
I PIÙ LETTI DEL MESE
-
SERVE MOLTO
Non costa nulla
La Bussola, Aiuto alla Chiesa che soffre, Van Thuân, Provita, ecc.
-
Audio registrati

SCEGLI UN ARGOMENTO
Aborto
America
Animalisti e vegetariani
Attualità
Cinema
Comunismo
Cristianesimo
Ecologia
Economia
Eutanasia
Evoluzionismo
Famiglia e matrimonio
Fecondazione artificiale
Immigrazione
Islam
Libri
Liturgia e sacramenti
Morale
Omelie
Omosessualità
Pedofilia
Pillole
Politica
Santi e beati
Scienza
Scuola
Storia
Televisione
« Torna ai risultati della ricerca

L'Organizzazione mondiale per la sanità prescrive un'ecografia per gravidanza, il sistema sanitario italiano tre, e le coppie italiane ne fanno 7-8 per gravidanza, secondo il più recente rapporto dell'Istituto superiore di Sanità. Dato confortante perché segnala una alta cura della gravidanza? Forse sì, ma forse segnala anche una ipermedicalizzazione di cui potremmo fare a meno. Nel Nord Europa le ecografie non sono così frequenti. In Canada se ne fanno in media 3,1 e in Francia 5. Ma anche sul versante dell'amniocentesi il record è italiano: qualche anno fa la Francia si preoccupava per avere il «record mondiale di amniocentesi» avendo raggiunto l'11% delle gravidanze, contro il 5% inglese e l'1,7% americano.
Oltralpe non sapevano che in Italia si viaggia sul 20%.
Sembra strano che in tempi di spending review su questi eccessi non vi sia una sforbiciata; forse perché sarebbe estremamente impopolare dissuadere i futuri genitori dal correre a individuare minime imperfezioni fetali (cosa che è ormai routine anche quando non ha finalità curative) o da 'richieste sociali', magari dispendiose, che vanno a rompere qualche supposto limite etico.
Wohlfram Henn ha scritto in un articolo intitolato Consumismo nella diagnosi prenatale:
«L'abuso di test genetici per la selezione fetale in base al sesso è già un grave problema. Ora nell'epoca della commercializzazione della genetica umana, è banale pensare che nuove possibilità di selezione prenatale più sofisticate non agirebbero secondo la legge della domanda e dell'offerta». Questo sguardo verso uno scenario futuro interessa anche il presente.
Perché, come recita un proverbio inglese, «per chi ha un martello, tutto diventa un chiodo»: l'alta diffusione della diagnostica prenatale per ricercare anche malattie non curabili (e non letali) è davvero dovuta a una richiesta delle donne o a una pressione sociale, per cui si fa – per routine – anche se non serve a curare? E quando si scopre un'anomalia non curabile (e non letale), dove porta la pressione della 'società della perfezione'? La sociologa Carine Vassy, dell'Inserm di Parigi spiega in un suo studio recente che la richiesta delle donne non è mai stata presa seriamente in considerazione per scegliere se far entrare o meno la diagnosi prenatale nella routine in Francia.
Insomma, il trend è in ascesa, i protocolli internazionali dicono che si sta eccedendo, ma cosa si può di fronte all'ipermedicalizzazione della gravidanza (in cui il medico sente la pressione di fornire ogni dettaglio del feto) e al dramma di una società imbevuta d'ansia, come quella dei genitori che non permettono a se stessi di pensare che il figlio possa essere qualcosa meno che perfetto, perché respirano un clima di competizione e di abbandono verso chi ha bisogno di un anche minimo aiuto?
La diagnosi prenatale curativa è un bene, ma l'eccesso in diagnosi prenatale è uno spreco di denaro, un andare a braccetto tra medicina e leggi del mercato, un peso eccessivo accordato alla curiosità o, forse soprattutto, all'ansia indotte dall'ambiente sociale. Questo succede quando in una società basata sulla famiglia e sulla solidarietà – come era l'Italia fino a qualche decennio fa – vengono picconate le certezze fino a farle crollare: non si accetta più nulla che non sia pianificato e che costi una fatica eliminabile. Ci si butta alla ricerca di una medicina che – moltiplicando gli esami – cancelli le incertezze; ma aggiungere esami a esami non sempre dà la risposta voluta, e qualche volta aggiunge incertezze a incertezze, mostra piccole imperfezioni o anomalie non previste, che si potrebbero anche accettare o addirittura curare dopo la nascita, ma che scoperte in 'tempo utile' possono indurre in seria tentazione di rinunciare a quel figlio.
-
CONCLAVE
Un pessimo film
Il gender nella Chiesa
-
Pubblicato 10 anni fa...
DIVORZIATI RISPOSATI
Non possono fare la comunione... nemmeno quella spirituale
Articolo del 6 maggio 2015
-
Libro della settimana
DIARIO CLANDESTINO
Cronaca dal lager
di Giovannino Guareschi
Anno 1945 / pag. 205 / € 12
-
Video della settimana
TRUMP NON HA INVENTATO I DAZI
Video ironico
di Silver Nervuti
Durata: 4 min. (13/04/2025)
-
Da FilmGarantiti.it
THE LAST WARRIOR
Fantasy epico russo
Giudizio: accettabile
Genere: fantasy (2017)
-
I dossier di BastaBugie
LEFEBVRIANI?
No, grazie!
Non possiamo andare via dalla Chiesa Cattolica
Dossier: 11 articoli + 1 video
-
Santo della settimana
SANT'ATANASIO
Sconfisse l'eresia ariana
di Corrado Gnerre
Festa: 2 maggio
-
Video per la formazione
L'EPICO E IL FANTASTICO
Svelati i segreti letterari
di Silvana de Mari
Data: 15 dicembre 2018
Durata: 1 ora e 29 minuti
-
Personaggi del passato
MARIO PALMARO
Giornalista e scrittore
Un esempio di vita cristiana
1968 - 2014 (46 anni)