BastaBugie n�627 del 28 agosto 2019

Stampa ArticoloStampa


1 LA CASALINGA FELICE: FEMMINILE, MA NON FEMMINISTA
Consigli per una moglie e mamma che gode di poter esprimere la sua naturale propensione alla dedizione e alla cura del marito e dei figli (e così si realizza)
Autore: Isabella - Fonte: Sito del Timone
2 IL NUOVO GOVERNO E I SOLITI GIOCHINI POLITICI
Con l'illuminismo la politica abbracciò l'ideologia dimenticando la realtà e così... nacquero i partiti: apparentemente litigiosi, per ottenere il consenso, ma poi pronti al compromesso in barba agli elettori (VIDEO: le giravolte dei cinquestelle)
Fonte: I Tre Sentieri
3 GRETA IN BARCA A VELA DIMOSTRA CHE L'ALTERNATIVA ECOLOGISTA NON E' POSSIBILE
La ragazzina divenuta guru mondiale viaggia ''a impatto zero'' verso la conferenza sul clima di New York... smascherando così il volto oscuro dell'ambientalismo
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
4 PER DON FORTUNATO DI NOTO BIBBIANO NON E' UN CASO ISOLATO
Intervista al sacerdote che da 30 anni combatte la piaga della pedofilia in internet (VIDEO: Don Di Noto e la lotta alla pedofilia)
Autore: Salvatore Tropea - Fonte: Notizie ProVita
5 DIO NON PERMETTE CHE VENIAMO TENTATI OLTRE LE NOSTRE FORZE
Appare quindi una scusa dire ''E' più forte di me'', ''non ce la faccio'', ecc. perché se ci abbandoniamo a Lui, sarà sufficiente combattere e Dio ci darà la vittoria
Fonte: I Tre Sentieri
6 IL MINISTRO DELLA SALUTE IMPONE IL SILENZIO-ASSENSO SULLA ''DONAZIONE'' DEGLI ORGANI
Giulia Grillo dà pieno compimento ad una legge di venti anni fa (adesso i familiari non potranno più opporsi allo Stato che prenderà gratis i pezzi di ricambio che vuole)
Autore: Ermes Dovico - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 I VEGANSEXUAL FANNO SESSO SOLO CON VEGANI
Tornano le vecchie eresie degli encratiti e dei priscilliani che, negando il Dio che si fa carne, erano anti-procreazione e vegetariani (attribuivano al demonio l'uso di mangiare carne)
Autore: Andrea Zambrano - Fonte: Sito del Timone
8 LIBRI DAL 2009 AL 2019 DA LEGGERE (O REGALARE)
Temi: apologetica cattolica, la verginità di Maria, Tolkien, il business dei migranti, musulmani in Europa, ecc.
Fonte: Redazione di BastaBugie
9 OMELIA XXII DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 14,1.7-14)
Chiunque si esalta sarà umiliato
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - LA CASALINGA FELICE: FEMMINILE, MA NON FEMMINISTA
Consigli per una moglie e mamma che gode di poter esprimere la sua naturale propensione alla dedizione e alla cura del marito e dei figli (e così si realizza)
Autore: Isabella - Fonte: Sito del Timone, 25 agosto 2019

Non voglio essere femminista.
Voglio essere femminile.
Voglio rappresentare ed esprimere l'immagine "tradizionale" della donna a tutto tondo.
Voglio poter esprimere la mia naturale propensione alla dedizione e alla cura, in sostanza all'accudimento.
Quando io e mio marito ci siamo sposati per me era scontato che mi sarei occupata della casa e dei nostri figli (... e per fortuna è stato così: mio marito, che è persona estremamente intelligente - due lauree -, ha il senso pratico di un lampione spento in una notte da lupi). Abbiamo applicato in tutto e per tutto gli stereotipi di genere. Siamo convinti sostenitori degli stereotipi, anzi siamo l'archetipo di stereotipo di genere!

IL BELLO DI ESSERE "SOLO" CASALINGA E MADRE
Mai come oggi noi donne abbiamo la possibilità di esprimerci sia dal punto di vista intellettuale che professionale. Abbiamo la possibilità di scegliere se fare le super-mega-manager, essere madri e mogli, o entrambe le cose contemporaneamente, anche se difficilmente sono conciliabili.
Ma essere solo una casalinga e madre non comporta una rinuncia o perdita delle proprie facoltà mentali... ciò che fa parte del bagaglio culturale, intellettivo e professionale rimane parte di noi e può essere messo a disposizione della  famiglia.
Ma fare la moglie e madre oggi è visto come poco dignitoso, sminuente; una rinuncia alla propria indipendenza e autorealizzazione.
Anni di studio buttati al vento per fare da serva a un uomo e far crescere i SUOI figli...
Mi rendo conto che la mia posizione sembri anacronistica, ma non è così! Ogni tanto ci penso e credo che il nostro sia proprio un privilegio, un grande privilegio che gli uomini non hanno. "Prestiamo" il nostro corpo a Dio per far nascere nuove creature. È fantastico! Diamo la vita a una persona, un nuovo individuo che prima non esisteva, unico e irripetibile. Lo sentiamo crescere e scalciare dentro di noi per nove mesi e al momento del parto tutto il dolore che si prova (... sei  dilatata di 10 centimetri, ti senti lacerare, il ginecologo ti dice di spingere e pensi che sia pazzo) assume un significato immenso, si dissolve e finisce per lasciare posto a una gioia incontenibile e a uno stupore altrettanto grande. Gli abbiamo dato la vita e ora diamo la vita per lui.

VOGLIO ESSERE FEMMINILE NON FEMMINISTA
Mi si perdoni la digressione, torniamo a bomba... dunque, dicevo: certo non posso dire di  essere portata per i lavori domestici, di essere un'eccellente cuoca (aiuto!) ma non mi sento inferiore a mio marito perché faccio la governante, autista, amministratrice (scialacquatrice delle sostanze familiari), giardiniere, ecc., ecc!  a seconda delle necessità.
L'ho già detto: non sono femminista, voglio solo essere femminile e poter esprimere tutto il mio potenziale femminile che si manifesta in pieno nella maternità e nel suo esercizio, nella dedizione e cura dei miei figli e di mio marito (non compagno, moroso o altro). Ho conosciuto molte donne che non ne vogliono sapere di esercitare il loro ruolo perché è faticosissimo e spesso frustrante... quindi scappano servendosi di mille scuse... Ho lasciato il lavoro alla nascita del mio secondogenito, ho pensato che andare a lavorare per pagare la baby-sitter, un'estranea che avesse  il compito di crescere i miei bambini fosse insensato, incoerente!
La storia per cui «L'importante è la qualità del tempo che si trascorre con i propri figli, rispetto alla quantità» è una bugia. I bambini richiedono un rapporto e una presenza costanti,  dà loro sicurezza, anche se ci si trova in stanze diverse a svolgere ciascuno le proprie attività.
Quando mi sono licenziata io e mio marito non avevamo certo una  condizione finanziaria brillante, ma la Provvidenza ha provveduto. Non è stato facile... ma  abbiamo preso una decisione. Punto... abbiamo stretto la cinghia ed eccoci qui, vivi e vegeti.

