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UNA PAPESSA C'E', MA E' DEL 2009 ED E' PROTESTANTE
Ecco perché nessuno farà mai un film della presidente della Chiese evangeliche tedesche, denunciata per guida in stato di ubriachezza
di Enzo Pennetta

Dopo l’Ipazia, da qualcuno definita “illuminista”, portata sul grande schermo con il film Agorà, è adesso la volta del film La Papessa del regista Sonke Wortmann. In attesa di una eventuale prossima uscita di Pippo Pluto e Paperino in Vaticano possiamo goderci quest’ultima mega produzione europea la quale propone un falso medievale piuttosto grossolano che fu messo in giro dalla nobiltà antipapista tedesca per cercare di screditare il papato in un momento in cui esso rivendicava la sua indipendenza dal potere politico.
La vicenda venne nei secoli successivi ripresa da vari autori tra i quali Boccaccio e il Belli, la storia che viene raccontata è quella di una donna che riesce ad entrare in seminario e a percorrere tutti i gradi delle gerarchie ecclesiastiche fino a farsi eleggere papa nel’anno 855 col nome di Giovanni VIII. Peccato però che nell’855 venne eletto papa Benedetto III che regnò fino all’anno 858, e non il presunto Giovanni VIII che sarà realmente eletto nell’anno 872.
Con l’uscita di questa pellicola un pubblico già logorato ai fianchi dalla saga di Dan Brown, colpito allo stomaco dall’uccisione della bella Ipazia, potrebbe pericolosamente barcollare sotto il peso di una papessa medievale che si fa beffe del collegio cardinalizio e finisce per di più uccisa dai cattolici proprio come la sfortunata collega filosofa di Alessandria.
Ma sorprendentemente una “papessa” è esistita veramente, però è una figura che non essendo cattolica risulta molto meno appetibile dai media, tanto che quando si è parlato di uno scandalo che l’ha riguardata lo spazio dedicato è stato un classico trafiletto. Il 24 febbraio 2010 compariva sui quotidiani la notizia che la presidente della Chiese evangeliche tedesche, la cinquantaduenne Margot Kaessmann, eletta “papa” nel 2009 era stata denunciata dalla polizia di Hannover con l’accusa di guida in stato di ubriachezza. Il giorno dopo la Kaessmann rassegnava le dimissioni ponendo fine alla sua esperienza di papessa durata solo quattro mesi.
La realtà spesso è meno avvincente della fantasia, le Chiese evangeliche tedesche poi non interessano quanto la chiesa Cattolica, fortunatamente non vedremo sullo schermo la storia della papessa ubriaca.

 
Fonte: Libertà e persona, 6 giugno 2010