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IN BELGIO PERQUISITO L'ARCIVESCOVADO E I VESCOVI PRESENTI TRATTATI COME DELINQUENTI, PROFANATE LE TOMBE PER ORDINE DEI GIUDICI
La vergognosa arroganza del potere chiamata laicità, che mira non alla verità, ma all'umiliazione della Chiesa
di Giorgio Salina
 

Come noto in Belgio, nella diocesi Malines-Bruxelles, mentre la Conferenza Episcopale era riunita, trenta poliziotti hanno occupato l’Arcivescovado, tenendo i Vescovi in stato di fermo per sei ore, requisendo tutti cellulari, per effettuare una perquisizione alla ricerca di riscontri di una Commissione indipendente, voluta dalla Chiesa e in essere da 10 anni, ed ora incaricata dal Primate Monsignor Leonard per indagare su casi di pedofilia. I poliziotti hanno requisito tutti i 475 dossier, in corso di istruttoria, che, sia chiaro, nessuno, neppure la Magistratura può impedire alla Chiesa di svolgere.
Trattandosi di una commissione indipendente, ripetiamo voluta dalla Chiesa, sarebbe stato sufficiente chiedere gli atti. La polizia ha agito su mandato dei Magistrati inquirenti che hanno inteso negare alla Commissione il diritto di decidere sulla rilevanza penale delle denunce, e si sono riappropriati di una competenza che lo Stato non poteva delegare a un gruppo nominato dalla Chiesa. Il cristiano democratico fiammingo Stefaan De Clerck, Ministro della Giustizia, aveva emesso una circolare in cui si cercava di organizzare una sorta di collaborazione fra le Procure e la Commissione. Per ricercare documenti, sempre su mandato della Magistratura, la Polizia, durante il blitz di ieri, oltre a perquisire l'Arcivescovado, ha violato la cripta della cattedrale Saint Rombout a Mechelen, alla ricerca di presunti dossier. Secondo quanto riferiscono i giornali belgi, i poliziotti, dopo aver interrogato alti prelati, sono scesi nella cripta alla ricerca di documenti. Gli agenti avrebbero utilizzato anche martelli pneumatici senza però trovare alcun dossier, ma profanando le tombe. Oltre ai riscontri dei lavori della Commissione, sembra cercassero le prove del coinvolgimento di Sua Eminenza il Cardinal Godfried Danneels. Dopo l'Arcivescovado, è stata perquisita anche l’abitazione del Cardinale, che non è stato interrogato ma, secondo quanto confermato dal suo portavoce, gli inquirenti hanno sequestrato il suo computer.
Immediata e durissima la reazione della Santa Sede; Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato vaticana ha convocato Charles Ghislain, Ambasciatore del Belgio per esprimergli «il proprio sdegno per le modalità con le quali sono state effettuate le perquisizioni in particolare per la violazione delle tombe dei Cardinali Jozef-Ernest Van Roey e Leon-Joseph Suenens, defunti Arcivescovi di Malines-Bruxelles.»
Il primo Ministro belga Yves Le terme, Membro dei Cristiani Democratici e Fiamminghi, ha respinto al mittente le dichiarazioni della Santa Sede, affermando che si tratta di ambiti diversi, la Chiesa e la Magistratura, e questa ha tutto il diritto di indagare.
Monsignor Leonard ha parlato del diritto della Magistratura di indagare, ma di eccesso di zelo. Più che di eccesso di zelo credo sia corretto parlare di vergognosa arroganza del potere della Magistratura e del Primo Ministro belga, succubi di un laicismo ottuso e vendicativo. Non è un caso che a Bruxelles, una delle Capitali dell’Unione Europea, sia particolarmente attiva e forte una Massoneria agguerrita contro la Chiesa, che contrabbanda il proprio astio come laicità.
Tutto ciò è esacerbato dalla consapevolezza della fondatezza di alcune accuse, e della necessità di fare chiarezza per scongiurarne il ripetersi. «Vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia...» Il dramma sta nel fatto che riferendosi ad alcuni fatti non mentono; mentono però volendo suggerire che tutta la Chiesa sia come la descrivono loro! Loro che non intendono ricercare la verità in nome della giustizia, ma umiliare con l’arroganza del potere.

 
Fonte: Cultura Cattolica, 26 giugno 2010