IL RUOLO DEL PADRE
Ora vorrei esprimere un'opinione rispetto alla figura maschile.
I padri devono tornare a esercitare il loro proprio ruolo.
Il padre ha un dovere educativo insostituibile nella famiglia: egli osserva, accompagna, giudica e se necessario corregge, per il bene del proprio bambino. Il padre non deve comportarsi come un compagno di banco che copre le malefatte del proprio figlio dandogli pacche sulle spalle.
Sono stufa di avere a che fare con uomini che non sanno e non vogliono più  esserlo. Non hanno un atteggiamento virile, non sanno prendere posizione, non sanno dire no. Ci hanno convinti che noi (uomini e donne) dobbiamo essere "uguali". Ma io  sono così felice di essere diversa, complicata, imbranata, insicura...
Sarò antiquata ma è bello per una donna sapere di avere accanto un uomo più forte di lei  fisicamente e psicologicamente, che la consideri ma allo stesso tempo la sappia apprezzare per la sua intelligenza, intuito, dolcezza e bellezza; un uomo che sappia stringerla e rassicurarla. Rivendico il mio diritto di essere fragile e di essere protetta, sostenuta. Sono stanca di dovere essere sempre forte e in grado di affrontare qualunque difficoltà da sola.
I ruoli dell'uomo e della donna non sono uno più importante dell'altro, sono diversi e complementari, nell'ordine naturale delle cose. Cercare di invertire i ruoli significa andare contro natura.

DOSSIER "FESTA DELLA DONNA"
L'ideologia dell'8 marzo

Per vedere tutti gli articoli, clicca qui!

Fonte: Sito del Timone, 25 agosto 2019

2 - IL NUOVO GOVERNO E I SOLITI GIOCHINI POLITICI
Con l'illuminismo la politica abbracciò l'ideologia dimenticando la realtà e così... nacquero i partiti: apparentemente litigiosi, per ottenere il consenso, ma poi pronti al compromesso in barba agli elettori (VIDEO: le giravolte dei cinquestelle)
Fonte I Tre Sentieri, 22 agosto 2019

Dunque, siamo alla kermesse delle consultazioni. Cosa ne uscirà? Un nuovo governo giallo-rosso (come in questi giorni si suole denominare) oppure si andrà al voto? Ovviamente non lo sappiamo, né ci spingiamo in "profezie" a riguardo, anche perché solitamente questa fatica di prevedere il futuro è bene riservarla per cose più serie.
Già! Più serie... infatti, in questi giochini politici a latitare è proprio la serietà. [...] E così il festival dell'ipocrisia continua.
Conosciamo bene la natura umana, e nessuno di noi s'illude che un tempo queste cose non ci fossero e tutto filasse liscio. Sarebbe da ingenui pensarlo. I cinici giochi politici ci sono sempre stati e l'ipocrisia anche. C'è però una novità che si è introdotta nella storia. Una novità che non ha "inventato" il cinismo politico e l'ipocrisia, che - come abbiamo appena detto - ci sono sempre stati, ma che in un certo qual modo ha istituzionalizzato e formalizzato questi difetti. Per dirla più semplicemente: ha reso fisiologico ciò che è patologico.

LA NASCITA DEI PARTITI MODERNI
La novità sta nella nascita dei partiti moderni, così come li conosciamo adesso. Anzi, potremmo dire dei "partiti" tout court. La cui genesi si deve far risalire ai club di stampo illuministico del XVIII secolo.
In questo secolo, a causa dell'affermarsi del razionalismo post-cartesiano e quindi del trionfo dell'illuminismo, si fece strada la cosiddetta "ingegneria costituzionale", che tradotta in soldoni vuol dire questo: non si discusse più su quale dovesse essere la migliore forma per governare un unico modello di società, bensì su quale dovesse la migliore forma di società. Fu, insomma, una vera propria resa della politica all'ideologia.
L'ideologia è la congettura intellettuale che si sviluppa prescindendo dall'osservazione del reale, anzi teorizzando il distacco dal reale stesso (razionalismo). Pertanto, svanì un modello sociale di carattere naturale che - per esempio - prevedesse l'insostituibilità della centralità della famiglia, dei corpi intermedi, ecc... bensì ci sentì autorizzati ad "inventare" la società secondo criteri del tutto ideologici.

SE VOTARE CAMBIASSE QUALCOSA, NON CE LO LASCEREBBERO FARE
La chiave perché questo potesse avvenire fu affidato anche e soprattutto ai partiti, con la successiva nascita del parlamentarismo.
In questa prospettiva veniva istituzionalmente meno l'impostazione secondo cui la politica dovesse servire il reale, e s'impose il contrario: il reale doveva mettersi in un certo qual modo a servizio della politica. Gli stessi partiti non erano più a servizio di un bene comune metafisicamente ed oggettivamente inteso, bensì realtà chiuse, autoreferenziali, capaci di riflettere in sé il senso di ogni azione politica.
In questa prospettiva il destino stesso dei partiti diveniva di fatto inscalfibile. Nel senso che tutto doveva essere messo a servizio di essi. Questi non dovevano spendersi per la politica, ma il contrario: la politica doveva sacrificarsi per i partiti.
Insomma, né più né meno che la trasformazione della politica in "settarismo".
Dunque, se è vero che non c'è nulla di nuovo sotto il sole; è pur vero che ciò che oggi con rammarico dobbiamo constatare trova nel sistema una certa legittimazione.

Nota di BastaBugie: il seguente video (durata: 3 minuti) mostra cosa dicevano fino a ieri gli esponenti del Movimento 5 stelle. Da Paola Taverna a Luigi Di Maio, da Beppe Grillo a Alessandro Di Battista. Visto che poi si sono alleati con il PD senza passare dalle urne... non si sa se ridere o piangere. E comunque dimostra una volta ancora quello che diceva l'articolo e cioè che i partiti sono apparentemente litigiosi, per ottenere il consenso, ma poi pronti al compromesso in barba agli elettori.


https://www.youtube.com/watch?v=GXYtIAhAdY8

Fonte: I Tre Sentieri, 22 agosto 2019

3 - GRETA IN BARCA A VELA DIMOSTRA CHE L'ALTERNATIVA ECOLOGISTA NON E' POSSIBILE
La ragazzina divenuta guru mondiale viaggia ''a impatto zero'' verso la conferenza sul clima di New York... smascherando così il volto oscuro dell'ambientalismo
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14/08/2019

Si avvicina la conferenza sul clima di New York. Come in tutte le occasioni di summit internazionali in cui si propone la riduzione drastica di emissioni, gli osservatori più smaliziati fanno il calcolo di gas serra emessi dagli aerei che trasportano le delegazioni sul luogo dell'incontro, anche dall'altra parte del mondo. "Perché non viaggiate in barca a vela?" è l'ironia che di solito li accompagna. Ma Greta Thunberg, la ragazza svedese divenuta guru dell'ambientalismo non ama l'umorismo, evidentemente e ha preso il suggerimento alla lettera. In America, come ormai è noto da mesi, ci andrà veramente in barca a vela. Non c'è però veramente nulla da ridere. Perché il suo viaggio "a impatto zero" è la dimostrazione che l'alternativa ecologista al nostro modello di vita non esiste, a meno di non voler accettare un regresso di secoli.
La traversata, da Plymouth (Sud dell'Inghilterra) a New York, durerà due settimane a bordo dello yacht da regata Malizia 2, governato dagli skipper di fama mondiale Pierre Casiraghi (della famiglia reale di Monaco) e Boris Herrmann. Si tratta di una barca ad alta tecnologia, dotata di dispositivi eolici e solari che possono alimentarla solo con energie rinnovabili. Un prodigio della tecnica tanto costoso (sui 4 milioni di euro) quanto scomodo (niente latrina, niente doccia, niente privacy) che solo pochi preparati e determinati possono permettersi di usare per una traversata che, si prevede, durerà due settimane. Un viaggio che non è privo di rischi, considerano che la rotta che passa dalla Groenlandia e ridiscende la costa canadese fino alla costa nordorientale statunitense può riservare brutte sorprese, come iceberg e tempeste. Sono difficoltà normali per le navi che usiamo in questo secolo, ma possono essere ancora insormontabili per un natante di appena 18 metri, dunque poco meno dei drakkar a remi e a vela con cui i vichinghi esploravano quelle rotte, mille anni fa.

