu un boccone ghiotto per gli eserciti "europei"  che non trovavano mai una resistenza concorde.
Lo ha raccontato nella sua "Storia delle repubbliche italiane"  lo storico ed economista ginevrino Sismondo de Sismondi: "Alla fine del secolo XV i signori delle nazioni francese, tedesca e spagnola furono tentati dall'opulenza meravigliosa dell'Italia, dove il saccheggio di una sola città prometteva loro a volte più ricchezze di quante ne potessero strappare a milioni di sudditi. Con i più vani pretesti essi invasero l'Italia che, per quaranta anni di guerra, fu di volta in volta devastata da tutti i popoli che poterono penetrarvi. Le esazioni di questi nuovi barbari fecero infine scomparire l'opulenza che li aveva tentati".
Vogliamo imparare dalla storia?

Fonte: Libero, 24 giugno 2019

7 - IL FALLIMENTO DELL'ACCORDO CINA-VATICANO
Il documento delle autorità del Fujian dimostra il soffocamento della Chiesa in Cina: ai parroci è vietato far entrare in chiesa o istruire nella fede i ragazzi, sono vietati rapporti con cattolici non cinesi, ecc.
Autore: Bernardo Cervellera - Fonte: Asia News, 25/06/2019

Mentre si diffondono notizie entusiaste sulla "prima volta" di una mostra dei Musei Vaticani a Pechino (fino al 7 luglio), o sulla "prima volta" di una conferenza su papa Francesco all'università di Pechino, ad AsiaNews giungono notizie di un soffocamento lento e inesorabile della Chiesa cinese, sia ufficiale che sotterranea. Il nucleo di questo soffocamento è il termine "indipendenza" a cui vescovi e preti ufficiali devono sottostare e a cui devono aderire anche i non ufficiali, se vogliono esercitare il loro ministero.
Per il governo cinese, "indipendenza" implica il rifiuto dell'influenza di "potenze straniere", compresa la Santa Sede (o come loro dicono: il Vaticano) e la sottomissione ai regolamenti statali sulle attività religiose, anche se questi danno ordini contrari al Vangelo. In questo modo, sacerdoti e vescovi, ufficiali o sotterranei, vengono ad essere isolati dalla Chiesa cattolica universale e incatenati al carro del Partito, che pur elargendo una minima libertà di culto (controllata!), toglie loro ogni slancio di evangelizzazione.
L'esempio viene da un documento giuntoci dal Fujian, dal titolo "Lettera di impegno per i responsabili dei luoghi di culto e per le persone consacrate". Se si firma questo documento, il sacerdote potrà essere parroco ed esercitare il suo ministero, nei limiti previsti, altrimenti rimarrà disoccupato e potrà essere rispedito a casa sua. Lo stesso per le suore, le "persone consacrate" (in Cina il governo non permette la vita religiosa maschile).

LIBERTÀ NEGATA
Fra le cose che fanno più impressione vi sono:
1.L'aderire al fatto che si deve "proibire l'ingresso nella Chiesa ai minorenni", o "non organizzare corsi di formazioni per i minorenni". Come la coscienza di un parroco possa ubbidire a tale ordine è un mistero. Nel Vangelo Gesù dice ai suoi discepoli "Lasciate che i bambini vengano a me" (Matteo 19,14). Inoltre, quell'ordine è contrario anche alla costituzione cinese che garantisce la libertà religiosa senza porre alcun limite di età.
2.In nome dell'indipendenza, "boicottare consapevolmente gli interventi degli stranieri; non contattare potenze straniere, non accogliere gli stranieri, non accettare interviste, formazioni o invito di convegni all'estero". In pratica: rimanere isolati e non condividere la fede con altri cattolici sparsi nel mondo. Anche questo contravviene alle Convenzioni Onu in materia di libertà religiosa e diritti civili, che pure Pechino ha firmato il 5 ottobre 1998, ma che non ha mai ratificato.
3.Una serie di limiti all'evangelizzazione: non si può cantare senza permesso; non si possono esporre - a casa propria! - "manifesti e insegne" a "fini evangelici"; non si possono postare online argomenti religiosi...

