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IL FESTIVAL GENDER E' FINANZIATO DALLA GALASSIA PD (COMUNE DI BOLOGNA, COOP, UNICREDIT, ECC.), E DAL MINISTERO PER I BENI CULTURALI... MA NON ERA IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO?
Altre notizie dal mondo gay: padre e madre nei moduli della Regione Lombardia, bagni per trans allo stadio, punite l'ambasciatore Lgbt che ha violato le legge
di David Botti

"Pene nero" (Black dick): questa potrebbe essere la sintesi del 16° festival gender che si abbatterà sulla città Felsinea dal prossimo 24 ottobre al 3 novembre.
Cosa contiene questo "festival internazionale che presenta i prodotti dalla cultura contemporanea"? Di oltre 100 eventi, l'85% ha evidenti scopi di propaganda LGBT, mentre i restanti potrebbero essere classificati come "arte strampalata". Un esempio? L'evento teatrale "Welcome to the caos", così presentato: «un viaggio di improvvisazione guidata: da yoga a immagini di cemento, pavoni bianchi, miele di Manuka, magma e caos».
La maggioranza della propaganda LGBT si concentra quest'anno su due temi: un ritorno al femminismo e il transessualismo, con 11 eventi ciascuno. Del primo gruppo è emblematico lo spettacolo "Hope Hunt", che «smonta lo stereotipo del maschio della classe operaia». Per i trans è difficile scegliere: si va dal film "El diablo es magnífico", che narra gli incontri, gli amori, il sesso di una giovane transessuale cilena, a "Girl", dove un 15enne si sente donna... e ovviamente tutti gli dicono di prendere ormoni facendogli credere di poter cambiare sesso.

IRRISIONI DELLA RELIGIONE (CATTOLICA, OVVIAMENTE)
Non mancano le consuete irrisioni della religione, come ad esempio lo spettacolo di danza "Love souvenir", in cui un ballerino con parrucca interpreta una Santa Maria Maddalena transessuale. Danzante è anche il sadomaso, con "Sin" (peccato) che propone un incontro casuale in una balera tra due sconosciuti: dominio e sottomissione gay, sul ritmo travolgente del tango.
Attualità? promo dell'utero in affitto nel film "Diane a les épaules" la cui protagonista non vuole figli, ma accetta di portare in grembo quello dei suoi amici gay Thomas e Jacques. Il gender diktat è proposto a teatro: "Non normale, non rassicurante", in cui un neo-colonialismo socialista dovrebbe omologare la legislazione africana (bollata come omofoba) agli standard "democratici". Infine, l'ultima perversione delle varianti gender: "Ni d'Ève, ni d'Adam. Une histoire intersexe", un film che propone persone "intersessuali", che credono cioè di esser portatrici di una variazione biologica dei caratteri sessuali che rende impossibile definirle univocamente maschi o femmine.

CHI PAGA QUESTO SCEMPIO?
Va sottolineato l'enorme sforzo organizzativo compiuto dal cassero Lgbt center, che ha coinvolto oltre 20 tra cinema, teatri, sale universitarie, immobili artistici. Così, il costosissimo Museo di Arte Moderna bolognese, finisce per ospitare "Dans for satan" e - per ben otto giorni - la mostra del fumetto "Io sono Mare", che espone il «viaggio fantastico di una bambina per riflettere sulle tematiche dell'identità e della scoperta di sé, sui desideri e sulle emozioni».
Chi paga questa imponente campagna propagandistica? Il Comune di Bologna (a guida Partito Democratico) finanzia - direttamente o indirettamente - ben 58 eventi su circa 100. La Regione (anch'essa PD) 40 eventi. Seguono il colosso della distribuzione Coop Alleanza 3.0, due Fondazioni bancarie facenti capo a Unicredit e Intesa, Unipol, Granarolo e altri. Purtroppo, una menzione particolare va al Ministero per i Beni Culturali (Governo del cambiamento?) con 14 eventi.

Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal gaio mondo gay (sempre meno gaio).