UN'ALTERNATIVA A IMPATTO ZERO NON ESISTE
Proprio questo aspetto ci dovrebbe suggerire che un'alternativa "a impatto zero" al nostro modello di vita non esiste. Greta, per compiere il suo viaggio simbolico, avrebbe potuto dimostrare che si può viaggiare in modo più sicuro, confortevole e rapido con una tecnologia (aerea o navale) più ecologica rispetto a un volo di linea o a una nave da crociera? Evidentemente no. Soprattutto considerando il fatto che gli ecologisti, pur puntando all'obiettivo "emissioni zero" scartano l'opzione nucleare: una nave nucleare ha un impatto decisamente inferiore rispetto ad un natante equivalente con motore a nafta, ma il nucleare non lo si può neppure nominare, perché è l'emblema di tutto quel che i Verdi hanno sempre combattuto. L'obiettivo, dunque, è ideologico: si tratta, non solo, di ridurre le emissioni, ma di ricorrere esclusivamente alle energie rinnovabili, quelle "naturali" di sole e vento. Quanto al sole, un aereo che va ad energia solare, il Solar Impulse, ha impiegato più di un anno (dal marzo del 2015 al luglio del 2016) per compiere il giro del mondo, all'incirca lo stesso tempo che impiegavano i velieri dell'epoca del Bounty per raggiungere l'Indonesia dall'Europa. Il Solar Impulse viaggia ad appena 50 km/h e non ci sono attualmente grandi prospettive per raggiungere velocità molto superiori. Un normale aereo di linea fa abitualmente più di 700 km/h. Quanto al vento, appunto, resta la nave a vela: due settimane per attraversare l'Atlantico da Plymouth a New York, la stessa rotta che un volo di linea percorre in 7 ore e una nave passeggeri in 3 giorni.

LE CONTRADDIZIONI DI GRETA
Non c'è solo una questione di velocità, ma anche di costi e di possibilità. Navi da crociera e soprattutto aerei di linea hanno reso i viaggi alla portata di tutti. Quello che prima era un privilegio di pochi ricchi e forti, oggi può permetterselo qualsiasi famiglia. A New York, da Milano o Roma, si trovano anche biglietti andata-ritorno di 300-400 euro. Affrontare sette ore di volo è sopportabile anche per bambini e anziani. Le navi da crociera offrono standard di comfort e di sicurezza che non richiedono alcun tipo di preparazione atletica, né alcun addestramento alla navigazione. La traversata di Greta riporta invece le lancette dell'orologio indietro di cinque secoli, almeno, quando per compiere un viaggio intercontinentale in mare occorrevano tanti soldi, potenti sponsor (re e principi, esattamente come in questo caso), tantissimo spirito di sacrificio, coraggio e/o incoscienza. Navigare a remi voleva dire: braccia e schiene spaccate dallo sforzo. Navigare a vela: rischio di morire in ogni momento per governare vele, in cima agli alberi in mezzo al vento. Viaggiare in mare verso altri continenti, nel medioevo o nel rinascimento, era cosa per pochissimi, per nobili ed eroi. Gli ecologisti mirano implicitamente a tornare a quella condizioni. A non farci viaggiare, a riservare gli spostamenti solo a pochi "meritevoli". Gli altri tornino a restare dove sono, entro il loro borgo, a coltivare verdura a km 0. Con una differenza: se gli esploratori vichinghi, Colombo, Vespucci e Magellano facevano naufragio, erano morti. Se Greta Thunberg farà naufragio sarà invece soccorsa da navi ed elicotteri ad altissimo impatto ambientale. E ancora non ha dichiarato con che mezzo tornerà dal Nord America all'Europa.

DOSSIER "GRETA THUNBERG"
L'adolescente sfruttata dalle lobby ecologiste

Per vedere tutti gli articoli, clicca qui!

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14/08/2019

4 - PER DON FORTUNATO DI NOTO BIBBIANO NON E' UN CASO ISOLATO
Intervista al sacerdote che da 30 anni combatte la piaga della pedofilia in internet (VIDEO: Don Di Noto e la lotta alla pedofilia)
Autore: Salvatore Tropea - Fonte: Notizie ProVita, 09/07/2019

Lo scandalo di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, ha fatto emergere una fitta rete di stratagemmi per togliere dei bambini alle loro famiglie e darli in affido ad altre coppie, con un business di migliaia di euro, ma ha scoperchiato anche l'insabbiamento di violenze ed abusi. «Qualcosa di indecente per chi lavora con i bambini e che non può essere tollerato» perché «i bambini sono stati usati come degli oggetti», come ha affermato don Fortunato Di Noto, il fondatore di Meter, intervistato da Pro Vita & Famiglia.
Cosa ne pensa del caso di Bibbiano, dove i bambini sono stati strappati ai loro genitori e spesso anche vittime di violenze e abusi?
«Il primo pensiero ovviamente va ai bambini, quindi di conseguenza a ciò che hanno subito e si spera ci siano tutti gli accertamenti del caso perché ci sono delle responsabilità gravissime così come sta emergendo dalle indagini. Sarà quindi necessario adottare dei provvedimenti seri e gravosi».
Secondo lei è un caso isolato o ce ne sono altri?
«È necessario scardinare questo sistema, perché da quello che sta emergendo, anche se è tutto da verificare, è di fatto un vero e proprio sistema e se questo sistema va ulteriormente a discapito dei bambini è veramente la cosa peggiore che si possa mettere in pratica, perché così facendo i bambini sono oggetto di ideologie e di business economico. È veramente una cosa indecente per chi lavora con i bambini e un colpo al cuore che non può essere tollerato in alcun modo».
Come indagare e come prevenire tali abusi e comportamenti?
«Innanzitutto c'è da sottolineare che noi abbiamo un apparato giuridico per la tutela dei bambini che è abbastanza efficace ed efficiente ed è il frutto di tanti anni di lavoro e di confronto, anche se ovviamente ogni legge può essere migliorata. Il problema quindi non è della legge ma è della prassi, perché tutto dipende da chi si mette in ascolto dei bambini e lavora con loro. Chi si pone in aiuto dei bambini, uomo o donna che sia, deve essere prima di tutto adeguatamente formato, e dal punto di vista umano molto equilibrato, e deve essere altamente qualificato dal punto di vita professionale. Non è possibile pensare che tutti possano fare questo tipo di servizio, anche perché ci deve essere necessariamente una competenza. È una vergogna pensare che basta frequentare qualche semplice corso per essere in grado di lavorare con i bambini. Un altro punto fondamentale è andare ad analizzare le situazioni a monte. Lo dico per esperienza perché quando ci sono casi di abusi o vicende controverse la cosa fondamentale è il primo verbale che arriva, perché fa la differenza. Le forze dell'ordine che acquisiscono un verbale devono essere capaci di farlo bene, di scrivere tutta la verità, di non tralasciare nulla».
Proprio oggi ProVita & Famiglia è presente a Roma con una serie di manifesti contro l'utero in affitto. Secondo lei quello che è successo a Bibbiano è sintomo di una cultura che vede i bambini come degli oggetti?
«Purtroppo oggi la realtà è questa, ovvero che il bambino è considerato un oggetto e anzi, alcune volte, addirittura uno scarto. Noi diciamo sempre che deve essere al primo posto, che è il cuore dell'umanità, che dobbiamo fare di tutto affinché sia tutelato e abbia un padre e una madre, che non venga trafficato, svenduto e usato, ma purtroppo nella realtà alcune volte non è così. Ovviamente la realtà non è tutta così negativa, sarebbe un inferno, però è anche vero che purtroppo non è tutto roseo. L'utero in affitto è una barbarie, possono dire quello che vogliono ma è una barbarie. Si tratta della sofisticata commercializzazione dell'essere umano. Nel momento in cui l'uomo viene ridotto in schiavitù, a un oggetto con la scusa e l'aggravante che tutto si può fare se c'è l'amore, allora questo apre a scenari ancora più drammatici perché anche i pedofili, per esempio, dicono che tutto è amore».