ESSERE RICONOSCIUTO, SIGNIFICA FAR MORIRE LA CHIESA
Quanto avviene nel Fujan, succede anche nell'Henan, nell'Hubei, nel Zhejiang. È  proprio a causa di questa pressione sulla "indipendenza" - che è annientamento sotto il controllo dell'Associazione patriottica - che mons. Guo Xijin, vescovo ausiliare di Mindong, ha ritirato la sua domanda di riconoscimento dal governo: essere riconosciuto, significa far morire la Chiesa.
Tutto ciò avviene mentre in Italia e in Cina si applaude all'accordo fra Cina e Vaticano, che sembra conquistare nuovi spazi. Il "Global Times" (19/06/2019), giornale legato all'organo ufficiale del Partito comunista cinese, esalta che per la "prima volta", i Musei Vaticani abbiano esposto degli oggetti in una mostra a Pechino, che dura fino al 7 luglio. Per "la prima volta", si è tenuta una conferenza "su papa Francesco e la sua visione" all'università di Pechino, seguita da 40 persone, a cura del gesuita Benoit Vermander; per "la prima volta" all'Accademia delle scienze sociali della capitale cinese si è tenuta una conferenza su "Crescere in amicizia - Una prospettiva sulle relazioni Sino-Vaticane", a cura di Antonio Spadaro, gesuita, direttore della "Civiltà cattolica".
L'impressione è che per la Cina i rapporti col Vaticano e il controllo della Chiesa vadano su due piste parallele: una non interroga l'altra. È possibile applaudire "all'amicizia con papa Francesco" e nello stesso tempo soffocare e eliminare la Chiesa locale, "indipendente" dal Vaticano, ma preda morente dei regolamenti cinesi.

Nota di BastaBugie: riportiamo qui sotto la traduzione integrale del documento del Fujian (traduzione a cura di AsiaNews).

LETTERA DI IMPEGNO PER I RESPONSABILI DEI LUOGHI DI CULTO E PER LE PERSONE CONSACRATE
Secondo i "Regolamenti per gli affari religiosi" e altre leggi relative, la "Lista delle responsabilità ricoperte dai responsabili del Comitato Amministrativo dei luoghi religiosi e dalle persone consacrate" e la "Lista negativa dei responsabili del Comitato Amministrativo dei luoghi religiosi e le persone consacrate», in qualità di responsabile (persone consacrate) di .........., prometto di impegnarmi:
1. amare la Patria e amare la religione, studiare e seguire consapevolmente le politiche sugli affari religiosi del Partito e le leggi e i regolamenti dello Stato, svolgere consapevolmente le attività secondo le leggi e regolamenti, proibire l'ingresso nella Chiesa ai minorenni.
2. In nome dell'indipendenza, autonomia e autogestione, boicottare consapevolmente gli interventi degli stranieri; non contattare le potenze straniere, non accogliere gli stranieri, non accettare nessun delega dalle comunità o istituzioni religiose straniere, non accettare interviste, formazioni o invito di convegni all'estero, non violare i regolamenti dello stato accettando le donazioni nazionali e internazionali.
3. Non commercializzare e né distribuire gli stampati religiosi senza codice seriale.
4. Accettare consapevolmente l'ispezione e il controllo dei superiori e pubblicare consapevolmente i bilanci mensili.
5. Insistere sulla sinicizzazione, praticare consapevolmente i valori fondamentali del socialismo; rispettare le culture e le tradizioni locali, promuovere le culture e tradizioni nazionali, non diffondere le ideologie che sostengono l'estremismo, non finanziare le attività degli estremisti.
6. Non organizzare corsi di formazioni per i minorenni, non svolgere le attività religiose online, promuovendo le vocazioni o inoltrando i contenuti che violano le leggi.
7. Non intervenire nell'amministrazione degli affari del villaggio né politici, non intervenire nella vita privata e personale del popolo.
8. In assenza di permessi, le comunità come il gruppo pastorale, il coro e la band non possono tenere gli eventi pubblici, né possono, con il pretesto di visitare i malati, evangelizzare in luoghi pubblici come ospedale.
9. Non affiggere manifesti e insegne nell'esterno e nei tetti a fini evangelici.
10. Non installare gli altoparlanti all'esterno, e quelli interni non devono a loro disturbare gli abitanti, in caso di violazione, accettare volontariamente le sanzioni da parte dell'Ufficio per gli affari religiosi.