PADRE E MADRE NEI MODULI DELLA REGIONE LOMBARDIA
A Milano il consigliere regionale Giacomo Cosentino, eletto nella lista Fontana presidente, ha proposto una mozione perchè in tutta la modulistica degli enti pubblici milanesi compaia la dizione "padre e madre" e non "genitore 1 e genitore 2"
Inoltre ha invitato la giunta a «vigilare affinché gli enti culturali e di formazione, pubblici e privati, sussidiati da Regione Lombardia e le istituzioni scolastiche nel territorio regionale adottino lo stesso criterio per la propria modulistica». Secondo il consigliere regionale «è ormai diffuso il tentativo per via burocratica di cancellare, in ossequi alla teoria Gender, l'oggettiva e indiscutibile realtà per cui i genitori di un bambino o di una bambina non possono che essere un uomo e una donna» e «si ha notizia di numerosi enti pubblici che si adeguano a questa vera e propria deriva antropologica».
(Gender Watch News, 10 ottobre 2018)

BAGNI PER TRANS ALLO STADIO DEL MANCHESTER UNITED
Un tifoso transessuale ha chiesto ai responsabili dello stadio del Manchester United di installare bagni gender free, ossia bagni solo per trans. Il capo della sicurezza dell'Old Trafford ha così risposto: "È qualcosa a cui stiamo pensando poiché desideriamo assicurare che l'Old Trafford continui ad essere accogliente e inclusivo per tutti i sostenitori. Ti terrò informato. Il nostro impegno per l'uguaglianza, la diversità e l'inclusione è importante in tutto ciò che facciamo e lavoriamo costantemente con le parti interessate, tra cui l'associazione LGBT Stonewall, nel trattare questi argomenti".
Il Manchester United si è sempre mostrato gay friendly: nel 2016 aveva appoggiato il gay pride locale facendo indossare al proprio capitano una fascia arcobaleno.
Installare un bagno gender free in uno stadio ha una valenza simbolica particolare perché significa piantare la bandierina arcobaleno in un ambiente sanamente virile e in genere poco incline ad accettare ideologie omosessualiste.
(Gender Watch News, 11 ottobre 2018)

PUNITE L'AMBASCIATORE LGBT CHE HA VIOLATO LE LEGGE
"Trasferite quell'ambasciatore". Parte dalle colonne dell'Occidentale l'appello al ministro degli Esteri ad affrontare in maniera risoluta il caso dell'ambasciatore italiano in Spagna che ha utilizzato la sede della nostra ambasciata per una cerimonia di "nozze" gay tra due militanti spagnoli.
Che la location offerta da Stefano Sannino fosse inopportuna è un dato di fatto. Ma se è stato commesso un illecito, o eventualmente anche un reato, è questione che adesso è il sul tavolo di Enzo Moavero Milanesi che dovrebbe dare una risposta dopo l'interpellanza presentata dal senatore Gaetano Quagliariello.
Risposta che però non è arrivata e che probabilmente non arriverà mai. E' per questo motivo che l'Occidentale ha pensato di avviare una petizione pubblica per costringere Milanesi a fare il suo dovere, e cioè quello, anzitutto di dare una risposta definitiva sul caso.
Che non potrà essere elusiva. Bisognerà infatti spiegare, legge alla mano, se la nostra sede diplomatica, che è territorio italiano a tutti gli effetti, possa ospitare la stipula di patti non riconosciuti dal nostro ordinamento. Le nozze gay infatti in Italia non sono normate, a tanto non è arrivata neppure la legge Cirinnà. Così come hanno scritto in una nota lo stesso Quagliarello, Eugenia Roccella e Carlo Giovanardi: "Le sedi delle rappresentanze all'estero sono considerate a tutti gli effetti suolo sottoposto alla giurisdizione italiana, e i locali della missione non possono essere adibiti ad usi con essi incompatibili. Il matrimonio fra persone dello stesso sesso non è previsto dal nostro ordinamento e anche le unioni civili possono essere stipulate all'estero secondo la normativa italiana, purché uno dei due contraenti sia cittadino italiano, cosa che nel caso in questione non risulterebbe".
In questo senso Sannino dovrebbe rispondere al ministro degli Esteri. Ma qualcosa ci dice che non lo farà: dovrebbe infatti ammettere di avere violato la legge per fini puramente propagandistici e ideologici. E questo aprirebbe un problema politico che invece per il momento resta relegato nel quieto vivere più ovattato.
In attesa dunque che Milanesi faccia il suo dovere, spinto da una petizione che potrebbe arrivare in poche ore a raggiungere migliaia di estensori, sarebbe interessante sapere il ritardo non dipenda più dall'imbarazzo di toccare un filo scoperto dell'attuale maggioranza. Che cosa accadrà se il ministro degli Esteri dovesse sanzionare o addirittura spostare l'ambasciatore? Si alzerebbero grida e alti lai da parte delle truppe LGBT che albergano all'interno del governo. Per questo è improbabile che arrivi una risposta decisa, ma questo non farà altro che far proseguire l'agenda omosessualista.
(Andrea Zambrano, La Nuova Bussola Quotidiana, 11 ottobre 2018)

 
Titolo originale: Gender Bender: piovono porcherie su Bologna
Fonte: Osservatorio Gender, 14/10/2018