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 1 ora) don Fortunato Di Noto spiega che, sebbene sia incredibile, oggi non tutti ritengono che la pedofilia sia un crimine. Don Fortunato, parroco e presidente dell'Associazione Meter, ha ricevuto il premio Viva Maria al Giorno del Timone della Toscana del 2019. La relazione del sacerdote è preceduta da un magistrale intervento del prof. Tommaso Scandroglio sullo scottante tema.


https://www.youtube.com/watch?v=c8dlTqBTLxw

DOSSIER "SCANDALO BIBBIANO"
Bambini tolti illegalmente alla famiglia

Per vedere tutti gli articoli,clicca qui!

Fonte: Notizie ProVita, 09/07/2019

5 - DIO NON PERMETTE CHE VENIAMO TENTATI OLTRE LE NOSTRE FORZE
Appare quindi una scusa dire ''E' più forte di me'', ''non ce la faccio'', ecc. perché se ci abbandoniamo a Lui, sarà sufficiente combattere e Dio ci darà la vittoria
Fonte I Tre Sentieri, 31 luglio 2019

I nostri tempi sono strani... anche se fino ad un certo punto, perché, con un po' di sale in zucca, è possibile individuare una logica in questa "stranezza". Dicevamo: sono tempi strani i nostri, tempi in cui da una parte si vogliono valorizzare le scelte individuali a tal punto da ritenere che ogni desiderio, perché desiderio, debba necessariamente trasformarsi in diritto; dall'altra si è sempre più convinti che l'uomo sia totalmente condizionato (anzi: determinato) da fattori esterni, i più disparati: genetici, neurologici, biologici, sociali, ecc... Insomma, da una parte l'uomo sarebbe un sovrano incontrastato e incontrastabile della propria esistenza e del proprio destino, dall'altra non più che un "automa" costretto ad assecondare impulsi costringenti e opprimenti.
Si tratta però - come dicevamo - di una contraddizione apparente.

L'UOMO VITTIMA
Prima di tutto perché quando si vuole troppo valorizzare l'uomo, meglio: quando si vuole valorizzare l'uomo trovando il suo fondamento solo nell'uomo stesso (come ha preteso fare l'antropocentrismo radicale della modernità), tutto si valorizza fuorché l'uomo. Basterebbe a riguardo vedere cosa ne è stato della filosofia moderna e contemporanea: l'uomo vittima di tutto. L'economicismo, l'uomo vittima dell'economia; lo storicismo, l'uomo vittima della storia; lo strutturalismo, l'uomo vittima delle strutture; la psicanalisi, l'uomo vittima dell'inconscio; l'ermeneutica, l'uomo vittima delle interpretazioni; il materialismo, l'uomo vittima della materia... e la cantilena potrebbe continuare. Altro che uomo fondamento immanente di tutto!
Ma c'è anche un altro motivo che palesa la logica nascosta dell'apparente contraddizione di cui sopra. Per dare sostanza all'affermazione secondo cui l'uomo deve poter far tutto, cioè deve farsi guidare unicamente dal proprio desiderio, bisogna riconoscere che l'uomo non è ragione né soprattutto volontà, che la sua natura non è quella dell'antropologia tradizionale (figlia della metafisica classica), bensì quella "nuova" della rivoluzione in interiore homine della cultura sessantottina e post-sessantonina, cioè di quella postmoderna, in cui confluiscono, in una "macedonia" filosoficamente e antropologicamente criminale, la "rivoluzione sessuale" di Wilheim Reich, la Scuola di Francoforte, il freudismo e compagnia bella... pardon: brutta, molto brutta. Insomma, un uomo completamente istintivizzato e "bestializzato".
E il Cristianesimo? Cosa dice la teologia cattolica? Che l'uomo rimane sempre libero. Che per quanto siano forti gli impulsi esterni, le tentazioni e i cosiddetti "condizionamenti", la sua libertà rimane "sovrana"... e soprattutto che questa libertà è aiutata dalla Grazia. Ovviamente bisogna chiederla; ma di certo Dio non può mai permettere delle prove al di sopra delle possibilità umane senza dare la grazia sufficiente per poi chiedere la grazia necessaria per vivere cristianamente qualsiasi prova.

FACCIAMO PARLARE PADRE PIO
Su questo punto facciamo parlare san Pio da Pietrelcina. Altro che i tromboni di cui sopra. Solo alcune citazioni tratte dal suo Epistolario.
Scrive san Pio da Pietrelcina a Raffaelina Cerase: "Comprendo che i nostri nemici sono forti e forti assai, ma l'anima che combatte assieme a Gesù qual dubbio vi potrà esser di riportar vittoria? Oh! Non è forse il nostro Iddio il più forte di tutti? Chi potrà fargli resistenza? Chi avverserà i suoi decreti, i suoi voleri? Non ha egli forse promesso ad ogni anima che egli non permetterà ch'ella venga tentata sopra delle sue forze? Forse che egli non è fedele nel mantenere le sue promesse? Vi sarà anima che ciò il pensi? Se ve n'è una, è quella del pazzo: 'il pazzo disse nel cuore suo non vi è Dio (il Dio veritiero)' (Salmo 14, 1). E pazzo è l'uomo, o Raffaelina, che pecca per la incredulità, per la mancanza di fiducia. E voi più che mai ne avete avuta non una, ma infinite prove di questa divina promessa. Desse prove sono tante, quante ne sono le vittorie, che enumera l'anima vostra sopra dei suoi nemici. Senza la divina grazia avreste potuto superare tante crisi e tante guerre, cui è stato soggetto il vostro spirito."
Ancora a Raffaelina Cerase: "Tenete sempre davanti alla mente, quale regola generale e sicura, che Iddio mentre ci prova con le sue croci e con le sofferenze, lascia sempre nel nostro spirito uno spiraglio di luce, per cui si conserva sempre una grande fiducia in lui e si vede la sua immensa bontà."
Scrive a Maria Gargani: "Gesù non ti ha abbandonato, né ti abbandonerà. Non è la giustizia ma l'Amore crocifisso che ti crocifigge e ti vuole associare alle sue pene amarissime, senza conforto e senz'altro sostegno che quello delle ansie desolate. Ecco la verità e la sola verità. Nelle ore della prova non ti affannare, figliuola mia, a cercare Dio; non credere che egli sia andato lontano da te: egli è dentro di te anche allora in un modo assai più intimo; egli è con te, nei tuoi gemiti, nelle tue ricerche, simile ad una madre che spinge il figliuolino a cercarla, mentre essa è dietro ed è con le sue mani che lo costringe a raggiungerla invano."
Leggiamo adesso cosa il Santo di Pietrelcina dice di se stesso: "Ignoro quello che mi accadrà; so soltanto però una sola cosa con certezza, che il Signore non verrà mai meno nelle sue promesse: 'Non temere, io ti farò soffrire, ma te ne darò anche la forza - mi va ripetendo Gesù -. Desidero che l'anima tua con quotidiano ed occulto martirio sia purificata e provata; non ti spaventare se io permetto al demonio di tormentarti, al mondo di disgustarti, alle persone a te più care di affliggerti, perché niente prevarrà contro coloro che gemono sotto la croce per amor mio e che io mi sono adoperato per proteggerli."
Dio non abbandona mai nelle prove: "(...) il Signore carica e discarica, poiché quando egli impone una croce ad uno dei suoi eletti, lo fortifica talmente, che sopportando il peso con essa, egli ne è sollevato."