DOSSIER "L'ACCORDO CINA-VATICANO"
Il disastro della nuova Ostpolitik

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Fonte: Asia News, 25/06/2019

8 - OMELIA XIV DOM. T.ORD. - ANNO C (Lc 10, 1-12.17-20)
Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe
Fonte Il settimanale di Padre Pio

Il Signore manda i suoi Discepoli a due a due davanti a sé per annunziare le Buona Novella, e li manda come agnelli in mezzo a lupi. Oggi più che mai è necessario questo annunzio evangelico e, oggi più che mai, il discepolo di Cristo è mandato come agnello in mezzo ai lupi. In questa opera evangelizzatrice, il discepolo di Cristo non deve contare sui sostegni umani, ma innanzitutto sulla grazia di Dio.
Inevitabilmente ci sarà chi rifiuterà il Vangelo e, di conseguenza, rifiuterà o addirittura perseguiterà colui che gli reca questo annunzio. Infatti, nel corso dei secoli, sono stati numerosi gli evangelizzatori che hanno coronato con il martirio la loro opera missionaria. Soprattutto un tempo, dire missionario voleva dire martire.
Gesù invita a pregare: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!» (Lc 10,2). Oggi più che mai si sta realizzando questa situazione: vi sarebbe molto da lavorare nella vigna del Signore, ma pochi sono gli operai, ovvero le vocazioni. La situazione è preoccupante: vi sono paesi senza sacerdote, tanti conventi si svuotano e diventano magari alberghi o cose del genere. San Giovanni Maria Vianney diceva: «Lasciate un paese senza sacerdote per vent'anni e, alla fine, adoreranno le bestie!».
Cosa fare per suscitare vocazioni? Nel Santo Vangelo Gesù ci indica un'unica soluzione: «Pregate»! Non parla di riunioni, conferenze o gite organizzate per ragazzi, ma di preghiera. Con questo non si vogliono escludere le altre iniziative che, comunque, sono sempre belle e valide. Si vuole unicamente insegnare che, senza la preghiera, tutte le iniziative umane rimarranno infruttuose.
Cosa possiamo fare concretamente? Possiamo organizzare delle ore di Adorazione eucaristica per ottenere il dono delle vocazioni. Bisogna farsi avanti e manifestare ai propri sacerdoti la volontà e la disponibilità di assicurare la propria presenza durante queste ore di preghiera. Noi sacerdoti siamo contenti di vedere che c'è qualcuno che si vuole impegnare! Non bisogna aspettare di essere in tanti per iniziare: bastano poche anime generose. Sarà come un piccolo seme gettato nella terra. Se, nonostante tutti gli sforzi, non si riuscirà a organizzare niente, iniziamo da soli. In tal caso ci si metterà davanti al Tabernacolo e si chiederà a Gesù il dono di numerose e sante vocazioni.
Nella vita di un missionario, di nome Carlo Goldmann, si racconta un episodio molto bello. Fin da bambino c'era chi pregava per lui. Una suora, ispirata da Dio, pregava per quel piccolo bambino che da poco era rimasto orfano di madre. La suora chiedeva per lui al Signore il dono della vocazione e sperava vivamente, entro vent'anni, di poterlo vedere sacerdote. Ella pregava ogni giorno secondo questa intenzione e il bambino non sapeva nulla. Egli lo venne a sapere solo alla fine, quando stava diventando sacerdote. Crescendo, Carlo divenne un giovane allegro e spensierato che non pensava minimamente alla vocazione. Ma, ad un certo punto della sua esistenza, avvenne qualcosa di unico e irripetibile: avvertì con chiarezza che il Signore lo chiamava alla vita religiosa e sacerdotale. Rimane sempre un mistero la percezione di questa chiamata. È come una luce che irrompe improvvisamente nell'anima e, a quella luce, si comprende quello che deve essere il nostro cammino. Chi aveva acceso quella luce? Le preghiere perseveranti dell'umile suora che non aveva mai perso di vista quel ragazzo. Fu così che allo scadere dei vent'anni, dopo varie peripezie, infuriava infatti la Seconda Guerra Mondiale, Carlo divenne sacerdote francescano e di lì a pochi anni partì missionario per il Giappone.
Vogliamo accendere anche noi questa luce nei cuori di tanti giovani. Se pregheremo con umiltà e perseveranza otterremo il dono di tante vocazioni.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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