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Roberto de Mattei, con il saggio Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta, pubblicato da Lindau, si aggiudica il Premio Acqui Storia 2011, sezione storico-scientifica, il più prestigioso riconoscimento italiano per la storiografia.
Una grande soddisfazione per il discusso storico del Concilio, spesso censurato per le sue idee e per la sua militanza cattolica, ma ancora una volta ricompensato (de Mattei era anche nella cinquina dei finalisti del Premio P.E.N. Club Italia 2011) dall'operato di una giuria laica e di altissimo livello, specchio di un Premio indipendente, che da sempre fonda sulla competenza e sulla libertà degli autori e dei giurati la sua ragione d'essere.
Questa la motivazione per la candidatura in finale:
«Il volume di de Mattei costituisce un'originale e completa ricostruzione del Concilio Vaticano II, in una prospettiva storiografica attenta anche al contesto generale dell'epoca e non solo alle vicende ecclesiali e teologiche, queste ultime peraltro trattate con grande competenza. Tesi centrale è la critica dell'adeguamento della Chiesa cattolica alla modernità proprio alla vigilia della crisi di essa. Basata su un'ampia letteratura e su ricerche d'archivio, l'opera si colloca in maniera originale nel dibattito sulla continuità o rottura rappresentata dal Concilio. Di particolare interesse la ricostruzione della mancata condanna del comunismo.»
Il Concilio Vaticano II, il ventunesimo nella storia della Chiesa, fu aperto da Giovanni XXIII l'11 ottobre 1962 e chiuso da Paolo VI l'8 dicembre 1965. Nonostante le attese e le speranze di tanti, l'epoca che seguì il Vaticano II non rappresentò per la Chiesa una «primavera» o una «pentecoste» ma, come riconobbero lo stesso Paolo VI e i suoi successori, un periodo di crisi e di difficoltà. Questa è una delle ragioni per cui si è aperta una vivace discussione ermeneutica, in cui si è inserita l'autorevole voce di papa Benedetto XVI che ha invitato a leggere i testi del Concilio in continuità con la Tradizione della Chiesa.
Al dibattito in corso, Roberto de Mattei offre il contributo non del teologo, ma dello storico, attraverso una rigorosa ricostruzione dell'evento, delle sue radici e delle sue conseguenze, basata soprattutto su documenti di archivio, diari, corrispondenze e testimonianze di coloro che ne furono i protagonisti. Dal quadro documentato e appassionante tracciato dall'autore, emerge una «storia mai scritta» del Vaticano II che ci aiuta a comprendere non solo le vicende di ieri ma anche i problemi religiosi della Chiesa di oggi.
«La storia del Concilio è da riscrivere, o almeno da completare» afferma de Mattei. «È in tale spirito che propongo una storia del Concilio, "mai scritta", non tanto per la novità delle testimonianze e degli episodi che ne emergono, quanto per la nuova ricostruzione e interpretazione dei fatti che viene offerta. Vero storico non è né il ricercatore che "scova" nuovi documenti, né il "cronista" che affastella quelli già conosciuti, ma colui che, basandosi sulla documentazione edita o inedita a sua disposizione, è capace di ordinarla, di comprenderla, di narrarla, inquadrando le vicende in una filosofia della storia che, per lo storico cattolico, è innanzitutto una teologia della storia.»
A quasi cinquant'anni dall'apertura del Concilio Vaticano II, la disamina ermeneutica post-conciliare è più vivace che mai e la disputa non è certo conclusa: i problemi posti dal libro non possono essere elusi.
Roberto de Mattei, insegna Storia Moderna e del Cristianesimo all'Università Europea di Roma, dove coordina l'ambito delle Scienze Storiche. È stato Vice Presidente Nazionale del C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche), tra il 2004 e il 2011. È membro dei consigli direttivi dell'Istituto Storico Italiano per l'Età Moderna e Contemporanea e della Società Geografica Italiana. È autore di numerosi libri, tradotti anche all'estero, presiede la Fondazione «Lepanto» ed è direttore della rivista di storia contemporanea «Nova Historica» e del mensile «Radici Cristiane».
La cerimonia di premiazione della 44a edizione del Premio avrà luogo al Teatro Ariston di Acqui Terme, Piazza Matteotti 18, sabato 22 ottobre 2011 alle ore 17,30.
Fondato nel 1969 per onorare il ricordo della «Divisione Acqui» e i caduti di Cefalonia nel settembre 1943, il Premio Acqui Storia è divenuto in questi ultimi anni uno dei più importanti riconoscimenti europei nell'ambito della storiografia, ottenendo una grande visibilità internazionale.
L'Acqui storia ha l'Adesione del Presidente della Repubblica e il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
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