Fonte: I Tre Sentieri, 31 luglio 2019

6 - IL MINISTRO DELLA SALUTE IMPONE IL SILENZIO-ASSENSO SULLA ''DONAZIONE'' DEGLI ORGANI
Giulia Grillo dà pieno compimento ad una legge di venti anni fa (adesso i familiari non potranno più opporsi allo Stato che prenderà gratis i pezzi di ricambio che vuole)
Autore: Ermes Dovico - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 22-08-2019

Nel pieno del caldo agostano e della crisi di governo, è arrivata una notizia che rischia di causare serie ripercussioni sul piano della libertà e della vita dei cittadini. Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha firmato il decreto ministeriale che contiene il regolamento sul Sistema informativo dei trapianti (Sit), istituito attraverso una legge di vent'anni fa - la 91/1999 - la quale prevede il principio del silenzio-assenso in tema di prelievo e donazione di organi. Il decreto della Grillo è in pratica una misura attuativa, cui ne dovranno seguire altre per far entrare a regime il Sit, e il cui fine è evidentemente quello di avere una maggiore disponibilità di organi.
La stessa esponente del Movimento 5 Stelle, attraverso un comunicato pubblicato il 20 agosto sul sito del ministero di cui è alla guida, ha detto con toni entusiasti: «Si tratta di un passaggio fondamentale per l'applicazione della legge sulla donazione di organi approvata vent'anni fa, ma rimasta lettera morta. In un anno abbiamo sbloccato un provvedimento fermo da decenni. È una legge che permetterà di salvare molte vite, ma bisogna che i cittadini siano adeguatamente informati. Vent'anni per dare attuazione a una legge di civiltà per il Paese sono troppi».
Il comunicato ministeriale, dopo aver sottolineato i fini di «trasparenza» del decreto, elenca i due successivi passi da compiere: «Nei prossimi mesi inoltre saranno attuate le altre prescrizioni della legge 91/1999 cioè l'adeguamento dell'Anagrafe nazionale degli assistiti (Ana) in tutte le Asl e sarà lanciata una campagna informativa volta a promuovere la consapevolezza su trapianto e donazione di organi».
A ciò va aggiunta, come prevede ancora la legge 91, la necessità di realizzare un sistema di notifica, attraverso cui si dovrà notificare ai cittadini maggiorenni (per i minorenni varrà la volontà espressa dai genitori) la richiesta di manifestare la propria volontà sulla donazione di organi e tessuti: semplificando, se entro 90 giorni dalla notifica ricevuta il cittadino non avrà risposto rendendo la propria dichiarazione, verrà considerato automaticamente donatore. Sulla base appunto della norma sul silenzio-assenso.

IL REGIME ATTUALE (TRANSITORIO)
Fino a quando questo sistema non diventerà operativo - questione di un anno, secondo il direttore del Centro nazionale trapianti, Massimo Cardillo - si continuerà con il regime attuale, che si basa sempre sulla legge 91 e su una sua poco conosciuta disposizione transitoria (art. 23), secondo cui i cittadini italiani sono già oggi considerati come donatori, «salvo che il soggetto abbia esplicitamente negato il proprio assenso». Cosa cambia tra questa forma transitoria di silenzio-assenso e quella che potrebbe presto divenire effettiva? La differenza è che adesso i familiari più stretti, il convivente o il rappresentante legale possono presentare un'opposizione scritta per rifiutare la donazione degli organi di un dato paziente, che non abbia in precedenza manifestato la propria volontà e di cui sia stata diagnosticata la «morte cerebrale» o la cosiddetta «morte a cuore fermo».
In sostanza, rispetto a quel che succede oggi in casi del genere, che riguardano fondamentalmente pazienti reduci da incidenti o con gravi disabilità neurologiche, quando entrerà in vigore il nuovo sistema verrà meno - per gli adulti - l'intermediazione della famiglia.
Ciò detto, sono entrambi i sistemi previsti dalla legge 91, sia quello transitorio tuttora in vigore che quello in divenire, a essere bacati per un problema comune alla base: appunto, il silenzio-assenso. Che è un istituto giuridico che ha un senso quando si tratta di tutelare il cittadino rispetto ad esempio alla lentezza e all'inerzia della pubblica amministrazione nel rispondere a una particolare istanza, come sottolineava già nel marzo 1999 - a iter della legge ancora in corso - l'avvocato Salvatore Macca in una lettera-appello al presidente della Corte costituzionale. Il silenzio-assenso in tema di donazione di organi perverte invece il fine di questo stesso istituto, prevedendo per il cittadino un obbligo a fare qualcosa «per sottrarsi a qualcosa che non vuole subire», come scriveva Macca nella suddetta lettera, «e che per di più riguarda la sfera più intima, più riservata, più sacra della propria individualità o di quella delle persone a lui care o da lui rappresentate».

LO STATO È IL PADRONE DEL TUO CORPO
E se non ci si sottrae in tempo - per dimenticanza, ignoranza della questione o altro - a quel che il cittadino X magari vorrebbe evitare, si finisce che lo Stato diventa libero di disporre del suo corpo. Una vera e propria contraddizione per una società che va rigettando la morale cattolica in nome di una sempre più sbandierata e malintesa "libertà".
Non per nulla il magistero della Chiesa prevede che la donazione degli organi è moralmente lecita solo previo esplicito consenso e solo per una persona «ex cadavere», per usare l'espressione che Benedetto XVI, sulla scorta peraltro di san Giovanni Paolo II, adoperò in un discorso del 2008: «... i singoli organi vitali non possono essere prelevati che ex cadavere, il quale peraltro possiede pure una sua dignità che va rispettata».
Le parole di Benedetto XVI sulla necessità che si sia in presenza di morte certa (ex cadavere) richiamano un altro fatto basilare. Connesso al problema del consenso - consenso che per essere tale dovrebbe presupporre una certa simmetria informativa tra il 'sistema' e il paziente - c'è infatti quello dei criteri di accertamento della morte, che sono stati ridefiniti in senso utilitaristico dal 1968 in poi (cioè subito dopo il primo trapianto di cuore), proprio per ampliare la disponibilità di organi.
Di questi nuovi criteri, ci riferiamo a quello della «morte cerebrale» e della «morte a cuore fermo», sono non pochi gli esperti che sottolineano, specie in ambito cattolico, come essi non coincidano con la morte effettiva. [...]
E, del resto, sono molti i casi concreti, riportati nella letteratura medica, di pazienti dati per «cerebralmente morti» e che invece si sono poi risvegliati o hanno comunque continuato a vivere a lungo.
In breve, questo tipo di silenzio-assenso, unito ai nuovi paradigmi per dichiarare la morte di una persona, finisce per deformare il fine buono di salvare vite umane, imponendo sulla persona obblighi indebiti e restringendone in definitiva la libertà, con il rischio tra l'altro di mettere fine alla sua vita prima del tempo. Il tutto nel solco di una visione che deprezza la vita fragile - in particolare di chi ha funzioni cerebrali gravemente danneggiate - e rischia di imporre una concezione dell'uomo (che non è un mezzo) come un insieme di pezzi di ricambio.

Nota di BastaBugie: per approfondire l'argomento del concetto di morte cerebrale e come è nato ecco tre articoli pubblicati da BastaBugie (clicca su quello che interessa):

1) L'INQUIETANTE STORIA DEL CONCETTO DI ''MORTE CEREBRALE''
L'encefalogramma piatto non dimostra la morte di un uomo (VIDEO: I segni della vita)
di Roberto De Mattei
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=872

2) L'OSSERVATORE ROMANO ROMPE IL TABÙ SULLA MORTE CEREBRALE
I segni della morte. A quarant'anni dal rapporto di Harvard
di Lucetta Scaraffia
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=871

3) GLI INTERESSI CHE SONO DIETRO LA DEFINIZIONE DI MORTE CEREBRALE
Intervista al professor Paul Byrne: morte cerebrale... o eutanasia?
di Veronica Rasponi
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1473

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 22-08-2019

7 - I VEGANSEXUAL FANNO SESSO SOLO CON VEGANI
Tornano le vecchie eresie degli encratiti e dei priscilliani che, negando il Dio che si fa carne, erano anti-procreazione e vegetariani (attribuivano al demonio l'uso di mangiare carne)
Autore: Andrea Zambrano - Fonte: Sito del Timone, 22 agosto 2019

