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« Torna agli articoli di Giulia Tanel

So, you're pregnant. Titola così l'ultimo video pubblicato da Choice42, organizzazione canadese che si definisce «pro-donne, pro-bambini e pro-vita» e che si pone quali obiettivi quelli di «creare consapevolezza sull'umanità dei bambini pre-nati e fornire supporto alle donne che stanno affrontando una gravidanza non pianificata o che si occupano di problemi post-aborto».
Un video che, come gli altri pubblicati nel passato, è già diventato virale. Forse perché quando si dicono le cose come stanno, senza puntare il dito in maniera giudicante, ma nel contempo anche senza edulcorare troppo la pillola e portando a supporto dati scientifici incontrovertibili, il messaggio arriva più diretto. E colpisce nel segno.
Certo, una gravidanza non desiderata destabilizza, mette in crisi, sconvolge i piani, riempie di dubbi. Ma, in fondo, non è così anche per una gravidanza desiderata? Un figlio è sempre una rivoluzione e, se si guarda tutto esclusivamente da un punto di vista razionale, non si sarà mai pronti veramente pronti per accoglierlo. Bisogna abbandonarsi. O, come dice il video di Chioce42: «Per qualsiasi motivo ti sia stato dato questo bambino, sei stata scelta per essere sua madre». Questo è l'unico dato di fatto: c'è una mamma e c'è un bambino. Un altro essere umano. Vivo.
Certo, l'aborto sembra una scelta facile, oramai entrata nella mentalità comune: «Ti diranno che è la scelta migliore», prosegue il video. «Ti diranno di pensare al tuo futuro. Diranno che non sei abbastanza grande, o abbastanza giovane. Che non sei abbastanza esperta, abbastanza stabile finanziariamente, abbastanza istruita. Potrebbero persino minacciarti». Si è oramai arrivati a giustificare un omicidio sulla base di motivazioni futili.
Ma l'aborto non è l'unica soluzione. Anzi. Però, mamma, «tu sei l'unica che può proteggere questo bambino. Tu». Serve coraggio e costerà fatica, certo. E a volte sarà anche necessario umiliarsi e chiedere aiuto.
Ma si può fare: una mamma lo può fare. Un giorno alla volta, un «Sì» alla volta.
Nota di BastaBugie: il nome dell'organizzazione canadese prolife "Chioce42" è un gioco di parole in inglese. Infatti il numero quattro (four) si legge come la parola "per" (for). Quindi leggendo in inglese "Chioce fo(u)r two" si intende "scelta per due" alludendo al fatto che la scelta se tenere o no il bambino non è una scelta che riguarda solo la mamma, ma anche il suo bambino e quindi è una scelta che coinvolge due persone. Come giustamente sottolineato in un recente manifesto di Provita & Famiglia dove una ragazza reggeva un cartello con su scritto: "Il corpo di mio figlio non è il mio corpo".
Nel seguente video (durata: 2 minuti) dal titolo "Sono incinta: che devo fare?" si può vedere il video doppiato in italiano di cui ha parlato l'articolo.
https://www.youtube.com/watch?v=8DYX7C4hn3Y
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