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OCCORRE RIBADIRLO
Fuori della Chiesa non c’e' salvezza
da 4 Giugno 2009

Anzitutto, bisogna ribadire che Dio ha fondato una sola Chiesa, e l’ha fondata su Pietro: «Tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa» (Mt. 16,16-18). È per questo che il Catechismo della Chiesa Cattolica stabilisce chiaramente: «La Chiesa una, santa, cattolica e apostolica è l’unica Chiesa di Cristo» (n° 811).
Un recente documento della Congregazione per la Dottrina della Fede insegna in merito: «Cristo ha costituito sulla terra un’unica Chiesa e l’ha istituita come comunità visibile e spirituale, che fin dalla sua origine e nel corso della storia sempre esiste ed esisterà, e nella quale soltanto sono rimasti e rimarranno tutti gli elementi da Cristo stesso istituiti. Questa è l’unica Chiesa di Cristo, che nel Simbolo professiamo una, santa, cattolica e apostolica. Questa Chiesa, in questo mondo costituita e organizzata come società, sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal Successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui» (Risposte a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la dottrina sulla Chiesa, 20 giugno 2007).
Al fine di evitare manipolazioni sul termine “sussiste”, adoperato nei documenti del Concilio Vaticano II, la Sacra Congregazione chiarisce che «questa espressione indica la piena identità della Chiesa di Cristo con la Chiesa cattolica», e solo con essa.
Chi fa parte della Chiesa Cattolica? I suoi membri si distinguono per tre elementi: professione di una sola Fede ricevuta dagli Apostoli; celebrazione comune del culto divino, soprattutto dei sacramenti; obbedienza ai legittimi successori degli apostoli, cioè i vescovi, con a capo il Papa (Catechismo, n° 815). In assenza di uno di questi elementi, non si può parlare di appartenenza a l’unica Chiesa di Cristo.
Se la Chiesa Cattolica è l’unica vera Chiesa di Cristo, solo in essa possiamo trovare la pienezza dei mezzi di salvezza: «Solo per mezzo della cattolica Chiesa di Cristo, che è lo strumento generale della salvezza, si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi di salvezza. In realtà al solo collegio apostolico con a capo Pietro crediamo che il Signore ha affidato tutti i beni della Nuova Alleanza, per costituire l’unico corpo di Cristo sulla terra» (Catechismo, n° 816).
L’appartenenza alla Chiesa Cattolica è, dunque, necessaria alla salvezza. Questo viene espresso dalla tradizionale formula «Fuori della Chiesa non c’è salvezza», riproposta dal Catechismo promulgato da Giovanni Paolo II.
 Leggiamo al n° 846: «Il santo Concilio insegna, appoggiandosi sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione, che questa Chiesa pellegrinante è necessaria alla salvezza. Infatti solo Cristo, presente per noi nel suo corpo, che è la Chiesa, è il Mediatore e la Via della salvezza; ora egli, inculcando espressamente la necessità della fede e del Battesimo, ha insieme confermato la necessità della Chiesa, nella quale gli uomini entrano mediante il Battesimo come per la porta. Perciò non potrebbero salvarsi quegli uomini, i quali, non ignorando che la Chiesa cattolica è stata da Dio per mezzo di Gesù Cristo fondata come necessaria, non avessero tuttavia voluto entrare in essa o in essa perseverare».
Il che solleva un quesito molto delicato: cosa succede con i non cattolici? Qui entriamo in un terreno estremamente delicato, del quale nemmeno la Chiesa può giudicare (de internis nec Ecclesia), e che resta, in ogni singolo caso, nelle mani del Dio infinitamente buono e misericordioso.
Il Catechismo ricorda un concetto basilare della teologia cattolica, l’ignoranza invincibile: «Quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, e tuttavia cercano sinceramente Dio, e sotto l’influsso della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di Dio, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna» (n° 847).
È il caso di persone che vivono in ambienti dove non giunge la buona novella di Cristo, o giunge in tal modo storpiata che è impossibile riconoscerla. Basta che seguano il dettame della loro coscienza, che cerchino di operare il bene e si pentano del male fatto perché anche a loro si possano applicare i frutti della redenzione di Nostro Signore Gesù Cristo.

 
Fonte: 4 Giugno 2009