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NEW YORK: LEGGE CONTRO GLI ABUSI SESSUALI
Ma in realta' e' il solito attacco alla Chiesa
di 13 marzo 2009

 «Crediamo che questa legge sia pensata per mandare in bancarotta la Chiesa cattolica». Dennis Poust, portavoce della Conferenza episcopale dello Stato di New York, va dritto al bersaglio. Nel mirino c’è il “Child Victims Act”, una legge che mira ad abolire temporaneamente la prescrizione nei casi di abuso sessuale sui minori compiuti nelle scuole e associazioni private e religiose.
  La proposta, in discussione la settimana prossima al Parlamento di Albany (Stato di New York), è rimasta per anni congelata. Ma le elezioni di novembre hanno riconsegnato il controllo dell’Assemblea ai democratici che subito hanno messo in calendario il Child Victims Act. La legge ha buone chance di essere approvata. Se il governatore David Paterson ratificherà il voto del Parlamento, centinaia di ricorsi per casi di abusi sessuali sui minori potranno essere accolti. Finora le rivendicazioni erano state respinte poiché giunte fuori tempo massimo. L’attuale legge infatti impone che qualsiasi denuncia avvenga non oltre i 5 anni da quando la presunta vittima ha compiuto 18 anni. Il nuovo testo prevede la sospensione della prescrizione per un anno (nel quale chiunque potrà denunciare fatti avvenuti decenni fa) e l’estensione a 10 anni del tempo entro il quale un maggiorenne può chiedere risarcimenti per aver subito abusi sessuali da bambino. Legislazioni simili sono state passate in Delaware e in California dove nel 2003 decine e decine di ricorsi e denunce sono costate quasi 1 miliardo di dollari fra danni e risarcimenti alla Chiesa.
  La settimana scorsa il cardinale di New York Edward Egan e il vescovo di Brooklyn Nicholas Di Marzio, si sono recati ad Albany per spiegare la loro contrarietà al provvedimento. La Chiesa di New York ha trovato preziosi alleati nella sua battaglia. Su tutti gli ebrei ortodossi sefarditi di Brooklyn e la New York Civil Liberties Union, potente associazione dei diritti civili. Secondo i critici la legge è iniqua e crea disparità.
  Essa infatti prevede la sospensione della prescrizione per gli abusi commessi nelle scuole private e religiose, mentre mantiene in vigore tutte le “protezioni” esistenti nelle normative statali per i dipendenti pubblici. Ad oggi infatti la denuncia di un impiegato pubblico deve avvenire entro 90 giorni dal compimento della maggiore età, contro i 10 anni previsti dalla normativa.