Fortuna che c'è Repubblica a tenerci aggiornati su tutte le perversioni contemporanee sennò come faremmo? Un interessante articolo di Marino Nola pubblicato ieri ci informa dell'esistenza dei vegansexual. Trattasi - nientemeno - di nuova tendenza del veganesimo che tende a prediligere i rapporti sessuali tra vegani e ad evitare coloro che mangiano carne. Ergo: salsicce e salamelle bandite dal talamo perché si tratta di una promiscuità molto grave che avrebbe anche delle giustificazioni, diciamo così, olfattive: i non vegani infatti, che poi sarebbero la quasi totalità della popolazione tranne quegli invasati dei vegani, emetterebbero degli strani odori.
Eh…certo, mangiando carne animale, tra cosciotti di pollo e prosciutti di suino, mangiano carcasse di animale. Dunque, in poche parole: puzzano. Che poi: si azzardassero e definire il ragù di nonna Silvana un cimitero di animali mentre lei è pronta a scolare le tagliatelle e a servirle in tavola fumiganti, vedi come le rincorrerebbe con il mestolo, queste frigide eretiche da tavola.
Eccoci al punto. L'eresia. Dall'articolo si scopre che questo movimento di vegansexual, non si sa quanto diffuso al mondo, in realtà non è altro che una riedizione riveduta e corretta di antiche eresie gnostiche dei primi secoli cristiani che consideravano la carne con disprezzo: Encratiti, Eustaziani, Priscilliani e quant'altro avevano la loro ragion d'essere nelle eresie che di fatto negavano l'incarnazione: negando il Dio che si fa carne, la carne è nemica dell'uomo. E pertanto alcuni di loro attribuivano al demonio l'uso di mangiare bistecche e cosciotti.
Fortuna che arrivò poi Sant'Agostino a rimettere le cose in chiaro e dare loro il matterello della pasta sfoglia in testa. Nola infatti ricorda che il vescovo di Ippona, nel suo libro sulle eresie, imputa proprio al veganesimo spinto dei Priscilliani l'incremento delle liti famigliari e delle separazioni causate dalle abitudini alimentari di questi strani coniugi. Ma in questo Agostino fu davvero un salvatore: bollando la stravaganza come eresia contribuì anche all'estinzione di questi invasati dell'insalata. Che oggi - seppur in forme diverse sono tornati, sempre però con lo stesso spirito gnostico e fondamentalmente anti umano.
Questa storia ci dimostra alcune cose interessanti: anzitutto che è merito della Chiesa cattolica, dei suoi vescovi e dei suoi Padri nei secoli se credenze, superstizioni e altre stupidaggini sono state debellate consegnando all'uomo un corretto, armonioso e razionale rapporto con il proprio corpo. E che dobbiamo dunque ringraziare i credenti in Cristo se oggi l'uomo non è ottenebrato da queste sciocchezze. Ma la storia ci insegna anche un'altra verità: oggi, che la fede è in crisi e spesso gli uomini di Chiesa non fanno il loro dovere di correzione degli errori, questi errori vengono propagati dopo essere stati ritirati fuori dalla naftalina della storia. Lo vediamo anche nel piccolo del veganesimosessuale. La conclusione è semplice: nella vita dell'uomo moderno serve molta più Chiesa e vita di fede e dottrina sana per uscire dalle nebbie della follia.

Nota di BastaBugie: nell'articolo di Andrea Zambrano si parla delle eresie degli Encratiti e dei Priscilliani che negavano l'incarnazione. Ovviamente negando il Dio che si fa carne, la carne diventava, per loro, nemica dell'uomo. Pertanto attribuivano al demonio l'uso di mangiare bistecche e cosciotti.
Ecco cosa erano queste due pericolose eresie (che sono drammaticamente tornate di moda oggi anche se con nuova denominazione, ma stessa dottrina anti-procreazione, anti-matrimonio, vegetariana, in definitiva disumana) secondo quanto riportato su Wikipedia:

ENCRATISMO
L'encratismo è una dottrina morale di matrice gnostico-cristiana a sfondo ascetico, di probabile influenza sethiana, che si diffuse in Gallia e Spagna tra la fine del III e l'inizio del IV secolo. I seguaci di questa dottrina vengono detti encratiti.
Il termine deriva dal greco enkràteia, tradotto abitualmente come «continenza»: in realtà il significato rimanda al «dominio di sé» nell'accezione già indicata da Socrate, e si riferisce alla capacità dell'individuo di padroneggiare istinti e passioni, in vista di un perfezionamento etico della persona. [...]
L'encratismo si configura ben presto come sinonimo di «continenza rigorosa e mortificante», confluendo nella concezione filosofico-religiosa del manicheismo. Partendo dal principio gnostico che identifica la materia col male, l'encratismo attribuiva una valenza fortemente peccaminosa a numerosi aspetti del vivere quotidiano come l'unione matrimoniale, il consumo di carne e vino - al punto che Taziano, apologista greco del II secolo ed esponente di punta dell'encratismo, giunse a sostituire l'acqua al vino nell'eucaristia - e il benessere materiale oltre il necessario, condannando ogni ostentazione di ricchezza e predicando anzi un severo pauperismo. [...]
Secondo Ireneo gli encratiti, rifiutando il matrimonio, accusano implicitamente il Creatore che fece sia l'uomo che la donna; rifiutando tutte le carni e gli alimenti, che reputano intossicanti, essi sono ingrati verso colui che creò tutte le cose [...] (essi aborrivano il consumo di carne, il matrimonio e la procreazione).
La parte dottrinale più particolare di questa setta consisteva proprio nello sviluppo estremo dell'ideale ascetico della continenza. Essi proclamavano l'agamia e soprattutto avversavano la procreazione. In questa loro visione demonizzavano in particolar modo la struttura fisica della donna vista come essere creato appositamente per produrre altra materia. L'uomo, a differenza della donna, avendo un ruolo secondario nella procreazione, poteva accedere più facilmente alla sfera divina, per questo gli encratiti sostenevano che una donna per potersi salvare doveva prima farsi uomo. La strada per la salvezza passava quindi per il rifiuto della pratica matrimoniale con il conseguente blocco del ciclo generazione-corruzione-morte. Il primo passo per bloccare questo circolo vizioso consisteva nella volontà di non far nascere altri "esseri infelici" e di non offrire "nutrimento alla morte". [...]
Questo gruppo ricevette nuova linfa vitale dall'ingresso di un certo Severo: dopo di lui gli encratiti furono spesso chiamati severiani. Questi encratiti severiani accettavano la legge di Dio, i profeti, ed i Vangeli, ma respingevano gli Atti degli apostoli e maledicevano Paolo di Tarso e le sue epistole. [...]
Essi scomparvero alla metà del V secolo, probabilmente assorbiti dai manichei, con i quali avevano sin dall'inizio molto in comune.

PRISCILLIANESIMO
Questo movimento prende il nome dal vescovo spagnolo Priscilliano, nato ad Ávila intorno al 345 e giustiziato con sei seguaci a Treviri nel 385 su ordine dell'imperatore Magno Massimo, dopo essere stato denunciato da alcuni vescovi spagnoli.
Il Priscillianesimo, che si diffuse in Spagna, Provenza e Aquitania, probabilmente sopravvisse fino al VI secolo, specialmente in Galizia.
Priscilliano è la figura più rilevante di una comunità comprendente altri vescovi ed influenzata da maestri gnostici provenienti da Alessandria d'Egitto. Gli aspetti principali della dottrina comprendono:
1. l'ascetismo;
2. il dualismo gnostico;
3. il modalismo in campo trinitario (ovvero le tre persone divine sono considerate solo aspetti provvisori dell'unica divinità);
4. il docetismo nella cristologia (ovvero negazione della carnalità di Gesù);
5. il rivendicazionismo sociale;
6. credenza nell'astrologia (la motivazione della sentenza di morte è di magia).

Fonte: Sito del Timone, 22 agosto 2019

8 - LIBRI DAL 2009 AL 2019 DA LEGGERE (O REGALARE)
Temi: apologetica cattolica, la verginità di Maria, Tolkien, il business dei migranti, musulmani in Europa, ecc.
Fonte Redazione di BastaBugie, 28 agosto 2019

LA BUONA BATTAGLIA - Apologetica cattolica in domande e risposte
Corrado Gnerre - Chorabooks - pagine 192 - € 9,99 - anno 2019

Il libro raccoglie le risposte che Corrado Gnerre ha dato nel corso di questi anni a lettori che hanno scritto alla redazione del mensile Radici Cristiane. Si va da contenuti teologici, a contenuti più specificamente morali, storici e filosofici. Ne vien fuori una piccola enciclopedia dei temi più scottanti l'apologetica cattolica; dunque utilissima per chi vuole un agile strumento per poter difendere le ragioni della Fede Cattolica. Corrado Gnerre, apologeta cattolico, dirige il sito Il Cammino dei Tre Sentieri ed è Guida nazionale dell'omonima associazione. E' autore di diverse pubblicazioni. Per Chorabooks ha pubblicato Disorientamento. Una lettura cattolica della religiosità orientale.
Per ordinare il libro, clicca qui!

SEMPER VIRGO - La verginità di Maria come forma
padre Serafino Lanzetta - Casa Mariana Editrice - pagine 160 - € 12,75 - anno 2019

Siamo preda di un amorfismo contagioso che diluisce i misteri della fede nel flusso del tutt'uguale. Abbiamo perso la forma, cioè quel principio che determina l'essenza di una cosa e che la specifica distinguendola da tutte le altre. L'invito ad essere perfetti è rivolto a tutti, però abbiamo dimenticato che c'è una gerarchia negli stati di vita del cristiano. Così il matrimonio e la vita consacrata, livellati per invitare tutti alla santità, versano entrambi in una crisi profonda. Crisi che non risparmia neppure il celibato, soggetto ormai alle trasformazioni epicuree del tempo. La soluzione è Maria Vergine. La sua perpetua verginità è la forma originaria che ha plasmato Cristo e in Lui ogni cristiano e ogni vocazione cristiana. Nella sua illibata verginità c'è l'inizio e il compimento. Il mistero della verginità di Maria è la garanzia del primato di Dio nel mondo. È la prova che quel Regno portato da Cristo inizia non dalla carne ma dallo spirito per nobilitare la carne e portare tutto l'uomo in una dimensione che va oltre, quella del Regno nella sua pienezza, dove Dio sarà «tutto in tutti» (1Cor 12,6). Maria è il grembo verginale nel quale è custodito.
Per ordinare il libro, clicca qui!

LEONE
Paola Mastrocola - Einaudi - pagine 223 - € 15,72 - anno 2018

Un quartiere che si chiama il Bussolo e può essere ovunque, in qualsiasi città. Oggi, ai giorni nostri. Una madre e un figlio. Lei, Katia, una donna sola di trentasei anni, presa dal lavoro, separata dal marito, pochi soldi, poco tempo, sempre di corsa, appesa a sogni nebulosi che non osa sognare fino in fondo. Lui, Leone, un bambino di sei anni solitario e timido, sottile come un giunco. Un giorno, in mezzo a tutta la gente che passa, alle auto, sotto le luci intermittenti degli alberi di Natale, si mette a pregare. E la madre scopre, con stupore e vergogna, che lo fa spesso, un po' ovunque. Si apparta, s'inginocchia, e prega. Per strada, al cinema, in bagno. Prega quand'è preoccupato, quando gli manca la nonna e il gioco del comò. O quando vorrebbe un bacio. O quando desidera aiutare qualcuno. La voce circola in fretta. Leone diventa «il bambino che prega», lo scandalo della scuola, del quartiere intero. Molti lo deridono, ma molti, anche, iniziano a confessargli i loro desideri. Come fa la vita, Leone può esaudire le richieste o deluderle, avverare i sogni o lasciarli inesauditi. Paola Mastrocola ha scritto una storia realistica e allo stesso tempo magica, in cui tutti cambiano senza sapere perché. Un romanzo capace di sorprendere a ogni riga sul piano umano e letterario. Fino a un diluvio universale in minore, piccolo e gentile, che non distrugge niente ma rinnova e addolcisce il colore delle cose.
Per ordinare il libro, clicca qui!

TOLKIEN - Il mito e la grazia
Paolo Gulisano - Edizioni Ancora - pagine 224 - € 13,60 - anno 2017

Si tratta di una rilettura dei temi cristiani nell'opera di J. R. R. Tolkien, autore universalmente noto. L'elemento religioso, fortemente radicato nelle storie di Tolkien e nel loro simbolismo, nasce dal desiderio di comunicare la Verità. Con una trattazione piuttosto agile, il volume presenta una visuale ampia sugli aspetti biografici di Tolkien e fornisce un aiuto alla comprensione del mondo simbolico da lui creato. (libro consigliato da FilmGarantiti.it)
Per ordinare il libro, clicca qui!

J.R.R.TOLKIEN E FRANCIS MORGAN - Una saga familiare
José Manuel Ferrandez Bru - Edizioni terra santa - pagine 333 - € 17,00  - anno 2018

Questo libro ricostruisce per la prima volta la vita di Francis Xavier Morgan (1857-1935), sacerdote cattolico nato a El Puerto de santa maria (nel sud della Spagna) in un'importante famiglia di origine inglese, che divenne tutore e "secondo padre" di J.R:R Tolkien.
Un'opera che è il risultato di un'approfondita indagine condotta tra Spagna e Inghilterra, resa possibile anche grazie all'aiuto di Priscilla Tolkien, figlia del famoso scrittore, la cui testimonianza ha fornito dettagli finora inediti sul legame tra suo padre e la Spagna.
Un'autentica saga familiare che, dal mondo dell'imprenditoria vinicola britannica sviluppatasi in Andalusia sin dal XVII secolo, attraverso gli anni del "risveglio cattolico" in Inghilterra nel XIX secolo, giunge fino al Novecento, facendo luce su aspetti della vita e dell'opera di Tolkien che, senza la figura di questo prete anglo-spagnolo (spesso, a torto, aspramente criticato), non si potrebbero cogliere a pieno.
Un libro inedito e indispensabile per un viaggio alle origini del mondo de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, dedicato a tutti gli appassionati del grande autore inglese.
Per ordinare il libro, clicca qui!

IL DECLINO DEL SACRO - Rumore sociale, mass media e nichilismo
Marco Sambruna - Edizioni Radio Spada - pagine 210 - € 12,66 - anno 2017

Magistrale saggio di Marco Sambruna. La formazione dell'Autore in campo filosofico e psicologico è la base per un percorso concettuale e geografico affascinante e terribile, in cui il fenomeno del modernismo ecclesiale e sociale viene impietosamente sezionato alla luce delle categorie della filosofia contemporanea nichilista e della comunicazione pubblicitaria propria della società dei consumi. Uno strumento fondamentale per capire la crisi odierna e gli stilemi della "chiesa 2.0".
Per ordinare il libro, clicca qui!

PROFUGOPOLI - Quelli che si riempono le tasche con il business degli immigrati
Mario Giordano - Mondadori - pagine 167 - € 15,72 - anno 2016

La società che organizza corsi per buttafuori e addetti alle pompe funebri ed è controllata dal noto paradiso fiscale dell'isola di Jersey. L'ex consulente campano che con gli immigrati incassa 24.000 euro al giorno e gira in Ferrari. La multinazionale francese dell'energia. E l'Arcipesca di Vibo Valentia. Ecco alcuni dei soggetti che si muovono dietro il Grande Business dei Profughi: milioni e milioni di euro (denaro dei contribuenti) gestiti dallo Stato in situazione d'emergenza. E proprio per questo sfuggiti a ogni tipo di controllo. Dunque finiti in ogni tipo di tasca, più o meno raccomandabile. Si parla spesso di accoglienza e solidarietà, ma è sufficiente sollevare il velo dell'emergenza immigrazione per scoprire che dietro il paravento del buonismo si nascondono soprattutto gli affari. Non sempre leciti, per altro. Fra quelli che accolgono gli stranieri, infatti, ci sono avventurieri improvvisati, faccendieri dell'ultima ora, speculatori di ogni tipo. E poi vere e proprie industrie, che sulla disperazione altrui hanno costruito degli imperi economici: basti pensare che, mentre il 95 per cento delle aziende italiane fattura meno di 2 milioni di euro l'anno, ci sono cooperative che arrivano anche a 100 milioni e altre che in dodici mesi hanno aumentato il fatturato del 178 per cento. Profugopoli è un fiume di denaro che significa potere, migliaia di posti di lavoro, tanti voti.
Per ordinare il libro, clicca qui!

VERSO IL CALIFFATO UNIVERSALE - Come l'Europa è diventata complice dell'espansionismo mussulmano
Bat Ye'or - Editore Lindau - pagine 214 - € 15,30 - anno 2009

Tre anni dopo il successo di "Eurabia", Bat Ye'or torna a occuparsi della resa dell'Europa all'islam sotto l'abile regia dell'Organizzazione della Conferenza Islamica, che riunisce 57 paesi e più di un miliardo di persone. Lungi dal pianificare conquiste di tipo militare (almeno nelle forme tradizionali), la strategia dell'OCI è sottile e insinuante. Controlla la politica del Vecchio Continente con la minaccia del terrorismo e l'arma dell'immigrazione (insieme a quella, connessa, della demografia). Lo ricatta economicamente grazie al petrolio. Lo inibisce culturalmente facendo leva sulla mancanza di un'identità condivisa e sfruttando i sensi di colpa di élite ostaggio del "politically correct". Lo insidia sul piano religioso, incoraggiando il proselitismo e le conversioni, mentre la predicazione (e anche la semplice pratica) cristiana resta un tabù in molti paesi musulmani. Ma soprattutto l'OCI si muove innanzitutto sul piano legislativo e giuridico per veder sancito in tutto il mondo il principio in forza del quale i musulmani sono soggetti solo alla legge islamica, la sharì'a, ovunque risiedano. Questo principio è uno dei cardini della dhimmitudine e ha trovato la sua prima applicazione europea nel 2007, in Gran Bretagna, quando la sharì'a è stata ufficialmente riconosciuta come fonte di diritto - in materia di divorzio, eredità e violenze interne alla famiglia.
Per ordinare il libro, clicca qui!

Fonte: Redazione di BastaBugie, 28 agosto 2019

9 - OMELIA XXII DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 14,1.7-14)
Chiunque si esalta sarà umiliato
Fonte Il settimanale di Padre Pio

Nulla piace a Dio se non l'umiltà e tutto ciò che si fa con umiltà. Questa frase potrebbe benissimo sintetizzare il messaggio delle letture di oggi. Rileggiamo ora con attenzione tre frasi della prima lettura. La prima è questa: «Figlio, compi le tue opere con mitezza, e sarai amato più di un uomo generoso» (Sir 3,17). Non è tanto l'opera buona che compiamo a darci merito e ad essere apprezzata dal prossimo, ma è soprattutto l'umiltà con cui la facciamo. Insegnava san Vincenzo de Paoli che la nostra carità sarà gradita al povero solo se sarà accompagnata dall'umiltà di cuore, altrimenti diventerebbe solo una umiliazione.
La seconda frase su cui mi piace soffermarmi è la seguente: «Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore» (Sir 3,18). Vantarsi del bene che abbiamo e del bene che riusciamo a fare è come rubare la gloria a Dio. Al contrario, ringraziare di cuore il Signore, ritenersi indegni di tutto ciò che Egli ci dona, e dare a Lui ogni gloria, è la migliore garanzia per continuare a ricevere i suoi benefici e per continuare a riceverne di sempre più grandi.
La terza frase è la seguente: «Ai miti Dio rivela i suoi segreti» (Sir 3,19). Con questa frase comprendiamo chiaramente quelle che sono le preferenze di Dio. Egli, usando un linguaggio umano, è attratto dall'umiltà di cuore e nei confronti degli umili la sua generosità non ha limiti. Quanto più si è miti ed umili di cuore, tanto più ci si avvicina al Cuore di Gesù e si comprendono i suoi segreti quasi per connaturalità. Facciamoci caso: ovunque Gesù e Maria sono apparsi su questa terra, si sono manifestati a persone umili, di cuore e di condizione. E questo fin dall'inizio, da quando a Betlemme gli angeli andarono ad invitare gli umili pastori per adorare il Bambino Gesù.
Il brano del Vangelo di oggi ci presenta una breve ma bellissima parabola, quella dell'invito ad un pranzo di nozze. Gesù, per raccontare questa parabola, prese spunto da un banchetto che si era tenuto in casa di un fariseo, banchetto al quale era stato invitato anche lui. Egli, allora, prese la parola e disse: «Quando sei invitato va' a metterti all'ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: amico, vieni più avanti!» (Lc 14,10). In questo caso, colui che è invitato al primo posto fa una bella figura davanti a tutti; se, al contrario, occupando il primo posto, è costretto a cederlo ad un ospite più ragguardevole, egli riceve una umiliazione.
Così avviene anche nella nostra vita. Se ci facciamo piccoli ed umili di fronte a Dio e al prossimo, allora saliremo molto in alto. Diversamente, se ci gonfiamo di superbia, rimarremo sempre nella nostra meschinità. Al termine della parabola, Gesù infatti disse: «Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato» (Lc 14,11).
Tutti i Santi sono stati umili, altrimenti non sarebbero stati innalzati da Dio così tanto. Un santo che si distinse in modo particolare per l'umiltà fu san Francesco d'Assisi. Un giorno frate Masseo gli chiese: «Perché tutto il mondo viene dietro a te?». San Francesco ci pensò un attimo e poi disse con piena convinzione: «Vuoi sapere perché? Perché Dio, fra tutti i peccatori, non vide nessuno più vile di me. Per questo motivo egli ha scelto me per confondere la nobiltà, la grandezza, la fortezza, la bellezza e la sapienza del mondo, affinché si sappia che ogni virtù e ogni bene viene da Lui e non dalla creatura, e nessuna persona possa gloriarsi» (cf FF 1838).
San Francesco era talmente umile che diceva a se stesso: «Se l'Altissimo avesse concesso grazie così grandi a un ladrone sarebbe più riconoscente di te, Francesco» (FF 717). E così scriveva nella lettera rivolta a tutti i fedeli: «Mai dobbiamo desiderare di essere sopra gli altri, ma anzi dobbiamo essere servi e soggetti ad ogni umana creatura per amore di Dio» (FF 199).
Impariamo da san Francesco e anche noi andremo molto in alto.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

Stampa ArticoloStampa


BastaBugie è una selezione di articoli per difendersi dalle bugie della cultura dominante: televisioni, giornali, internet, scuola, ecc. Non dipendiamo da partiti politici, né da lobby di potere. Soltanto vogliamo pensare con la nostra testa, senza paraocchi e senza pregiudizi! I titoli di tutti gli articoli sono redazionali, cioè ideati dalla redazione di BastaBugie per rendere più semplice e immediata la comprensione dell'argomento trattato. Possono essere copiati, ma è necessario citare BastaBugie come fonte. Il materiale che si trova in questo sito è pubblicato senza fini di lucro e a solo scopo di studio, commento didattico e ricerca. Eventuali violazioni di copyright segnalate dagli aventi diritto saranno celermente rimosse.